Costato 150 mila dollari (anticipati da Bill Cosby e da mafiosi black di quartiere: «Se non ce li restituisci, sei un uomo morto!») è la storia picaresca, d’avanguardia nello stile ed eroticamente esplicita, di un nero inseguito dalla polizia - brutale e razzista come oggi - e che non si fa prendere. «Avete ucciso mia madre e mio padre, ma non riuscirete a uccidere me». Questa la morale di un film d’azione e d’educazione.

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Sweet Sweetback's Baad Asssss Song (1971) scena

Sweet Sweetback susciterà grande dibattito (Huey P. Newton, leader delle Black Panther, ne scriverà l’apologia in 12 pagine) e incasserà oltre 15 milioni di dollari, superando Love Story, entusiasmando la comunità afroamericana e trasformando il total filmmaker in miliardario. «Faccio soldi perché lavoro, ma non lavoro certo per fare soldi» commenterà il regista. «Infatti vivo come prima: anche da homeless facevo tutto il sesso possibile». Il titolo è già uno sberleffo a Hollywood, sia perché allude alla anti-puritana goduria sessuale degli e delle afroamericane sia perché, introducendo la sensibilità non più succube e risentita del Potere nero, capovolge nell’immaginario cinematografico peso e importanza delle minoranze etniche represse da Nixon.

Melvin Van Peebles
Sweet Sweetback's Baad Asssss Song (1971) Melvin Van Peebles

Hollywood sfrutta questa insorgenza dell’eroe e del pubblico nero con il filone blaxploitation - da Shaft (pensato inizialmente per un detective bianco) a Superfly Foxy Brown - che lentamente però estingue, riducendone i budget e capovolgendo lo spirito del sovversivo prototipo. Non sorprende dunque che Arte France abbia prodotto, per i 50 anni, questo omaggio a Sweet Sweetback nel ciclo Prima/Dopo, dedicato alle «opere che hanno sconvolto il loro tempo», con l’altro film-chiave dell’epoca, Gola profonda di Gerard Damiano (1972). Anche perché Van Peebles per girarlo ha utilizzato i migliori direttori della fotografia, fonici e elettricisti del sottomercato porno.

Melvin Van Peebles
Sweet Sweetback's Baad Asssss Song (1971) Melvin Van Peebles

Sweet Black Film: The Birth of the Black Hero in Hollywood di Martine Delumeau e Catherine Bernstein (specializzata in anticonformisti: il giurista Fritz Bauer, Alan Turing, Romain Gary) coinvolge ex moglie, figli e nipoti di Melvin Van Peebles e cineasti black come Bill Duke e Reginald Hudlin per raccontarci l’impossibile missione: mostrare con realismo e autenticità la vita e i sogni di una comunità, sbeffeggiando le mistificazioni di Hollywood.

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Sweet Sweetback's Baad Asssss Song (1971) scena

Riprese a Watts, il quartiere nero di Los Angeles dove i sindacati non mettono piede; 16 mm, per aggiungere quel tocco documentaristico in più; promozione gratuita, grazie al successo degli Earth, Wind & Fire, che curano la colonna sonora del film fatta circolare prima della prima. Infine il rating X della MPAA, utilizzata da Van Peebles come slogan: «Una commissione bianca non può valutare questo film». Scrittore e giornalista, Melvin Van Peebles prima di Sweetback aveva lavorato ad Amsterdam e Parigi (tra “Hara-Kiri” e “Le nouvel Observateur”) realizzando un corto, la love story La Permission (1967) e, tornato a Hollywood, grazie alla Columbia di Schneider, il lungo Watermelon Man (L’uomo caffellatte, 1970), l’incubo di un bianco razzista che improvvisamente si ritrova nero di pelle. 

Il film Sweet Sweetback’s Baadasssss è visibile gratuitamente qui

Autore

Roberto Silvestri

Al cinema sono transgender (da Lloyd Kaufman a Straub-Huillet passando per Claudia Weil e Jerry Lewis). Primo film visto Scaramouche, primo film perso I cavalieri della tavola rotonda. Tessera Filmstudio dal 1968. Cofondatore del Politecnico cinema nel 1974. Critico del manifesto dal 1977 al 2012. Nato a Lecce. Studi con Garroni, Brandi, Abruzzese. Registi preferiti Bunuel e Rocha (sia Paulo che Glauber), Aldrich e Siegel. De Antonio e Grifi. Diop Mambety e Ghatak. Dorothy Arzner e Stephanie Rothman (nata a Paterson come Lou Costello), Fassbinder e Aki Kaurismaki, Russ Meyer e… Rivista di cinema preferita Velvet Light Trap/Camera Obscura. E oggi Trafic. Consigli ai giovani appassionati di cinema? Partire dai formalisti russi.

Il film

locandina Sweet Sweetback's Baad Asssss Song

Sweet Sweetback's Baad Asssss Song

Drammatico - USA 1971 - durata 97’

Titolo originale: Sweet Sweetback's Baad Asssss Song

Regia: Melvin Van Peebles

Con Melvin Van Peebles, Simon Chuckster, Hubert Scales, John Dullaghan