Sam Levinson è un autore reazionario. Non è qualifica da intendersi in senso automaticamente negativo: è reazionario perché le sue storie e i suoi personaggi cercano le ombre, le prospettive più scomode, fastidiose, scandalose delle questioni che polarizzano il dibattito pubblico, e che a quello stesso dibattito vogliono reagire mettendolo in crisi e complessificandolo, per mezzo di un’autoanalisi (Malcolm & Marie) o di una parodia deforme (Assassination Nation).

locandina
The Idol (2023) locandina

Levinson questo “bastiancontrarianesimo” lo ostenta, ne va fiero, perché per lui mettersi al centro del bersaglio, essere divisivo, è il punto. Lo dichiara nella serie HBO Euphoria: «L’arte dev’essere pericolosa». L’arte deve spingersi oltre la legge, provocare domande al di là del lecito e dell’ammissibile. Su carta, The Idol è un passaggio coerente con l’opera cinetelevisiva levinsoniana, posta in antitesi ai prodotti politicamente, e dunque narrativamente, accettabili. In partenza, nel 2021, Levinson è sceneggiatore con Reza Fahim e Abel Tesfaye alias The Weeknd, mentre regista e produttrice esecutiva è Amy Seimetz (She Dies Tomorrow). Che dirige l’80% della serie e poi lascia la produzione, rea d’aver dato al racconto un punto di vista «eccessivamente femminile».

The Weeknd
The Idol (2023) The Weeknd

Levinson gira lo show da capo e Tesfaye si regala il ruolo chiave di Tedros, homme fatale che irretisce e manipola la popstar Joss (modellata su Britney Spears, ma pure, sembra, su Selena Gomez, ex del cantautore canadese). Un grosso problema: perché se Lily-Rose Depp è straordinaria in un ruolo che più ingrato non si può (Joss è vittima, anzi no carnefice, forse ingenua, anzi spietata neon demon, e via di voltafaccia narrativi), la sua co-star non è mai capace di sedurre e, perciò, di disturbare il nostro sguardo, di incrinarne la morale. The Idol conserva, di Levinson, l’energia ossessiva del filmmaking (in multicamera) e la direzione attoriale magistrale - un cast perfetto: Troye Sivan è una rivelazione, Rachel Sennott sempre una presenza fra le più interessanti del cinema recente, Da’Vine Joy Randolph una forza irresistibile, Eli Roth e Hank Azaria alludono a eccitanti virate thriller. E, almeno come autore della colonna sonora, The Weeknd è indiscutibile (e Take Me Back fra i suoi brani migliori di sempre). Ma le cartucce si fermano qui.

Troye Sivan
The Idol (2023) Troye Sivan

Convinto che non si possa più dire nienteThe Idol vuole dire di tutto, e programmaticamente: per esempio, che annientare la reputazione di un uomo fingendo uno stupro è fin troppo facile, o che il controllo dei corpi (intimacy coordinator e affini) è una sciocchezza puritana. Allora che cosa ci raccontano, i cinque episodi di The Idol? Le modalità con cui l’industria musicale crea ad hoc idoli per le masse, e con cui li distrugge, come accade al personaggio della cantante Jennie Kim (a sua volta assoggettata alle tenaglie feroci del mercato k-pop)? Le oscillazioni delle dinamiche di potere in una coppia? Le irriducibili perversioni dello showbusiness? Il dietro le quinte di una setta contemporanea? Il fatto che l’arte vada separata dall’artista, perché gli artisti sono tutti vipere e orchi? Nella confusione di scrittura, un solo dato emerge con chiarezza: a dispetto dei desideri dei suoi autori, The Idol è tutto meno che pericoloso.

Autore

Fiaba Di Martino

Fiaba riceve in fasce un nome lezioso che le profetizza l'amore per le storie, nel cinema, sul cinema e del cinema: a dieci anni vota i film disegnando a matita i pollici di Film Tv accanto ai biglietti della multisala più bella di sempre, l'Arcadia; di lì a poco si innamora delle finestre di Hitchcock, degli occhi di Jean Gabin e dell'aplomb di Lauren Bacall, e lo urla al mondo prima dal giornalino scolastico del classico poi dai siti web (MyMovies, Players, PositifCinema, BestMovie.it), mentre frequenta corsi di scrittura alla Scuola Civica di Cinema milanese e scrive un libro su Xavier Dolan con la collega positivista Laura Delle Vedove. Lost in translation nello stereo totale, ritrova se stessa nella pioggia di Madison County, nelle lettere di Gramsci, nelle ferite di David Grossman, nelle urla liberatorie di Sion Sono, nelle risate di Shosanna Dreyfus, nei silenzi di Antonioni, nelle parole di Frances Ha («non sono ancora una vera persona») e nello spazio tra i titoli di testa e quelli di coda.

La serie tv

locandina The Idol

The Idol

Drammatico - USA 2023 - durata 60’

Titolo originale: The Idol (2023)

Creato da: Reza Fahim, Sam Levinson, The Weeknd

Con Lily-Rose Depp, The Weeknd, Reza Fahim, Alanna Phillips, Scott Turner Schofield, Gerardo Celasco

in streaming: su Sky Go Now TV