Ralenti che lasciano tracce del loro scorrere lento, il senso per i neon di Christopher Doyle, i fotogrammi che si susseguono fuori tempo, in stop motion, le sbavature di colore, le sigarette accese e gli orologi impeccabili, solo per ore che feriscono. La musica, su cui le immagini si stampano, sformando il proprio tempo sotto i battiti del pop, le isterie del montaggio, le ellissi e i vuoti intorno alla frenesia, al traffico anomico di Hong Kong.

Takeshi Kaneshiro
Hong Kong Express (1994) Takeshi Kaneshiro

Faye Wong in Hong Kong Express che canta California Dreamin’ mentre pulisce la casa vuota di Tony Leung Chiu-wai, i tunnel della metropolitana, i massacri stilizzati di Angeli perduti, una corsa in moto nella notte, verso il niente, probabilmente. Le prime cose che mi vengono in mente, scene di solitudine, nel caos, alienazioni fotogeniche, frammenti di cinema letteralmente contemporaneo: parlare di Wong Kar-wai significa parlare di un regista che come nessuno è stato capace di usare come scandaglio interiore, fieramente umanista, le forme del proprio tempo, gli anni 90 e i primi anni zero, i loro pensieri superficiali e dunque l’estetica dei videoclip e degli spot, l’estetizzazione di massa della violenza, la poetica delle patine scintillanti, il fascino del midcult, l’erotizzazione d’ogni gesto e l’esplicitazione dei sottotesti, la saturazione parodica e ironica d’ogni sentimento.

scena
Angeli perduti (1995) scena

Protegé di Patrick Tam, componente della seconda onda di cineasti in quel magnifico tsunami estetico che fu il cinema di Hong Kong (prima di lui John Woo, Tsui Hark, Ann Hui, con lui Stanley Kwan, Clara Law, e sono solo esempi), Wong Kar-wai, classe 1958, natali a Shanghai, formazione da graphic designer, ha usato il materiale dei suoi giorni, l’ha riscritto. Così nell’esuberanza dei formalismi della macchina da presa dell’australiano Christopher Doyle (uno di quei creatori di immagini attraverso le cui opere ci ricorderemo di un’epoca), nei passi di quelle canzoni internazionali rieditate in cinese (dai Cranberries ai Massive Attack), nelle movenze che i suoi attori adottano in ossequio a tutto il cinema già visto, ci sono la dimensione cosmopolita, globale e caotica di una città e delle sue anime, la sostanza eterea di un mondo che non crede a nulla, di una realtà ridotta a linguaggio, come sotto ipnosi, in cui se il vero irrompe non può che farlo istantaneamente, brutalmente.

Leslie Cheung, Carina Lau
Days of Being Wild (1990) Leslie Cheung, Carina Lau

E Wong questa superficie la penetra: sformando quei colori accecanti, quelle immagini cool, quella patina da cinema dandy, racconta di incontri mancati, di desideri repressi, d’assenze, spettri e fantasmi, cerca le forme dell’insoddisfazione in un’estetica ed etica del godimento sfrenato. I suoi personaggi si struggono, corrono verso mete che non possono raggiungere, mentre la narrazione si sfalda e le storie si contagiano le une con le altre e non si concludono, mai, o magari proseguono, nei film successivi (in fondo Days of Being WildIn the Mood for Love e 2046 sono un’unica, straziante storia d’amore).

Zhang Ziyi
2046 (2004) Zhang Ziyi

Mentre intorno tutto accelera, progressivamente, il cinema di Wong cattura il tempo e lo rallenta, lo contrae, lottando per fissare sentimenti dimenticati da questa velocità: il desiderio coltivato, l’attesa degli anni, il sogno cullato, mai rivelato. Per questo, nella confezione stordente e sgargiante delle sue immagini, il tempo del cinema di Wong si fa interiore, come se fosse l’opera di un Proust, di un Joyce, di una Woolf prestata al cinema postmoderno, persa tra commedia e neonoir, alla deriva in ogni forma possibile e slabbrata di melodramma. E questo disorientamento, questa instabilità è la forma adeguata al sentimento di una nazione, divisa sempre e comunque tra due anime, cinese e coloniale, locale e globale. Oggi, dopo i deliziosi, seducenti manierismi di La mano (episodio di Eros, il più bello) e la trasferta americana di Un bacio romantico, arriva nelle nostre sale The Grandmaster, un film epico, lontano dai labirinti emotivi, dalla danza fantasmatica di Ashes of Time, un film che racconta una leggenda, e in cui il suo stile, nella magniloquenza, si fa esatto ed essenziale, come fosse quello di un classico che si riconosce, oggi, fuori dal tempo.

Brigitte Lin Chin Hsia
Ashes of Time (1994) Brigitte Lin Chin Hsia

Autore

Giulio Sangiorgio

Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.

Filmografia di Wong Kar-wai

locandina As Tears Go By

As Tears Go By

Poliziesco - Hong Kong 1988 - durata 94’

Titolo originale: Wong gok ka moon

Regia: Wong Kar-wai

Con Andy Lau, Maggie Cheung, Jacky Cheung, Alex Man

Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001

in streaming: su CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus

Parafrasando Mean Streets, tra ralenti che lasciano scie luministiche e nevrosi del montaggio, Wong articola frammenti di mélo e gangster movie nella lingua lirica delle sue superfici.
locandina Days of Being Wild

Days of Being Wild

Drammatico - Hong Kong 1990 - durata 94’

Titolo originale: Days of Being Wild

Regia: Wong Kar-wai

Con Leslie Cheung, Maggie Cheung, Andy Lau, Carina Lau, Rebecca Pan, Jacky Cheung

Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001

in streaming: su CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus

Primo film illuminato da Christopher Doyle. Piogge eterne, orologi che battono un tempo sospeso, feticci laceranti nel trionfo del décor: una danza della memoria nella Hong Kong degli anni 60.
locandina Hong Kong Express

Hong Kong Express

Poliziesco - Hong Kong 1994 - durata 108’

Titolo originale: Chong qing sen lin

Regia: Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Takeshi Kaneshiro, Brigitte Lin Chin Hsia, Faye Wong, Valerie Chow

Al cinema: Uscita in Italia il 20/05/2021

in streaming: su MUBI Apple TV Google Play Movies MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Amazon Video Nexo Plus

4 personaggi, le loro storie d’amore possibili: nel flusso scostante del tempo urbano, tra stop motion e sbavature luminose, scontri e incontri mancati del cuore. Pura poesia pop. Epocale.
locandina Ashes of Time

Ashes of Time

Avventura - Hong Kong 1994 - durata 95’

Titolo originale: Dong xie xi du

Regia: Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Leslie Cheung, Brigitte Lin Chin Hsia, Maggie Cheung

Il wuxiapian secondo Wong è una traccia di memoria, la figura dell’uomo che guerreggia tra i rituali sociali e i labirinti a spirale del tempo, del sentimento. Coreografie di Sammo Hung.
locandina Angeli perduti

Angeli perduti

Drammatico - Hong Kong 1995 - durata 90’

Titolo originale: Duo luo tian shi

Regia: Wong Kar-wai

Con Takeshi Kaneshiro, Leon Lai, Karen Mok, Michelle Reis, Charlie Yeung

Al cinema: Uscita in Italia il 30/11/-0001

in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus

Doveva essere un frammento di Hong Kong Express, è il film più saturo, parodico e (proprio per questo) doloroso di Wong. 5 solitudini nel caos dei generi stilizzati, con ironia e romanticismo decadente.
locandina Happy Together

Happy Together

Drammatico - Hong Kong 1997 - durata 93’

Titolo originale: Happy Together

Regia: Wong Kar-wai

Con Leslie Cheung, Tony Leung Chiu Wai, Chang Chen, Gregory Dayton

Al cinema: Uscita in Italia il 03/06/2021

in streaming: su MUBI Apple TV Google Play Movies MUBI Amazon Channel Amazon Video CG Collection Amazon channel Nexo Plus

In Argentina la poetica dell’esilio come sentimento si manifesta alla lettera. Mélo gay statico, per soli corpi e spazio, mentre la mdp indaga quel che separa gli uomini dall’oggetto del loro desiderio.
locandina In the Mood for Love

In the Mood for Love

Sentimentale - Hong Kong 2000 - durata 98’

Titolo originale: Hua yang nian hua

Regia: Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Maggie Cheung, Lai Chen, Rebecca Pan, Paulyn Sun

Al cinema: Uscita in Italia il 28/04/2021

in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel CG Collection Amazon channel Apple TV Google Play Movies Amazon Video Nexo Plus

Film d’amore, fuori campo: le dolci carezze della mdp sui corpi, un ballo lento nel museo dei sentimenti. Sulle note di una canzone spagnola, gli oggetti sprigionano tutto: i desideri, i rimpianti.
locandina 2046

2046

Drammatico - Hong Kong 2004 - durata 120’

Titolo originale: 2046

Regia: Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Gong Li, Faye Wong, Zhang Ziyi, Takuya Kimura

Al cinema: Uscita in Italia il 29/10/2004

in streaming: su MUBI Amazon Channel

Il 2046 è l’anno in cui Hong Kong sarà completamente cinese. 2046 è una camera d’albergo di In the Mood for Love. 2046, aperto e imperfetto, è un filmcervello. Su un rovello d’amore.
locandina Un bacio romantico

Un bacio romantico

Sentimentale - Hong Kong/Cina/Francia 2007 - durata 111’

Titolo originale: My Blueberry Nights

Regia: Wong Kar-wai

Con Norah Jones, Jude Law, Rachel Weisz, Natalie Portman, David Strathairn

Al cinema: Uscita in Italia il 28/03/2008

in streaming: su Rakuten TV Nexo Plus

Wong sbarca in America, per un film romantico che non lavora sulle forme instabili e aperte ispirate da Hong Kong, ma sugli stereotipi del cinema Usa. Un raffinato percorso di formazione sentimentale.
locandina The Grandmaster

The Grandmaster

Azione - Cina, Hong Kong 2013 - durata 133’

Titolo originale: Yut doi jung si

Regia: Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Ziyi Zhang, Chen Chang, Cung Le, Hye-kyo Song, Siu-Lung Leung

Al cinema: Uscita in Italia il 19/09/2013

in streaming: su Timvision Apple TV Google Play Movies Amazon Video Rakuten TV Nexo Plus

Ci sono voluti 8 anni per prepararlo, 4 per girarlo e montarlo. Presentato in apertura alla Berlinale 2013, già tagliato di 15 minuti, The Grandmaster costruisce una narrazione intorno alla figura di Ip Man, celeberrimo maestro d’arti marziali (anche di Bruce Lee), già al centro di due film di Wilson Yip. Tony Leung e Zhang Ziyi protagonisti, fotografia di Philippe Le Sourd (Sette anime), coreografie di Yuen Wooping (Matrix): spettacolo visivo frastornante, su poetica di Wong scarnificata.