Educazione (non) terminata

Due sono stati gli assi narrativi portanti della bella serie creata da Laurie Nunn per liberare, una volta per tutte, il genere teen dalla sessuofobia: l’amicizia tra Otis (goffo ma espertissimo di sesso a livello teorico) ed Eric (in piena esplorazione della sua identità e del suo piacere) e la tensione sessuale irrisolta tra Otis e Maeve, la ribelle con ambizioni e intelligenza più grandi del parco roulotte dove abita.

Entrambi i legami sono messi a dura prova in questa annata finale, che ribalta molti assunti: gli studenti della Moordale si trasferiscono al nuovo Cavendish College, così esasperatamente progressista & inclusivo da far passare loro, i ragazzacci della “scuola del sesso”, per bifolchi incapaci di fare la raccolta differenziata. Il sospiratissimo primo coito di Otis & Maeve, d’altro canto, è ostacolato da una miriade di sfortunati e talvolta tragici eventi, che in questa stagione più che mai mettono i ragazzi di fronte alla vita vera.

Con l’ingresso sulla scena di una power couple di adolescenti transgender, Abbi & Roman, la serie accoglie nel suo ventaglio di problematiche, trattate con la consueta cura e intelligenza, anche la complessità della transizione sul piano ormonale e chirurgico; si parla poi di rapporti tossici, di bullismo, di depressione post partum (magnifici i duetti di Gillian Anderson con la guest Hannah Gadsby) e, come sempre, del potere eccitante del consenso. Un addio agrodolce, che sceglie saggiamente di non trascinare oltre le storie dei protagonisti, e che non scioglie tutti i nodi, ma consegna almeno un arco di trasformazione ottimo: quello di Aimee, che riscatta se stessa dall’abuso e dalla vergogna, conquistandosi la sua identità di donna.

La serie tv