Luca Guadagnino, forse perché è un po’ magrebino - come Asia Argento, forse perché è un po’ brasiliana - è il nostro cineasta più apolide e visionario, un dolly danzante. Indocile ai riti, al design e alle figure del cinema italiano ufficiale, s’è fatto nell’ambiente fama di snob, perché fa arte inquietantemente, spudoratamente, poetico-politica. «Al linguaggio, Ramon!». Il modo in cui i suoi maestri, Renoir e Rossellini, Franco Maresco e Peter Del Monte, inventano un mondo e gli danno forma è la politica delle immagini. Luca mi ricorda il “black listed” più chic, Donald Ogden Stewart, lo sceneggiatore americano di Scandalo a Filadelfia, quando affermava: «Sono comunista perché voglio che tutti entrino nel mio club esclusivo».

Armie Hammer, Timothée Chalamet
Chiamami col tuo nome (2017) Armie Hammer, Timothée Chalamet

Il cinema italiano difficilmente riesce a equilibrare o creare interferenze tra la “forma piccola” e la “forma grande”, tra il côté documentaristico e quello operistico, tra tensioni neorealiste e melodramma. Guadagnino, invece, è l’erede risorgimentale di Visconti, Bertolucci, Argento e Leone, e il suo quartetto aureo bigger than life lo dimostra: Io sono l’amoreChiamami col tuo nomeSuspiria Bones and All hanno subito scavalcato i confini nazionali e toccato l’immaginario planetario. Perché collegano il reale con il fantastico. Non tanto remake, ricalchi, rievocazioni o concatenazione di generi filmici destinata a de/costruire il cinema per come il cinema è stato costruito fin qui. Suspiria (ovvero: perché essere membro della RAF?) o A Bigger Splash (ovvero: l’esodo delle moltitudini destabilizza) sono piuttosto critofilm, reinvenzioni linguistiche che scavalcano De Quincey e Argento, o La piscina di Deray, iniettandovi dosi lisergiche di storia viva e di corpi controcorrente e sediziosi.

Ralph Fiennes, Dakota Johnson
A Bigger Splash (2015) Ralph Fiennes, Dakota Johnson

Dal cinema moderno Guadagnino ha rubato il punto di vista soggettivo e ludico (QuiMundo civilizadoFiori, fiori, fiori!) e da quello postmoderno l’orrore per lo stile e per le rigatterie espressive dell’Autore, e il sondare fluidità, incertezza e indecisione sessuale (il sottovalutato Melissa P.). Con la sua compatta equipe creativa, dal produttore Carlo Antonelli al montatore Walter Fasano, dalla costumista Giulia Piersanti allo sceneggiatore David Kajganich, Guadagnino, come il maestro Maresco, deborda dalle immagini mainstream e sconfina in territori proibiti. L’alta moda e la cucina slow (Cuoco contadino), la storiografia radicale (Inconscio italiano, il documentario sull’invasione d’Etiopia e contro il nostro rimosso coloniale criminale), il new horror-new road movie (SuspiriaBones and All), le sperimentazioni performative e sonore (i lavori con Arto Lindsay e Pippo Delbono...) e il tennis: il nuovo Guadagnino, Challengers, è sull’ossessione sportiva di Serge Daney e Godard.

Nel 2007 Delfinasia, spot per i gioielli Fendi, viene diretto da Asia Argento e prodotto da Luca, che di griffe che spopolano a Hollywood è esperto (alle scarpe dei divi di Ferragamo e alle magie di Armani ha dedicato dei magnifici corti). Senza appassionarsi infatti agli approdi estetici delle altre arti visive o comportamentali e dell’artigianato «si fa solo cinema di prosa fast food», afferma. Padre siciliano, madre algerina, sensibilità mediterranea, il regista esploso con Chiamami col tuo nome nasce a Palermo nel 1971. Studente, a Roma, di Giovanni Spagnoletti, critico di “Close-up” e del “manifesto”, è cinéphile sporadico e precoce, ma anche produttore fantasioso di sé e di altri (Belluscone - Una storia siciliana). È del 1999 il primo lungometraggio, The Protagonists, girato non a caso in Inghilterra con al fianco il modello teorico e l’amica di sempre Tilda Swinton, sull’omicidio come hobby casual del sabato sera per teenager già generazione Z. Al cinema millennial appartengono le 35 regie: i due film e la serie in lavorazione, sette lunghi, uno show tv, 13 corti, dieci documentari e il video musicale con Sufjan Stevens.

Tilda Swinton
The Protagonists (1999) Tilda Swinton

Una filmografia alla Jonathan Demme, regista a lui affine, compreso l’amore sconfinato per Bernardo Bertolucci (è del 2013 il Bertolucci on Bertolucci, diretto con Fasano) e la febbrile voglia di catturare live il mondo che cambia, in cui ci sono cannibali e cannibali, e dedicarsi al formato fuori mercato. «Voglio provocare continui spostamenti di senso nello sguardo dello spettatore». Così, ripartendo dall’arte concettuale, il cineasta Luca Guadagnino, nel luglio 1997, spiega il corto d’esordio, Qui. Un ragazzo, una ragazza, un appartamento, una doccia, un letto, due corpi nudi e una fellatio che, come quella di Bellocchio in Diavolo in corpo (1986), è interferenza di sguardi. Il finish dello spettatore, al di là del porno accademico e dello psichedelico sberleffo underground, vede qui qualcosa di raro (che i critici d’arte subito colsero): non solo si agisce bene, ma si desidera bene. C’è concordanza tra dentro e fuori. Interno ed esterno. Labbra e cuore. Equilibrio squilibrante, direbbe Stephen King, quando si attira il senso verso zone proibite, inaccessibili, terrificanti. Ma che eccitano l’immaginario.

Luca Guadagnino
Io sono l'amore (2009) Luca Guadagnino

Studio system minimalista anche nell’istallazione d’arte che dedica, assieme a Claudio Santamaria, a De Dominicis e al suo Seconda soluzione d’immortalità (l’Universo è immobile), opera presentata alla Biennale di Venezia 1972, censurata non perché l’uomo affetto da sindrome di Down osserva, seduto, una palla, una grande pietra e un quadrato, come si disse, ma perché cancellare l’artista - non più immortale - è cancellare l’antropocene. Poi l’aria aperta, gli spazi vasti di inevitabili felicità e orrori: Londra, Catania, la Liguria, Lecce, Milano, Parma, le isole dei migranti, Addis Abeba, Berlino, Crema, il litorale veneto, le terre redneck... L’on the road di un cineasta nomade per eccellenza che ama, non solo il cinema. E s’immerge senza chiedere il permesso anche nelle immagini e nelle terre altrui, vede il prisma della realtà attraverso il cinema e vuole contribuire a potenziarne la capacità trasformatrice. Cinema politico. A luta continua.

Autore

Roberto Silvestri

Al cinema sono transgender (da Lloyd Kaufman a Straub-Huillet passando per Claudia Weil e Jerry Lewis). Primo film visto Scaramouche, primo film perso I cavalieri della tavola rotonda. Tessera Filmstudio dal 1968. Cofondatore del Politecnico cinema nel 1974. Critico del manifesto dal 1977 al 2012. Nato a Lecce. Studi con Garroni, Brandi, Abruzzese. Registi preferiti Bunuel e Rocha (sia Paulo che Glauber), Aldrich e Siegel. De Antonio e Grifi. Diop Mambety e Ghatak. Dorothy Arzner e Stephanie Rothman (nata a Paterson come Lou Costello), Fassbinder e Aki Kaurismaki, Russ Meyer e… Rivista di cinema preferita Velvet Light Trap/Camera Obscura. E oggi Trafic. Consigli ai giovani appassionati di cinema? Partire dai formalisti russi.

Filmografia onnivora (a cura di Mariuccia Ciotta)

locandina The Protagonists

The Protagonists

Drammatico - Italia 1999 - durata 92’

Titolo originale: The Protagonists

Regia: Luca Guadagnino

Con Tilda Swinton, Fabrizia Sacchi, Laura Betti, Michelle Hunziker

in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel

«La trama la lasciamo agli stolti»: conta la mappatura emozionale, il comportamento ossessivo, il gesto che sfugge alla ragione. Qui, rielaborato da un sensitivo visionario, prende forma: è la spinta nell’abisso di una generazione istigata al sadismo solitario. Mai collettivo, mai davvero distruttivo.
locandina Melissa P.

Melissa P.

Erotico - Italia/Spagna/USA 2005 - durata 95’

Regia: Luca Guadagnino

Con Maria Valverde, Letizia Ciampa, Primo Reggiani, Fabrizia Sacchi, Geraldine Chaplin, Nilo Zimmerman

Al cinema: Uscita in Italia il 18/11/2005

Un film dorato, come la pietra leccese, un film rosé come il vino del Salento. Ma il gioco del travestimento, pansessuale e avventuroso, è pericoloso. «Io sono colei che per esistere deve frustrare ciò che ha d’innato in sé» e così Maria Valverde/Melissa arriva a sdoppiarsi in ragazzo omoerotico, circondato da fauna maschile rigogliosa.
locandina Io sono l'amore

Io sono l'amore

Mélo - Italia 2009 - durata 120’

Titolo originale: Io sono l'amore

Regia: Luca Guadagnino

Con Tilda Swinton, Flavio Parenti, Edoardo Gabbriellini, Alba Rohrwacher, Pippo Delbono, Diane Fleri

Al cinema: Uscita in Italia il 19/03/2010

Quasi un esordio, sugli schermi della Mostra di Venezia, che l’accoglie con sospetto. Trionfo al Sundance. Primo capitolo della “Trilogia del desiderio”, soggetto di Guadagnino, star la sua musa Tilda Swinton. Il profumo viscontiano si mischia con il sapore di piatti prelibati e di sesso “fuori classe”, la passione tra la ricca borghese e il cuoco.
locandina A Bigger Splash

A Bigger Splash

Drammatico - Italia, Francia 2015 - durata 120’

Titolo originale: A Bigger Splash

Regia: Luca Guadagnino

Con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson, Matthias Schoenaerts, Aurore Clément, Corrado Guzzanti

Al cinema: Uscita in Italia il 26/11/2015

in TV: 20/05/2025 - Sky Cinema Drama - Ore 09.35

in streaming: su Now TV Prime Video Sky Go Apple TV Google Play Movies Amazon Video Timvision Rakuten TV

Intorno a La piscina di Jacques Deray (1969) si orchestra la partita a quattro col morto. Ma il film se ne va altrove, tra le rocce di Pantelleria a scovare migranti in gabbia. Apparizione surreale di Corrado Guzzanti, maresciallo dei carabinieri, che frantuma il remake. “Trilogia del desiderio”, secondo capitolo.
locandina Chiamami col tuo nome

Chiamami col tuo nome

Drammatico - Italia, Francia 2017 - durata 130’

Titolo originale: Call Me by Your Name

Regia: Luca Guadagnino

Con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du Bois

Al cinema: Uscita in Italia il 25/01/2018

in TV: 21/05/2025 - Sky Cinema Romance - Ore 18.45

in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Amazon Video Microsoft Store Timvision Google Play Movies Rakuten TV Mediaset Infinity

La “Trilogia del desiderio” si conclude con l’amore inaspettato per la statua di un dio greco uscita dalle acque, corpo più astrazione, sesso fuori campo. Il fragile e bruno Elio (Chalamet) nell’agosto del 1983 si incanta di fronte a Oliver (Armie Hammer), l’americano. Erotismo al di là del genere. Oscar alla sceneggiatura (rivista) di James Ivory.
locandina Suspiria

Suspiria

Horror - Italia, USA 2018 - durata 152’

Titolo originale: Suspiria

Regia: Luca Guadagnino

Con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Chloë Grace Moretz, Jessica Harper, Sylvie Testud

Al cinema: Uscita in Italia il 01/01/2019

in streaming: su Prime Video Apple TV Google Play Movies Microsoft Store Rakuten TV

Omaggio, più che a Dario Argento, a se stesso, spettatore emozionato davanti al capolavoro insanguinato. Critofilm, lavoro estetico sui dettagli, danza della paura. La scuola per ballerine adolescenti nasconde segreti insostenibili. Anche quelli della Germania nazista non morta. Magnifici (e premiati) i costumi di Giulia Piersanti.
locandina We Are Who We Are

We Are Who We Are

Drammatico - USA, Italia 2020 - durata 59’

Titolo originale: We Are Who We Are

Creato da: Paolo Giordano, Francesca Manieri, Sean Conway, Luca Guadagnino

Regia: Luca Guadagnino

Con Beatrice Barichella, Devonté Hynes, Armie Hammer, Timothée Chalamet, Brixhilda Shqalsi, Line Phé

in streaming: su Now TV

Fraser e Caitlin, ragazzi della NATO a un passo dalle spiagge venete, forzati a chiudersi in ruoli sessuali, si ribellano. Una serie che è “romanzo di non formazione” allergico all’adulto ipocrita. Il poeta vietnamita Ocean Vuong ammonisce: «Innamoratevi solo di chi ha animo poetico». E i vestiti di Piersanti «urlano di rabbia».
locandina Challengers

Challengers

Drammatico - USA 2024 - durata 131’

Titolo originale: Challengers

Regia: Luca Guadagnino

Con Zendaya, Josh O'Connor, Mike Faist, Heidi Garza, Faith Fay, Christine Dye

Al cinema: Uscita in Italia il 24/04/2024

in streaming: su Prime Video Apple TV Amazon Video Microsoft Store Google Play Movies Rakuten TV

Non si gioca a tennis in tre, e la partita erotica prevede diverse combinazioni. Guadagnino scaglia la sua pallina in soggettiva alla ricerca del desiderio perduto, ma Zendaya, una specie di Cupido al contrario, ostacola i due innamorati. Josh O'Connor arriva sulla terra rossa da La chimera di Alice Rohrwacher.
locandina Queer

Queer

Drammatico - Italia, USA 2024 - durata 151’

Titolo originale: Queer

Regia: Luca Guadagnino

Con Daniel Craig, Jason Schwartzman, Lesley Manville, Drew Starkey, Henrique Zaga, Drew Droege

Al cinema: Uscita in Italia il 17/04/2025

Radiografia del romanzo di Burroughs, storia di fusione amorosa in un Messico pittorico, tutto ricostruito a Cinecittà. E di uno scontro tra repressione e passione. L'ayahuasca è il portale di una verità che spaventa Lee (Daniel Craig) e Allerton (Drew Strakey), minacciati dal centipede, incarnazione della disumanità.