La pazza storia del mondo, Parte II è arrivata anche in Italia e, se vi piace la gente buffa, direi che tendenzialmente è il citofono corretto a cui suonare – in ordine sparso, senza sbirciare l’elenco del cast e solo fra quelli più famosi: Johnny Knoxville che fa Rasputin, Ronny Chieng che fa Kublai Khan, Taika Waititi con la barba di Sigmund Freud, Josh Gad inspiegabilmente Shakespeare, Kumail Nanjiani inventa il kamasutra, Sarah Silverman, Rob Riggle, Richard Kind, Quinta Brunson, Seth Rogen, Jason Alexander, J.B. Smoove, Jack Johnson, Fred Armisen, Danny DeVito e a latere ci metterei anche Emily Ratajkowski, David Duchovny e Zazie Beetz. E, aggiungerei (sempre che il lungo elenco non abbia dirottato troppo il corso del paragrafo), che La pazza storia del mondo, Parte II è FINALMENTE arrivata anche in Italia.

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La pazza storia del mondo Parte II (2023) locandina

Finalmente non tanto perché fosse molto più necessaria di altre serie altrettanto attese – è televisione, mica penicillina – quanto perché è un attimo che Mel Brooks ci tira le cuoia e poi, figurati, con tutto quello che di buono ottimo eccellente capolavoro! ha fatto in 60 anni di carriera, con il piripicchio che qualcuno avrebbe parlato di La pazza storia del mondo, Parte II. Che sarebbe stato un bel peccato, perché è una serie di sketch comici digievoluzione dell’omonimo film (scritto, diretto e interpretato nel 1981 da Brooks) e rientra nelle cose buonottime che ha fatto; ma soprattutto perché potrebbe serenamente essere l’ultima produzione su cui il 96enne attore, regista, produttore (La mosca e The Elephant Man [c’è sempre qualcuno che non se l’aspetta]), sceneggiatore (premio Oscar con Per favore, non toccate le vecchiette!) e marito di Anne Bancroft per 40 anni (eh beh) riesce a mettere mano. Ovviamente si augura a Mel Brooks di campare e lavorare con profitto fino all’età di Matusalemme, ma ci sarebbe una certa giustizia poetica se la carriera del comico di Brooklyn si concludesse pacificamente con La pazza storia del mondo, Parte II.

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La pazza storia del mondo Parte II (2023) scena

Perché Mel Brooks, a essere sinceri, tutto il successo che ha avuto non se l’è tanto cercato. Gli è venuto addosso. E dunque pare coerente, in questa storia fatalista di destino sceneggiato, immaginare un finale che ritorni alle origini. All’inizio degli anni ‘50, il veterano della Seconda guerra mondiale Mel Brooks trova un ottimo impiego come autore (tra gli altri insieme a Carl Reiner, Neil Simon, Mel Tolkin e, in seguito, Woody Allen) dei varietà NBC Your Show of Shows e Caesar’s Hour, assunto personalmente (dopo averlo ripetutamente tarmato) dalla star Sid Caesar – il comico di maggior successo dell’epoca, nonché l’uomo delle caverne in La pazza storia del mondo.

Prima di guadagnarsi da vivere come autore televisivo, Brooks aveva anche provato con la stand-up comedy; ma uno stipendio è uno stipendio e certe volte è meglio stare chiusi in una stanza a scrivere con la certezza di essere pagati, piuttosto che stare su un palco con i riflettori addosso e l’incertezza di essere pagati. La sua vita cambia (ancora di più) nel 1959, quando a una festa privata ospitata dal commediografo Moss Hart, Tolkin e Brooks improvvisano lo sketch dell’Uomo di 2000 anni – uno che ha conosciuto personalmente Gesù: “Tizio magro, con i sandali, i capelli lunghi, se ne va a spasso con altri 11 tipi. Entra sempre in negozio, ma non compra mai niente. Chiede sempre un bicchiere d’acqua però”. L’amico Steve Allen, che oggi viene considerato l’inventore del late show americano, assiste al duetto e implora Brooks di inciderlo su vinile. Mel non si fa pregare, per il ruolo di spalla seria sostituisce Tolkin con Reiner e così, per caso, nasce il primo successo di culto a cui sono legati il suo nome e la sua faccia.

Senza l’Uomo di 2000 anni forse non sarebbe esistito il Mel Brooks cinematografico, ovvero la versione che ha consegnato definitivamente alla leggenda uno dei talenti comici più eccezionali del secolo scorso. Uno che passa con disinvoltura dalle flatulenze – “Mi piacciono le scoregge nelle battute. Aggiungono quel je ne sais quoi alla comicità. Un tocco di sofisticazione per le persone intelligenti, che aiuta a far scorrere lo spettacolo” – a Gogol, passando per Hitler e portando lo stesso rispetto tanto ai peti quanto all’umorismo colto e letterario. Ma non a Hitler. Per Hitler solo pernacchie.

E La pazza storia del mondo, stavolta non per caso, potrebbe essere considerata la fioritura cinematografica del seme in forma di sketch dell’Uomo di 2000 anni, che in nuce già racchiude quel processo di riscrittura parodica e pop della Storia attraverso il filtro umoristico di Mel Brooks – tradizionalmente ebreo-americano, ma anche molto personale –, che poi è il concetto attorno al quale si costruisce il film. L’ulteriore evoluzione televisiva di questa Parte II (realizzata con l’aiuto davanti e dietro la macchina da presa di Wanda Sykes, Nick Kroll e Ike Barinholtz) prosegue sullo stesso identico solco, adattandosi ai tempi che corrono.

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La pazza storia del mondo Parte II (2023) scena

Se le parodie del film del 1981 erano rivolte per lo più allo stravolgimento dell’immaginario “storiografico” raccontato dal cinema – come faceva notare all’epoca il critico del New York Times Vincent Canby, lo sketch sulla Rivoluzione francese ha lo stesso impianto scenico del classico M.G.M. Le due città – quelle della Parte II saccheggiano in larga parte la cultura pop e il linguaggio (web)televisivo, da Curb Your Enthusiasm alla webserie Drunk History, passando per il mockumentary di Documentary Now!. Come ogni collezione di sketch che si rispetti, anche La pazza storia del mondo, Parte II soffre della sindrome della raccolta di racconti. Non tutte le scenette escono con il buco e con la risata fragorosa garantita, ma questa serie va a segno molto più spesso di quanto non manchi il bersaglio. Ennesima testimonianza che la comicità di Brooks è una faccenda universale e senza tempo, una forza comica benevola in grado di adattarsi persino a Ezio Greggio. Anche se con molto sforzo.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

La serie tv

locandina La pazza storia del mondo Parte II

La pazza storia del mondo Parte II

Commedia - USA 2023 - durata 23’

Titolo originale: History of the World, Part II

Creato da: Mel Brooks

Con Casey Wilson, Ike Barinholtz, Zack Palmisano, Zazie Beetz, D'Arcy Carden, Nick Kroll

in streaming: su Disney Plus