I love your country. No notes. Everything seems well.

“Ho lavorato molto prima di Ted Lasso, ma quella è stata la prima volta che sono stato pagato profumatamente. A quanto pare, avere un sacco di gente che effettivamente ti guarda fa la differenza”.

Oltre che per il carisma sincero e mellifluo, per i bicipiti tronfi causa Ercole della Marvel e per le battute su Shakespeare, Brett Goldstein si fa apprezzare anche per l’onestà: è ben consapevole che, senza la beneficiata (ultra-meritata) di Ted Lasso, la sua carriera sarebbe a un punto diverso, i suoi scaffali avrebbero due Emmy in meno e il tour per il suo primo speciale di stand-up – The Second Best Night of Your Life, uscito su HBO e dunque presto disponibile anche da noi – sarebbe arrivato al massimo in Scozia, non certo nel New Jersey.

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Brett Goldstein: The Second Best Night of Your Life

Son soddisfazioni per Brett Goldstein, uno che di gavetta ne ha fatta un bel po’ e a tutto tondo, dietro e davanti alla macchina da presa, sia come interprete che come sceneggiatore e produttore. Da attore, comico e autore conosciuto in quasi tutta Birmingham e almeno in due terzi di Londra, dove il suo nome very molto ebreo (oy vey) era unico ed esotico, è arrivato con le unghie, con i denti e con Ted Lasso al suo primo speciale filmato nella patria della stand-up comedy, il New Jersey gli Stati Uniti d’America; sulla cui costa est ogni singola persona “conosce almeno un Brett Goldstein, e dove è altamente probabile che il tuo primo ditalino al campo estivo te l’abbia fatto proprio uno con quel nome”.

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Brett Goldstein: The Second Best Night of Your Life

Goldstein, invece, è britannico fino al midollo. Non solo nell’accento e nel lessico, ma anche nell’atteggiamento sardonico e auto-ironico. E come per tutti gli inglesi, il suo approccio istintivo alla stand-up è diverso da quello dei colleghi statunitensi che arrivano sul palco carichi come delle mine pronti a farsi brillare – o a farsi sparare addosso dallo specifico gruppo etnico che hanno deciso di mettere alla berlina. L’istinto di un vero suddito del re, quando sale sul palco per fare stand-up, è lo stesso di quando entra in camera da letto per fare sesso: prima di tutto chiede scusa preventivamente, poi ringrazia per la fiducia accordatagli e infine rassicura che non ci metterà troppo tempo.

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Brett Goldstein: The Second Best Night of Your Life

A livello artistico e professionale, non c’è un momento della sua carriera in cui Goldstein non abbia scritto e creato dietro le quinte mentre davanti, contemporaneamente, recitava o faceva stand-up. Lo stesso ruolo in Ted Lasso che lo ha reso celeberrimo in tutto il mondo, quello di Roy Kent, calciatore veterano burbero e sboccato, lo ha ottenuto dopo essere stato assunto prima come sceneggiatore, per poi proporsi di sua sponte alla produzione anche come attore – con tanto di audizione filmata e consegnata al casting con una nota: “se fa schifo fate finta di non averla mai vista e non ne parleremo mai più”. Il fatto che Goldstein sia sempre autore oltre che interprete – forse, addirittura, sarebbe da dire “prima ancora che interprete” – si percepisce nell’estrema pulizia della sua scrittura (The Second Best Night of Your Life è uno dei rari speciali di stand-up che avrebbe felici risultati analoghi anche se venisse stampato e pubblicato come libro) e in una performance priva di sbavature, degna di un professionista vero dell’industria dell’intrattenimento.

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Brett Goldstein: The Second Best Night of Your Life

The Second Best Night of Your Life è un monologo ricco di callback (riferimenti a battute precedenti) precisi e inaspettati, che si permette momenti meta-testuali e di dialogo diretto con il pubblico, e che lavora molto sul linguaggio (sulle differenze tra inglese britannico e statunitense) e sulla scelta delle parole. È uno speciale che premia l’attenzione e il coinvolgimento, che crea e coltiva un rapporto di fiducia narrativa con il pubblico. Goldstein, saggiamente, parte dal presupposto che il 90% del suo pubblico lo conosca esclusivamente per il personaggio interpretato in Ted Lasso, e dedica il suo primo speciale a forgiare gradualmente, nel corso dei suoi 60 minuti standard, un rapporto artistico più aperto e completo. L’influenza (e il tipo di umorismo) di Roy Kent si percepiscono, ma sono solo una parte di una voce comica più strutturata e ricca di sfumature. Che va da un acuto smontaggio del machismo tossico e della vulnerabilità maschile, all’invenzione della MDMA Fighting, dove due lottatori professionisti vengono messi in una gabbia mezz’ora dopo aver preso dell’ecstasy e passano tutto il combattimento ad abbracciarsi e a ridacchiare.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.