Inseparabili, cioè Dead Ringers, era come tutti gli horror di Cronenberg un melodramma sull’ossessione per la penetrazione e la modulazione della carne umana. Non solo di quella femminile, attraverso la storia di due ginecologi gemelli omozigoti impegnati a curare l’infertilità con strumentazioni all’avanguardia, ma anche di quella maschile, che negli indistinguibili e interscambiabili protagonisti dava forma al dualismo dell’essere umano. I gemelli di Inseparabili erano letteralmente l’Io e l’Es, la voce della ragione e quella della natura.
Nella serie di Alice Birch (Lady Macbeth, Normal People, Il prodigio), ispirata al film di Cronenberg e al romanzo Twins di Bari Wood e Jack Geasland, nonostante il tema dello scambio porti alla sostituzione dei gemelli con due gemelle anch’esse ginecologhe (con la straordinaria Rachel Weisz impegnata in un tour de force simile a quello di Jeremy Irons nell’originale), a resistere non sono solo i nomi, Beverly e Elliot Mantle, ma anche le personalità complementari delle due protagoniste, una (Beverly) timida e materna, l’altra (Elliot) aggressiva e geniale.
I 35 anni tra le due versioni si notano nel diverso approccio verso il corpo, che per Cronenberg è una superficie su cui operare la reciproca dipendenza di interiorità ed esteriorità, mentre oggi è uno spazio inviolabile, una corazza da accudire e difendere, ma non da plasmare o curare. «La gravidanza non è una malattia», dice sempre Beverly, che nella clinica privata di Manhattan aperta con la sorella grazie ai soldi di alcune finanziatrici ha intenzione di cambiare il modo in cui le donne partoriscono. Se Beverly segue il parto delle clienti (non pazienti) senza quasi toccarle, nel laboratorio di ricerca la manipolatrice Elliot crea la vita fuori dal corpo, liberandosi idealmente di una presenza ingombrante che nel corso della serie il regista principale Sean Durkin (che alle maschere di una sola donna ha dedicato un film, La fuga di Martha, in originale Martha Marcy May Marlene) mette addosso a entrambe le protagoniste, legate da un rapporto che sfocia in attrazione e sovrapposizione, tra campi e controcampi di volti e nuche, capelli sciolti e capelli legati, visi di profilo e visi ripresi di fronte.
Più che a Cronenberg, visivamente Inseparabili rimanda, attraverso Bergman, al cinema di Lanthimos, al suo stile impassibile che supera l’horror diluendolo in atmosfere iperrealiste cariche di minaccia. Come nell’originale, la relazione delle gemelle Mantle è messa in crisi dall’irruzione di una terza figura, l’attrice con problemi di fertilità Genevieve, amata da Beverly (anche lei sterile e con un desiderio di maternità frustrato) e conquistata da Elliot: se le due protagoniste hanno un doppio di sé nell’altra, l’attrice convive con la propria immagine sullo schermo. In entrambi i casi, comunque, corpi e immagini, così lucenti e distanti, finiscono per annullarsi nello sguardo degli altri, diventando simulacri di identità insondabili. L’infertilità non è del ventre femminile, ma degli occhi di chi guarda e non sa - non può - distinguere ciò che vede.
La serie tv
Inseparabili - Dead Ringers
Drammatico - Gran Bretagna 2023 - durata 64’
Titolo originale: Dead Ringers (2023)
Creato da: Alice Birch
Con Rachel Weisz, Emily Meade, Suzanne Bertish, Jennean Farmer, Kevin Anton, Maryann Urbano
in streaming: su Amazon Prime Video Timvision
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