«Questo è e sarà il film più importante di tutta la mia vita» afferma Bonifacio Angius a proposito del suo ultimo Confiteor - Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione, in sala dal 16 ottobre. Facciamo però un passo indietro: alle spalle di questo nuovo lavoro ci sono diversi cortometraggi e tre lungometraggi, un corpus di opere originali, liberissime (anche produttivamente: Angius produce con la sua Il Monello Film), ai confini tra dramma e ironia, tragedia e comicità, che confermano il regista sardo classe 1982 come uno «tra gli autori più vitali del panorama italiano» (parole della giuria del premio Carlo Lizzani alle Giornate degli autori, che ha incoronato vincitore Confiteor alla scorsa Mostra del cinema di Venezia).

L’esordio del cineasta sassarese, Perfidia (su iTunes e Chili), risale al 2013 e mette in scena il conflitto tra un padre e un figlio - un rapporto che sarà poi al centro di Confiteor -, che si consuma in una desolante e grigia provincia. Il racconto della famiglia e delle sue complesse dinamiche torna anche in Ovunque proteggimi (2018; disponibile su RaiPlay), dove avviene l’incontro tra due solitudini, un uomo e una donna che cercano di costruire un piccolo nucleo familiare in un «film itinerante», come lo definisce lo stesso Angius.

In I giganti (2021; su iTunes e Chili), invece, la narrazione ruota attorno a una micro comunità, un gruppo di cinque amici di vecchia data - figure grottesche, tragicomiche, tra cui i comedian Michele e Stefano Manca, in arte Pino e gli anticorpi - che si trovano (rin)chiusi in un casolare sperduto, in una grande abbuffata di droghe e alcol su cui aleggia lo spettro del lockdown della pandemia da COVID-19.

Arriviamo, infine, al recente lavoro di Angius, il film più importante della sua vita: Confiteor, come suggerisce il titolo, assume la forma intima di una confessione, di un diario di parole e immagini, un flusso dolceamaro tra vero e sogno che parla del tempo che passa, della memoria, dei rapporti, del sentire e dell’agire umano. Si tratta di un progetto molto personale, uno stream of consciousness solcato da ricordi privati e un infinito amore per il cinema, visto come salvezza, come strumento per plasmare - e magari capire - la realtà che ci circonda.

Ritorna qui protagonista la famiglia (una galleria bislacca di zii, nonni, cugini) e in primo piano c’è soprattutto la relazione tra un padre in crisi, caduto nell’acquitrino stagnante della depressione, e un figlio. A dare corpo a questi due personaggi sono lo stesso Angius, nei panni del genitore, e suo figlio Antonio, che interpreta il regista da bambino, in un cortocircuito autobiografico. E se il film vive del vissuto del suo autore, l’obiettivo di Bonifacio Angius è quello di mescolare realtà e finzione aprendo la sua storia verso una dimensione universale, accessibile a tutti. «L’importante non è attenersi alla realtà», ci racconta nell’intervista su Film Tv n. 40/2025, «a quello che è realmente accaduto, ma alla verità, alla sincerità con cui provi a rappresentarla, che può rendere le cose più vere del vero e portare lo spettatore all’identificazione».
Il film
Confiteor - Come scoprii che non avrei fatto la Rivoluzione
Drammatico - Italia 2025 - durata 93’
Regia: Bonifacio Angius
Con Bonifacio Angius, Antonio Angius, Giuliana De Sio, Edoardo Pesce, Geppi Cucciari, Simonetta Columbu
Al cinema: Uscita in Italia il 16/10/2025
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