L’attore di due mondi

Jean-Louis Trintignant è scomparso a 91 anni il 17 giugno 2022. Una vita artistica lunghissima, sin dall’esordio negli anni 50 e la rivelazione nel 1956 in Piace a troppi di Roger Vadim, con Brigitte Bardot. Vero che aveva già fatto nel 1962 Il sorpasso con Dino Risi e Vittorio Gassman in quota co-produzione francese, ma a renderlo star internazionale è soprattutto un titolo, Un uomo, una donna di Claude Lelouch. Sono passati quasi 60 anni (è del 1966) ma resta un punto di riferimento estetico, musicale e per la recitazione, se è vero che Stéphane Brizé lo ha in pratica rifatto, peraltro benissimo, con Hors-saison (2023) ed è recente uno spot televisivo con Brad Pitt e Penélope Cruz sulla falsariga di...

The Film Club ha molti film con Trintignant, che è stato attore di due mondi, Francia e Italia. Indimenticabile in Il conformista di Bernardo Bertolucci (1970, Minerva Classic) dove è Marcello, arruolato (ma è una scelta sua) dalla polizia segreta fascista per raggiungere a Parigi il suo professore di filosofia e ucciderlo, portandosi dietro un bagaglio di ossessioni mute ma divoranti.

Contrariamente a Il sorpasso, per Il conformista Trintignant non era imposto dalla co-produzione, fu anzi la prima scelta di Bertolucci al contrario di Stefania Sandrelli che sostituì Florinda Bolkan. Detto di un film così, il programma è tutto in discesa anche se non mancano altri titoli eccezionali. Come La mia notte con Maud, regia di Éric Rohmer (1969, RaroVideo), uno dei quattro lungometraggi a comporre i sei racconti morali del regista, per chi scrive il migliore.

Piuttosto raro è La matriarca di Pasquale Festa Campanile (1968, Minerva Classic). Una giovane vedova (Catherine Spaak) scopre un appartamento dove il marito ospitava le proprie amanti filmando gli incontri sessuali. La donna resta sconvolta ma anche delusa per non essere stata coinvolta dal consorte. Passa dei guai finché non trova un giovane medico, Trintignant, che non disdegnerebbe di ricominciare con lei nella medesima alcova.

Tra le altre performance d’autore dell’attore francese Rendez-vous di André Téchiné (1985, RaroVideo) e Tre colori: Film rosso di Krzysztof Kieslowski (1994, RaroVideo) ma qui vorrei sottolineare due sue prove di genere molto amate: Il grande silenzio di Sergio Corbucci (1968, Minerva Classic) dove Trintignant interpreta Silenzio, bounty killer muto in un West “alpino” (location a Cortina) in mezzo alla neve; e Appuntamento con l’assassino di Gérard Pirès (1975, RaroVideo) con l’attore risoluto vendicatore in un noir scritto da Jean-Patrick Manchette dal libro Una lunga striscia d’asfalto di John Buell, che proprio lo scrittore aveva tradotto in francese. Trintignant è perfetto: pare vittima ma diventa subito credibile nei panni del carnefice, senza mai (forse) capirci qualcosa davvero.

Jean-Louis Trintignant su The Film Club