Intervista a Virgilio Villoresi
Per Virgilio Villoresi «animare è faticoso, stanca, richiede una pazienza quasi ascetica. Ma sei sempre spinto, quasi trascinato, dal desiderio di vedere compiuto il movimento, di inseguirne la fine. Perché è proprio lì, in quel momento preciso in cui l’oggetto prende vita, che nasce lo stupore. E quello stupore è il motore più autentico di questo mestiere: il sentimento che ci fa amare profondamente ciò che facciamo». Stupore e amore è quello che proviamo nei confronti di Orfeo, il primo lungo di Villoresi che dopo l’anteprima a Venezia 82 prosegue, dal 27 novembre, la sua vita in sala.
A prima vista le tavole di Poema a fumetti sembrano pronte per esser “completate”: poche immagini per pagina, pochi balloon, molte didascalie e molti vuoti narrativi. Poi però ci si accorge che quello strano equilibrio formale forse non è così semplice da trasformare in altro.
I disegni di Dino Buzzati possiedono una straordinaria potenza immaginifica, una forza evocativa rara. Tuttavia, tradurre quell’universo in forma cinematografica non è stato semplice: l’opera originale è fortemente frammentata, attraversata da ellissi ardite e passaggi narrativi bruschi. Con lo sceneggiatore, Alberto Fornari, non solo abbiamo cercato di dare, soprattutto nella prima parte del film, più linearità al racconto, ma anche un maggiore spessore emotivo al legame tra Orfeo ed Eura così da rendere più credibile il viaggio del protagonista nell’aldilà. Alcune immagini le ho volute ricostruire il più fedelmente possibile; in altri momenti, invece, ho scelto di decontestualizzare i disegni, reinterpretandoli e inserendoli in una nuova struttura narrativa. È stato un continuo dialogo tra fedeltà e libertà, tra suggestione grafica e necessità filmica.

Con Poema a fumetti Buzzati omaggia chi l’ha influenzato: dai surrealisti alla metafisica, dalla Pop Art ai fumetti. Anche per te Orfeo è stata un’occasione per celebrare chi ha spronato la tua immaginazione?
Sì, Orfeo è stato anche un modo per rendere omaggio ai grandi maestri che hanno influenzato la mia arte e alimentato il desiderio di fare cinema. È un tributo trasversale, che attraversa diversi linguaggi e stili. Non si limita all’animazione - dove ho voluto citare apertamente figure come Jan Švankmajer, Piotr Kamler e molti altri animatori dell’Europa dell’Est - ma abbraccia anche il cinema astratto, come nel caso della scena del caleidoscopio, pensata proprio come un omaggio a Jordan Belson. Ci sono poi riferimenti al cinema “classico”: nella sequenza del Ragno, per esempio, ho studiato con attenzione Il mucchio selvaggio, cercando di reinterpretarne il montaggio serrato, alternato a momenti di dolore in slow motion, per restituire una morte visivamente brutale. Nella prima parte del film, invece, l’omaggio più evidente è al realismo magico di Il ritratto di Jennie di William Dieterle, di cui ho cercato d’assorbire l’atmosfera sospesa, la luce quasi incantata, la magia che nasce dalla ricostruzione in studio degli ambienti. Ma anche il design e l’architettura hanno avuto un ruolo importante: l’estetica di Piero Portaluppi ha ispirato la porta che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. E poi c’è l’universo visivo dell’Art Nouveau, che ho sempre amato profondamente e che ho cercato di far filtrare in molte scelte iconografiche del film.

Orfeo t’ha anche permesso di fare il punto sulla tua idea d’animazione? A film ultimato pensi sia un modo di fare cinema “sostenibile” in termini di tempi, d’investimenti, d’energie?
Orfeo rappresenta in un certo senso una summa di tutto ciò che ho appreso nel corso della mia vita, ma filtrato attraverso una scelta tanto coraggiosa quanto fondativa per l’intero progetto, ovvero quella di realizzare le animazioni in pellicola 16 mm, utilizzando una Bolex degli anni 70. Per me era una novità assoluta, ma si è rivelata una decisione vincente, perché ha dato al film un’aura materica, avvolta da una luce quasi nostalgica, sospesa nel tempo. Le tecniche usate vanno dal disegno animato alla stop motion combinata con live action, passando per le dissolvenze incrociate fino al cinema astratto vero e proprio, in cui ho animato la luce frame by frame, creando immagini ipnotiche e vibranti. L’intero processo produttivo, suddiviso in diverse tranche, è durato circa due anni e mezzo, compresa la parte in live action. Nelle sequenze in stop motion la media di animazione si attestava su massimo 7’ al giorno. Se oggi esiste una forma di cinema sostenibile, forse è proprio un cinema come quello di Orfeo: girato interamente in studio, nel proprio spazio di lavoro, con una troupe ridotta e risorse ottimizzate al massimo. Un cinema che, però, ha bisogno di essere sostenuto, attraverso contributi pubblici, co-produzioni e partner che comprendano e accettino un processo creativo più artigianale, più lento, meno legato alle logiche industriali della produzione tradizionale. Un cinema che richiede tempo, pazienza, e un approccio artistico aperto anche all’improvvisazione e al cambiamento in corso d’opera.

In Orfeo, ma in generale in tutti i tuoi lavori, un ruolo importante lo hanno gli oggetti...
In casa mia ho una vera e propria Wunderkammer: colleziono oggetti di ogni tipo, con una predilezione per quelli vittoriani e del Novecento. Amo andare nei mercati dell’usato, lasciarmi sorprendere, trovare per caso qualcosa che mi attrae, che risuona con il mio immaginario. Nel film, tutta la parte dei props è una diretta estensione di questa mia dimensione più intima. È come se fosse un riflesso profondo del mio modo di vedere la bellezza: una bellezza fatta di dettagli, di memorie, di evocazioni. Molti oggetti che compaiono in Orfeo provengono proprio da casa mia. Ed è stato molto emozionante vederli trasformarsi attraverso la luce, prendere una forma poetica, quasi trascendente, grazie alla messa in scena. Gli stili che prediligo sono il Liberty, l’Art Nouveau, ma anche il design italiano degli anni 50 e 60. In Orfeo, ho cercato in ogni frame di restituire questo mio amore per il design e per l’oggetto in quanto portatore di storia e suggestione. È un cinema che si nutre di materia, di polvere, di vissuto: ogni elemento scenico è parte integrante del racconto, come se fosse un personaggio a sé.

Dalla mitologia a Buzzati la figura d’Orfeo è legata alla musica. Come e con chi hai lavorato per sviluppare questa componente?
Ho avuto la fortuna di lavorare con un artista straordinario: Angelo Trabace. Fin dall’inizio si è instaurata tra noi una vera simbiosi creativa. Abbiamo iniziato a costruire il paesaggio sonoro già in fase di pre-produzione, ma è stato un processo vivo, in continua evoluzione. Mano a mano che il progetto prendeva forma, Angelo mi faceva ascoltare delle composizioni, delle suggestioni musicali che spesso hanno influenzato le mie scelte registiche. A volte, prima ancora delle riprese, gli chiedevo di scrivere una melodia che mi aiutasse a visualizzare meglio una scena, a percepirne il tono. Angelo, in questo film, non ha composto semplicemente una colonna sonora: è entrato nel cuore stesso della narrazione. La sua musica è diventata un’ombra, un soffio poetico che attraversa le scene con delicatezza e intensità. È lei, la musica, che guida lo spettatore dentro l’emozione, che amplifica le risonanze intime della storia.
Matteo Marelli
Elenco sale
PIEMONTE
Torino - Cinema Massimo: dal 22 dicembre (mercoledì 17 dicembre, ore 20:30, anteprima con regista e cast in sala)
LOMBARDIA
Crema - Portanova: 9 dicembre
Milano - Beltrade: dal 27 novembre (venerdì 28 novembre, ore 21:30, con regista e staff in sala, modera Beltrade)
Milano - Anteo Palazzo del Cinema: 30 novembre, ore 11:00 (con regista e staff in sala, modera Marco Lovisato), 3-6-7-8 dicembre
Milano - Arlecchino: 30 novembre, ore 19:00 (con regista in sala)
Milano - Colosseo: 1 dicembre, ore 19:30 (con il regista e l’animatrice Anna Ciammitti, modera Marco Lovisato)
Milano - Godard: in via di definizione
Brescia - Nuovo Eden: 28-29-30 novembre, 3 dicembre
Saronno - Silvio Pellico: 3-4-5 marzo 2026
VENETO
Belluno - Cinema Italia: 15 dicembre, ore 19:15 (con regista in sala)
Verona - Circolo del Cinema: 27 novembre
Marano Vicentino - Campana: 10 dicembre
Mestre - Dante: 11 dicembre (con regista in sala)
Treviso - Edera: 1-2 dicembre
LIGURIA
Genova - Club Amici del Cinema: 27 e 30 novembre, 3 dicembre
EMILIA ROMAGNA
Bologna - Orione: dal 28 novembre (domenica 30 novembre, ore 19:00, con introduzione dell’animatrice Anna Ciammitti)
Modena - Truffaut: 16 dicembre
Forlì - Astoria: dal 27 novembre
Cesena - Aladdin: dal 27 novembre
Puianello - Eden: 16-17 dicembre
Rimini - Le Befane: dal 27 novembre
UMBRIA
Spoleto - Pegasus: dal 4 dicembre
TOSCANA
Firenze - La compagnia: 2-3-4 dicembre (martedì 2 dicembre, ore 21:00, con regista in sala)
Prato - Centro Pecci: in via di definizione
Prato - Omnia Center: dal 27 novembre
MARCHE
Ancona - Multiplex Giometti: dal 27 novembre
ABRUZZO
Ortona - Zambra: martedì 2 dicembre
LAZIO
Roma - Troisi: dal 27 novembre (giovedì 27 novembre, ore 19:00, anteprima con regista e cast in sala)
Roma - Delle Provincie: 28-29-30 novembre (venerdì 28 novembre, con il cast in sala)
Roma - Azzurro Scipioni: dal 27 novembre (domenica 30 novembre, ore 11:00, introduzione di Bruno Di Marino)
Roma - Cinema dei piccoli: dal 28 novembre (sabato 29 novembre, ore 21:00, introduzione di Raffaele Meale)
Roma - Nuovo Aquila: 12 dicembre (introduzione di Bruno Di Marino)
Roma - Farnese: in via di definizione
CAMPANIA
Torre del Greco - Corallo: in via di definizione
Mondragone - Ariston: in via di definizione
PUGLIA
Lecce - DB d’essai: in via di definizione
Taranto - Orfeo: 28 novembre (introduzione di Massimo Causo)
San Giorgio Jonico - Casablanca Multicine: in via di definizione
Mola di Bari - Metropolis Multicine: in via di definizione
CALABRIA
Reggio Calabria - Lumière: dal 27 novembre
SICILIA
Catania - King: dal 27 novembre
Trailer / Clip
L’eterno ritorno di Orfeo
approfondimenti video a cura della redazione di Fuori Orario - Cose (mai) viste
Il film
Orfeo
Fantasy - Italia 2025 - durata 74’
Regia: Virgilio Villoresi
Con Giulia Maenza, Luca Vergoni, Aomi Muyock, Lorenzo Talotti
Al cinema: Uscita in Italia il 27/11/2025


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