Terzo lungometraggio firmato dall’attrice e regista Cherien Dabis, statunitense di origini palestinesi con una ricca esperienza dietro la macchina da presa di serie tv di qualità (Only Murders in the BuildingRamy, Ozark), Tutto quello che resta di te sceglie di raccontare il mondo mettendo in scena la lunga storia di una famiglia palestinese che ha sempre vissuto a Giaffa coltivando agrumi. Lo sguardo di Dabis parte dai tempi dell’esodo del 1948 – la Nakba, il cataclisma che portò alla dislocazione forzata di più di 700mila palestinesi dal territorio che sarebbe diventato parte dello stato di Israele – e arriva sino a quelli della prima intifada di fine anni ‘80, la sollevazione di massa promossa dai giovani arabi contro il dominio israeliano. In questo arco di tempo abbraccia tre generazioni, dal nonno al nipote, che reagiscono ognuno a modo proprio a un’esistenza da segregati nella loro stessa terra.

Saleh Bakri, Cherien Dabis
Tutto quello che resta di te (2025) Saleh Bakri, Cherien Dabis

Una cronaca epica che inizia in medias res, dalle proteste spontanee a cui, nel 1988, si unisce anche l’adolescente Noor, ragazzo cresciuto con impresse nelle retine le continue umiliazioni e violenze a cui l’esercito israeliano ha sottoposto il padre, il mite e remissivo Salim. A osservarli con amarezza e rassegnazione c’era, fino a qualche anno prima, anche nonno Sharif, che nel 1948 fu depredato con la forza di tutti i beni materiali che possedeva, scoprendo sulla propria pelle e troppo tardi che, nella questione israelo-palestinese, non esiste la possibilità di mantenersi neutrali.

Adam Bakri, Cherien Dabis
Tutto quello che resta di te (2025) Adam Bakri, Cherien Dabis

Presentato in concorso al Sundance Film Festival e candidato per la Giordania ai prossimi premi Oscar per il Miglior film in lingua straniera, Tutto quello che resta di te arriva nei cinema italiani il 18 settembre grazie a Officine UBU; la prima realtà distributiva a livello internazionale a portare sul grande schermo un film indispensabile come questo, che racconta e osserva – senza scadere in cori da stadio – le reazioni di una famiglia a decenni di sopraffazione.

scena
Tutto quello che resta di te (2025) scena

Siate eccellenti, non fatevi vellicare la pancia da quelli convinti che viaggiare sia la panacea per ogni ignoranza, o che il cinema sia in grado di salvare il mondo: siamo quasi dalle parti degli abissi di semplificazione, un po’ becera, brandita da quelli che danno la colpa a Marilyn Manson, ai videogiochi, al rap o a South Park per le sparatorie nei licei statunitensi. Viaggiare è fondamentale e arricchente come poche altre cose, e su questo non ci piove, ma non ha mai curato nessuno dalla stupidità. E non spetta certo al cinema salvare il mondo.

Cherien Dabis
Tutto quello che resta di te (2025) Cherien Dabis

Il cinema è uno strumento che ci siamo forgiati per osservare quello che ci sta intorno e quello che ci sta dentro, e poi raccontarlo nella maniera che immaginiamo essere più interessante, cogente, originale, provocatoria, divertente, interessante o spaventosa, a seconda delle esigenze. Tutto quello che resta di te non è, e non vuole essere, un film che risolverà né i problemi del mondo né la crisi palestinese; probabilmente, non riuscirà nemmeno a far cambiare idea a un singolo sostenitore ideologico del genocidio israeliano. Ma quello che può – ovvero osservare e raccontare – lo fa nella miglior maniera possibile.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

Il film

locandina Tutto quello che resta di te

Tutto quello che resta di te

Drammatico - Germania, Cipro, Territorio palestinese occupato, Giordania, Grecia, Qatar, Arabia Saudita 2025 - durata 145’

Titolo originale: All That's Left of You

Regia: Cherien Dabis

Con Cherien Dabis, Saleh Bakri, Adam Bakri, Mohammad Bakri, Maria Zreik, Muhammad Abed Elrahman

Al cinema: Uscita in Italia il 18/09/2025