È uscita da poco anche in Italia (su Sky), in ritardo di una manciata di mesi rispetto alla programmazione americana, la serie tv più scema dell’anno fra quelle fatte da persone intelligenti, sequel di un un film del 2010 che a sua volta era altrettanto furbuffo. MacGruber è abbastanza intelliscema da aver convinto gente seria (non comica di professione) come Laurence Fishburne, Val Kilmer, Ryan Philippe, Billy Zane e Sam Elliott a partecipare di gusto; e da annoverare fra i propri appassionati gente seriosa (senza senso dell’umorismo apparente) come Christopher Nolan. Com’è possibile? Che un film e poi una serie tv in cui un tizio rimasto fermo agli anni ‘80 – mullet, Rayban a goccia, camicia di flanella, piumino smanicato e autoradio Blaupunkt sempre in mano come fosse la coperta di Linus –, che di mestiere fa il super soldato e di indole è stupido come la malta sia riuscito a coinvolgere nelle sue avventure sceme gente di quel calibro? La risposta si trova all’ombra del gigantesco albero della parodia, ombrello nobile e millenario sotto il quale sono passati alcuni dei più grandi artisti di sempre. La scemenza, quando passa attraverso il filtro della parodia, diventa accettabile anche da chi, di solito, storce il naso di fronte alle cose poco serie.

MacGruber nasce un buon tot di tempo fa come caricatura di MacGyver: fra il 2007 e il 2010 è protagonista di una serie di sketch di Saturday Night Live diventata in fretta un tormentone, poi si trasforma in pubblicità (insieme al MacGyver originale Richard Dean Anderson) per una marca di bibite gassate che suona come la sepsi ma è ancora più dannosa per il corpo umano, e infine completa il suo ciclo grazie a un film che è riuscito miracolosamente a fare il passaggio da sketch a lungometraggio senza sbracare. Anzi.

MacGruber il film, nonostante il botteghino disastroso, con il tempo è diventato un oggettino di culto fra gli appassionati di film scemi. Non si vedeva una parodia degli action anni 80 così filologicamente azzeccata – ma al contempo con così tanta personalità – dai tempi dei primi due Hot Shots!. Ed è arrivata in un momento ideale, riempiendo un vuoto al vertice della catena alimentare del genere. Perché una cosa bisogna dirla della parodia cinematografica: per farla bene devi essere contemporaneamente brillante e davvero sul pezzo, altrimenti ti viene fuori un Box Office 3D. E farla bene è davvero un mestiere complicato: tanti ci provano, praticamente nessuno ci riesce.

 Nel 2010, quando MacGruber arriva al cinema senza essere troppo calcolato (e per poi essere recuperato dagli amanti del genere), il regno del premiato terzetto Zucker-Abrahams-Zucker era ormai esaurito. Negli anni ‘80 i tre avevano condiviso il trono della parodia cinematografica con l’indiscusso imperatore assoluto Mel Brooks, firmando culti epocali come L’aereo più pazzo del mondoUna pallottola spuntata (e seguiti) e Top Secret!; ma per questioni anagrafiche – non viene ricordato tanto spesso: quella raffinatissima mente comica di Mel Brooks è nata nel 1926 – i fratelli Zucker e il socio Abrahams hanno proseguito oltre, sforando nel cinema di nuovo millennio e collaborando alla saga di Scary Movie, firmando il terzo e il quarto capitolo. Poi basta. Si sono eclissati dai radar. A meno che non vogliate considerare Scary Movie 5 un film. Ha la forma di un film, effettivamente. Ma l’assunzione comporta effetti più simili a quelli di un lassativo.

Quindi Will Forte e compagnia – i co-creatori Jorma Taccone (un terzo di un’altra realtà parodistica come i Lonely Island) e John Solomon – hanno fatto esplodere la bomba sporca di MacGruber giusto in tempo, tappando il buco della parodia cinematografica fuori dai gangheri rimasto dopo la pensione di Brooks e la bollitura di Zucker-Abrahams-Zucker.

Se è vero, come dice Umberto Eco nel suo Diario Minimo, che la parodia «non deve mai temere di esagerare. Se colpisce nel segno, non farà altro che prefigurare qualcosa che poi altri faranno senza ridere – e senza arrossire – con ferma e virile serietà» allora abbiamo la prova provata che MacGruber è fra gli esempi più fulgidi del genere. Sicuramente per quanto riguarda l’accenno all’esagerazione. Certo. Non è Cervantes e non fa la caricatura dell’epica cavalleresca, bensì di un linguaggio (l’action anni 80) che probabilmente Eco non avrebbe messo fra i suoi generi di riferimento. Ma è la bellezza della parodia, che mette Petronio, Cervantes, Proust ed Eco sullo stesso aereo su cui viaggiano alcuni dei più adorabili buffoni del cinema.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

Il film

locandina MacGruber

MacGruber

Comico - USA 2010 - durata 99’

Titolo originale: MacGruber

Regia: Jorma Taccone

Con Will Forte, Kristen Wiig, Ryan Phillippe, Val Kilmer, Powers Boothe, Maya Rudolph

in streaming: su Apple TV Amazon Video