Di testa sua

Su RaroVideo Channel quattro film di John Ford. Sono La croce di fuoco (1947), Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949), La carovana dei mormoni (1950). Quest’ultimo e La croce di fuoco quelli che il regista preferiva della sua filmografia insieme a Il sole splende alto, ma andiamo con ordine. I quattro titoli (solo il primo non è un western) sono prodotti dalla Argosy Pictures, una società indipendente fondata da Ford insieme a Merian C. Cooper (l’inventore di King Kong) per non dover più sottostare alle imposizioni di produttori alla Darryl F. Zanuck, con il quale il regista aveva certamente realizzato capolavori (tipo Furore e Alba di gloria) ma aveva comunque avuto più di una volta problemi come a proposito del disaccordo sul finale del film da Steinbeck, o per le difficoltà sul set di Com’era verde la mia valle. Senza i vincoli di un produttore forte, John Ford è libero di gestire come vuole tutte le fasi di lavorazione, a partire dalla scrittura.

La croce di fuoco racconta di un prete cattolico braccato da federales corrotti in un paese anticlericale dell’America Latina, aiutato da una donna non irreprensibile e da un bandito. Da un romanzo di Graham Greene sceneggiato da Dudley Nichols, e tradito per volere di Ford che fa trasformare il sacerdote, alcolizzato nel libro, in un uomo integerrimo interpretato alla grande da Henry Fonda. Presentato in Concorso alla Mostra di Venezia nel 1948, scrisse di La croce di fuoco Leo Pestelli: «È un film pieno di squisitudini figurative». Cui contribuisce l’eccellente fotografia del buñueliano Gabriel Figueroa.

Il massacro di Fort Apache è il primo titolo della trilogia sulla cavalleria. Il più problematico per come sceglie di “assolvere” un ufficiale odioso e pieno di sé come Thursday (Fonda) che porta i suoi uomini alla morte contro gli apache di Cochise. Con un grandissimo John Wayne che assume lo sguardo morale sull’intera vicenda. I cavalieri del Nord Ovest, secondo capitolo della suddetta trilogia, è figurativamente uno dei migliori Ford in assoluto. Il direttore della fotografia Winton Hoch denunciò Ford al sindacato perché in mezzo alla Monument Valley gli chiese di affrontare riprese spericolate in piena tempesta, poi però vincerà l’Oscar per la migliore fotografia, guarda caso.

Poema western, Wagon Master ha un soggetto dello stesso Ford, benché firmato dal figlio Patrick che muoveva i primi passi come sceneggiatore, e poi il copione intero scritto dall’esperto Frank S. Nugent. Ha il classico meccanismo narrativo caro all’autore: il farsi comunità di un gruppo di uomini (i mormoni della carovana del titolo italiano) dopo una serie di riti di passaggio pericolosi. Non fu un successo di cassetta, ma oggi viene giustamente considerato uno dei migliori western di sempre.

John Ford su The Film Club