Home video (dvd e blu ray) – Principali uscite Novembre 2019

Le nuove proposte home video di novembre sono dominate da un titolo che farà la voce grossa nei mesi a venire, seguito invece da un cavallo di ritorno che, con un cast completamente stravolto rispetto ai capitoli precedenti, ha finito per non convincere praticamente nessuno. Tra le opere d’autore, è il momento di un horror di cui si è discusso parecchio e di un paio di pellicole che cercano una meritata visibilità, così come le prime visioni, invero numericamente più risicate del solito. Infine, lo spazio extra del mese è occupato da una coproduzione europea che utilizza l’animazione in chiave adulta, un appuntamento imperdibile.

Parlando di grandi incassi, Spider-man: Far from home guarda tutti dall’alto verso il basso, prendendosi completamente la ribalta. Un successo globale da oltre 1,1 miliardi di dollari, nettamente superiore al suo predecessore diretto (anche in Italia), giovatosi della forza d’urto della Marvel che, nei mesi precedenti, ha raggiunto il suo apice con Avengers: Endgame. Viceversa, i giudizi sono rimasti contrastati, ribadendo in buona parte quelli ricevuti dal capitolo precedente (recensione positiva di Leman, sufficiente di Champagne1, insufficiente di M Valdemar). Rimanendo in casa Sony, Men in black International ha deluso su tutti i fronti. Gli incassi sono stati minori addirittura delle stime più pessimistiche (circa 255 milioni di dollari, quando nel 2012 Men in black 3 aveva sorpassato agilmente i 600), ma ancora peggio è andata con la critica, che lo ha compattamente abbattuto (recensione quasi sufficiente di Yellowbastard, insufficiente di Marco Poggi).

Per quel che concerne il cinema d’autore, in questo mese non c’è nessun pezzo da novanta in arrivo. Così, il discusso Midsommar – il villaggio dei dannati, pur essendo un horror, assume il grado di battistrada. Sul secondo lungometraggio di Ari Aster (Hereditary – Le radici del male) sono fioccate già parecchie opinioni, con una maggioranza di giudizi positivi, pur senza strapparsi i capelli (recensione positiva di Supadany, quasi sufficiente di Alan Smithee, insufficiente di Gaiart). Decisamente più apprezzato è risultato fino a oggi Sarah & Saleem – Là dove nulla è possibile (recensione molto positiva di Gaiart), che utilizza lo spazio del privato, specificatamente rivolto sul versante sentimentale, per raccontare una realtà sociale con separazioni incolmabili com’è quella di Gerusalemme. Infine, Sir – Cenerentola a Mumbai, nonostante l’aggiunta italiana nel titolo non sia affatto delle più invitanti, è un’opera prima che denota una sorprendente maturità nella costruzione di un amore ostacolato dalle convenzioni che regolano la società in India (non per niente è stata selezionata in numerosi festival, Cannes compreso).

Tra le prime visioni, spicca l’attualità di Brexit: The uncivil war, che ripercorre la campagna dell’arcinoto referendum britannico per decidere se restare o uscire dall’Europa, avvalendosi di una strepitosa interpretazione da parte di Benedict Cumberbatch. Tra le altre novità, The field guide to evil è l’inedito horror del mese proposto dalla collana Midnight Factory, una raccolta di otto racconti affidati ad altrettanti registi, tra cui figurano Peter Strickland, Veronika Franz e Severin Fiala, che spazia su più fronti legati all’orrore, mentre Balloon – Il vento della libertà è un film tedesco che cade a fagiolo con il trentennale della caduta del muro di Berlino, ricostruendo l’audace piano di due famiglie per fuggire dalla Germania dell’Est in mongolfiera nell’estate del 1976. Per chiudere, dalla Francia approda Pupille – In mani sicure, che affronta il tema della maternità inquadrando il limbo vissuto due donne in bilico – una è intenzionata a dare il suo neonato in adozione, l’altra è da dieci anni che cerca di avere un figlio -, con protagonisti Sandrine Kiberlain e Gilles Lellouche.

Lo spazio extra di questo mese è dedicato a un’opera preziosa, una pellicola che accorpa animazione e taglio documentaristico, riuscendo a essere contemporaneamente intima e politica. Basato su una storia vera, Ancora un giorno (recensione positiva di Scattincerti) torna indietro nel tempo fino al 1975, per seguire Ryszard Kapuschinski, un giornalista polacco, idealista e senza paura, che stazionò per tre mesi in Angola mentre impazzava una sanguinosa guerra civile, tastando in questo modo una tragedia di tali dimensioni da poter essere riportata nella sua effettiva atrocità solo vivendola in prima persona.