Ralenti che lasciano tracce del loro scorrere lento, il senso per i neon di Christopher Doyle, i fotogrammi che si susseguono fuori tempo, in stop motion, le sbavature di colore, le sigarette accese e gli orologi impeccabili, solo per ore che feriscono. La musica, su cui le immagini si stampano, sformando il proprio tempo sotto i battiti del pop, le isterie del montaggio, le ellissi e i vuoti intorno alla frenesia, al traffico anomico di Hong Kong.

Faye Wong in Hong Kong Express che canta California Dreamin’ mentre pulisce la casa vuota di Tony Leung Chiu-wai, i tunnel della metropolitana, i massacri stilizzati di Angeli perduti, una corsa in moto nella notte, verso il niente, probabilmente. Le prime cose che mi vengono in mente, scene di solitudine, nel caos, alienazioni fotogeniche, frammenti di cinema letteralmente contemporaneo: parlare di Wong Kar-wai significa parlare di un regista che come nessuno è stato capace di usare come scandaglio interiore, fieramente umanista, le forme del proprio tempo, gli anni 90 e i primi anni zero, i loro pensieri superficiali e dunque l’estetica dei videoclip e degli spot, l’estetizzazione di massa della violenza, la poetica delle patine scintillanti, il fascino del midcult, l’erotizzazione d’ogni gesto e l’esplicitazione dei sottotesti, la saturazione parodica e ironica d’ogni sentimento.

Protegé di Patrick Tam, componente della seconda onda di cineasti in quel magnifico tsunami estetico che fu il cinema di Hong Kong (prima di lui John Woo, Tsui Hark, Ann Hui, con lui Stanley Kwan, Clara Law, e sono solo esempi), Wong Kar-wai, classe 1958, natali a Shanghai, formazione da graphic designer, ha usato il materiale dei suoi giorni, l’ha riscritto. Così nell’esuberanza dei formalismi della macchina da presa dell’australiano Christopher Doyle (uno di quei creatori di immagini attraverso le cui opere ci ricorderemo di un’epoca), nei passi di quelle canzoni internazionali rieditate in cinese (dai Cranberries ai Massive Attack), nelle movenze che i suoi attori adottano in ossequio a tutto il cinema già visto, ci sono la dimensione cosmopolita, globale e caotica di una città e delle sue anime, la sostanza eterea di un mondo che non crede a nulla, di una realtà ridotta a linguaggio, come sotto ipnosi, in cui se il vero irrompe non può che farlo istantaneamente, brutalmente.

E Wong questa superficie la penetra: sformando quei colori accecanti, quelle immagini cool, quella patina da cinema dandy, racconta di incontri mancati, di desideri repressi, d’assenze, spettri e fantasmi, cerca le forme dell’insoddisfazione in un’estetica ed etica del godimento sfrenato. I suoi personaggi si struggono, corrono verso mete che non possono raggiungere, mentre la narrazione si sfalda e le storie si contagiano le une con le altre e non si concludono, mai, o magari proseguono, nei film successivi (in fondo Days of Being Wild, In the Mood for Love e 2046 sono un’unica, straziante storia d’amore).

Mentre intorno tutto accelera, progressivamente, il cinema di Wong cattura il tempo e lo rallenta, lo contrae, lottando per fissare sentimenti dimenticati da questa velocità: il desiderio coltivato, l’attesa degli anni, il sogno cullato, mai rivelato. Per questo, nella confezione stordente e sgargiante delle sue immagini, il tempo del cinema di Wong si fa interiore, come se fosse l’opera di un Proust, di un Joyce, di una Woolf prestata al cinema postmoderno, persa tra commedia e neonoir, alla deriva in ogni forma possibile e slabbrata di melodramma. E questo disorientamento, questa instabilità è la forma adeguata al sentimento di una nazione, divisa sempre e comunque tra due anime, cinese e coloniale, locale e globale. Oggi, dopo i deliziosi, seducenti manierismi di La mano (episodio di Eros, il più bello) e la trasferta americana di Un bacio romantico, arriva nelle nostre sale The Grandmaster, un film epico, lontano dai labirinti emotivi, dalla danza fantasmatica di Ashes of Time, un film che racconta una leggenda, e in cui il suo stile, nella magniloquenza, si fa esatto ed essenziale, come fosse quello di un classico che si riconosce, oggi, fuori dal tempo.

Filmografia di Wong Kar-wai
As Tears Go By
Poliziesco - Hong Kong 1988 - durata 94’
Titolo originale: Wong gok ka moon
Regia: Wong Kar-wai
Con Andy Lau, Maggie Cheung, Jacky Cheung, Alex Man
Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001
in streaming: su CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus
Days of Being Wild
Drammatico - Hong Kong 1990 - durata 94’
Titolo originale: Days of Being Wild
Regia: Wong Kar-wai
Con Leslie Cheung, Maggie Cheung, Andy Lau, Carina Lau, Rebecca Pan, Jacky Cheung
Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001
in streaming: su CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus
Hong Kong Express
Poliziesco - Hong Kong 1994 - durata 108’
Titolo originale: Chong qing sen lin
Regia: Wong Kar-wai
Con Tony Leung Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Brigitte Lin Chin Hsia, Faye Wong, Valerie Chow
Al cinema: Uscita in Italia il 20/05/2021
in streaming: su MUBI Apple TV Google Play Movies MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Amazon Video Nexo Plus
Ashes of Time
Avventura - Hong Kong 1994 - durata 95’
Titolo originale: Dong xie xi du
Regia: Wong Kar-wai
Con Tony Leung Chiu Wai, Leslie Cheung, Brigitte Lin Chin Hsia, Maggie Cheung
Angeli perduti
Drammatico - Hong Kong 1995 - durata 90’
Titolo originale: Duo luo tian shi
Regia: Wong Kar-wai
Con Takeshi Kaneshiro, Leon Lai, Karen Mok, Michelle Reis, Charlie Yeung
Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001
in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus
Happy Together
Drammatico - Hong Kong 1997 - durata 93’
Titolo originale: Happy Together
Regia: Wong Kar-wai
Con Leslie Cheung, Tony Leung Chiu Wai, Chang Chen, Gregory Dayton
Al cinema: Uscita in Italia il 03/06/2021
in streaming: su MUBI Apple TV Google Play Movies MUBI Amazon Channel Amazon Video CG Collection Amazon channel Nexo Plus
In the Mood for Love
Sentimentale - Hong Kong 2000 - durata 98’
Titolo originale: Hua yang nian hua
Regia: Wong Kar-wai
Con Tony Leung Chiu Wai, Maggie Cheung, Lai Chen, Rebecca Pan, Paulyn Sun
Al cinema: Uscita in Italia il 28/04/2021
in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus
2046
Drammatico - Hong Kong 2004 - durata 120’
Titolo originale: 2046
Regia: Wong Kar-wai
Con Tony Leung Chiu Wai, Gong Li, Faye Wong, Zhang Ziyi, Takuya Kimura
Al cinema: Uscita in Italia il 29/10/2004
in streaming: su MUBI Amazon Channel
Un bacio romantico
Sentimentale - Hong Kong/Cina/Francia 2007 - durata 111’
Titolo originale: My Blueberry Nights
Regia: Wong Kar-wai
Con Norah Jones, Jude Law, Rachel Weisz, Natalie Portman, David Strathairn
Al cinema: Uscita in Italia il 28/03/2008
in streaming: su Rakuten TV Nexo Plus
The Grandmaster
Azione - Cina, Hong Kong 2013 - durata 133’
Titolo originale: Yut doi jung si
Regia: Wong Kar-wai
Con Tony Leung Chiu Wai, Ziyi Zhang, Chen Chang, Cung Le, Hye-kyo Song, Siu-Lung Leung
Al cinema: Uscita in Italia il 19/09/2013
in streaming: su Timvision Apple TV Google Play Movies Amazon Video Rakuten TV Nexo Plus