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Spider-Man: Far From Home

Regia di Jon Watts vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spider-Man: Far From Home

di Leman
6 stelle

Spider-Man: Far From Home è l’unico spiraglio di luce in un anno deludente per i cinefumetti ed è un film che riesce ad appassionare nonostante tutti i suoi difetti. Ben vengano più film di supereroi come questo.

locandina

Spider-Man: Far From Home (2019): locandina

Il 2019 per quanto mi riguarda è stato un anno pessimo per i film di supereroi.

Facciamo un piccolo riassunto di questo anno disastroso: 

 

  • Prima è uscito Aquaman, un film che cercava di essere epico ma che a causa di una sceneggiatura scritta veramente male, una fotografia da telenovela brasiliana, una recitazione di livello veramente basso e scene che sembravano copiate da quel capolavoro di Alla Ricerca Di Nemo, risultava invece involontariamente comico nei momenti in cui voleva essere serio e irritante nei momenti in cui voleva essere comico.
  • Poi è uscito Capitan Marvel, che funzionava molto meglio come sonnifero che come film. La trama era una delle cose più scialbe mai viste in un film di supereroi, la regia era degna di una serie tv di Serie B degli anni ‘80 e quella grande attrice che è Brie Larson era espressiva quanto una scrivania. Mi sento male a pensare che lei è la stessa attrice di quella perla che era Room.
  • In seguito è uscito Shazam, che era carino, scritto decentemente e tutto sommato divertente. Aveva un solo problema. Non mi ha appassionato e non credo lo rivedrò più. Aquaman forse prima o poi lo rivedrò per farmi due risate davanti alle scene trash, mentre invece Shazam non mi ha appassionato abbastanza da convincermi a rivederlo.
  • Un mese dopo è uscito Hellboy, che alcuni sul sito hanno pure trattato bene. Non ho nulla contro di voi che lo avete apprezzato, però rimango ancora oggi incredulo davanti a tutte quelle recensioni positive. Un film scritto e montato così male non lo avrebbero esaltato nemmeno se fosse uscito direttamente in televisione negli anni ‘70 con un budget di 2/3 milioni di dollari. Dopo averlo visto mi sono dovuto rivedere più volte i film di Del Toro, che reputo grandiosi, soprattutto il secondo.
  • E dopo, l’uscita di Endgame mi ha spezzato il cuore. Tre ore passate a scuotere la testa davanti all’idiozia della sceneggiatura e all’ORRIBILE regia dei Fratelli Russo, che dopo quelle due perle di Infinity War e The Winter Soldier sono riusciti a rovinare tutto quello che avevano costruito con un semplice schiocco di dita. Ringrazio ancora Antisistema per la sua recensione a dir poco perfetta che riassume perfettamente pure il mio pensiero sul film.
  • E infine c’è stato Dark Phoenix, che mi ha fatto dire “Basta!”. Non era solo un film brutto come gli altri, era proprio pigro. E quindi mi sono chiesto: “Perché dovrei sprecare tempo a vedere questi film quando gli stessi registi e sceneggiatori se ne fregano di darmi un prodotto di qualità?”. Ero pronto a smettere con il genere, ma non avevo considerato un altro film in uscita a Luglio.

 

Spiderman è sempre stato una delle mie icone più importanti da ragazzo, insieme a Don Chisciotte, Ian Solo e Rat-Man, che rimane a tutt’oggi il miglior personaggio mai creato nella storia dell’umanità. 

Quando è uscito il primo Spiderman di Raimi mi sono commosso e ammetto di aver versato delle lacrime.

Il secondo è uno dei 5 migliori film di supereroi mai fatti e uno dei pochi cinefumetti che secondo me possono essere considerati capolavori.

Il terzo secondo me non è brutto quanto si dice in giro e rimane un film modesto che si lascia guardare.

Poi sono arrivati i due The Amazing e credo di aver raramente odiato così tanto due film di supereroi. Forse solo Suicide Squad e l’ultimo Fantastici 4 mi hanno lasciato una tale sensazione di disgusto addosso. Mi sono ritrovato davanti a due film che erano orribili e che oltretutto distruggevano il personaggio, rendendolo un egoista che pensa solo ai propri fini personali e che non ha nulla da imparare perché è L’Omo Ragnolo e quindi è perfetto.

Dopodiché è arrivato Homecoming, che mi ha lasciato stranito.

Il film era carino, però c’era qualcosa di strano. Lo Spider-Man di Holland era fatto per piacere alle nuove generazioni e in quanto tale differiva dall’Uomo Ragno che conoscevo io.

Il film era ben fatto, ma allo stesso tempo non riuscivo ad appassionarmi a QUELLO Spider-Man.

Infine è giunto quel capolavoro di Spiderman: Un Nuovo Universo a restituirmi la passione che avevo sempre provato per Spider-Man.

Non sapevo cosa aspettarmi da questo Spiderman: Far From Home. Anzi, i trailer mi avevano lasciato con l’amaro in bocca e fino a 5 minuti prima dall’inizio del film ero sicuro che non l’avrei apprezzato. Invece sono fermamente convinto dopo averlo visto che questo sia un prodotto veramente valido.

Ciò che mi ha colpito è stato il cuore con cui questo film è stato scritto. La delicatezza dei rapporti tra i personaggi mi ha sorpreso molto, soprattutto nelle scene con Peter e MJ, interpretata da una splendida Zendaya. Entrambi si piacciono e tentano di fare la prima mossa, ma non ci riescono in quanto hanno entrambi paura e quindi tentano entrambi di convincere l’altro ad agire per primo. Un rapporto bellissimo e molto diverso da quello della trilogia di Raimi.

Nella trilogia di Raimi, Peter era l’unico faro di speranza di Mary Jane. Tutti la trattavano come uno straccio e pensavano valesse meno di niente. Tutti tranne Peter, che era l’unica persona che capiva quanto fosse speciale. E quindi, dopo aver scampato la morte per l’ennesima volta, capisce che l’unica persona con cui vuole passare il resto della vita è proprio Peter Parker, ovvero l'unica persona che darebbe la vita per lei. 

Invece in questo film il rapporto tra i due personaggi si basa sulla paura del futuro e di non riuscire nei propri obiettivi. E questo è il punto più importante di tutto il film.

Nel film Tony Stark lascia in eredità a Peter degli occhiali, facendogli capire che lui deve essere il “nuovo Iron Man”. Inizialmente Peter ha paura e si chiede come dovrebbe fare a divenire importante per le persone quanto Iron Man, colui che è stato un simbolo di speranza per tanti anni. E poi capisce... lui non deve diventare Iron Man, deve diventare un simbolo.

Il cattivo del film, Mysterio, (interpretato da uno straordinario Jake Gyllenhaal) vuole infatti vendicarsi del fatto che un personaggio così meschino e avido come Tony Stark fosse diventato un simbolo per tutto il mondo e lo vuole fare divenendo lui stesso un simbolo, dimostrando così la superficialità delle persone comuni, pronte a  venerare qualunque uomo in calzamaglia che finga di tenere alla loro incolumità. Però questo è il vero motivo per cui Mysterio non diventerà mai un simbolo, mentre invece Spider-Man lo diventerà.

Mysterio per essere amato dalle persone ha bisogno di compiere gesti che lui definisce “degni degli Avengers”, ovvero imprese gloriose che possano farlo diventare una star sui social o che possa farlo amare dalle masse. Ma è tutto finto, è tutta un’illusione. L’essere famosi sui social come Instagram o Twitter non lo rende un simbolo, lo rende una moda. Spider-Man invece non ha bisogno di tutto ciò per risultare un’ispirazione per le persone. Alle persone normali basta sentire la presenza di Spider-Man per vederlo come un eroe. Questi sono i veri eroi. Quelli che forse non sono sempre presenti ma che comunque riesci a sentire sempre vicini.

Il film inoltre è pure girato molto bene secondo me e il livello tecnico è buono.

Però purtroppo il film non è tutto rosa e fiori e ci sono dei difetti che non lo fanno arrivare alle 4 stelle che gli avrei voluto dare.

Come ho già fatto capire prima il cattivo mi è piaciuto, l’ho trovato ben scritto a differenza di molti altri cattivi della Marvel. Ciò che non mi ha convinto è stato il piano del cattivo, fin troppo machiavellico per risultare credibile. 

In pratica lui ha organizzato tutto quel casino, ha creato tutti quei droni, li ha dotati di armi, li ha nascosti in satelliti della STARK, si è creato un’intera storia inventata (che tra l’altro nessuno avrebbe mai raccontato, in quanto tutti quelli a cui l’ha rivelata li voleva uccidere successivamente), ha attuato il suo piano di andare in giro per l’Europa a distruggere parti delle varie città... e tutto questo per prendere gli occhiali a Peter Parker?

Veramente serviva attuare un piano così complicato solo per prendere quegli occhiali? Faceva prima ad attendere che Fury li desse a Parker e poi a rubarli durante la sua gita.

Tutto è stato creato per fare il colpo di scena, affinché il pubblico fosse sorpreso dalle azioni del personaggio. Secondo me il colpo di scena dovrebbe essere anche a favore della trama, non solo una scusa per stupire il pubblico. Il colpo di scena di Un Nuovo Universo dove si scopre che lo zio di Miles è l’alleato di Kingpin lascia stupito lo spettatore, ma anche il personaggio.

Il colpo di scena di questo film invece è scritto più per il pubblico, che per l’intreccio narrativo in se.

Inoltre la comicità del film in molti momenti è ben scritta e raffinata, in altri invece è irritante e degna del peggior Teen-Movie americano.

Un altro difetto che ho riscontrato è stato l’inserimento di numerosi stereotipi culturali all’interno della pellicola, giustificati dall’abientazione europea scelta dagli autori.

Nel film siamo quindi costretti ad assistere a scene pietose quali una ambientata in Olanda dove ovviamente tutti sono gentili e simpatici o ad ascoltare battute come “Agli europei piacciono gli americani e visto che la maggior parte di loro sono donne, per noi è solo un bene”. Inoltre non appena arrivano a Praga ovviamente trovano solo festeggiamenti e tutta gente che va ad ubriacarsi e a divertirsi. E indovinate come si chiama l’unico personaggio russo del film?

Dimitri

Avete mai notato che nei film americani il russo si chiama SEMPRE Dimitri? Per non parlare poi della scena ambientata a Venezia. Un concentrato di luoghi comuni, canzoni italiane messe completamente a caso, poveri che vendono rose per strada, prese in giro nei confronti dei comportamenti degli abitanti e Italiani che parlano come Peter Griffin in quell’episodio dove va dal salumiere italiano. Vergognoso. 

Purtroppo però questo è un difetto che sto notando in quasi tutti i film americani usciti negli ultimi anni, probabilmente perché il loro popolo ha una visione molto superficiale del resto del mondo. Pure in bei film come Green Book gli stereotipi sono presenti in grande quantità. 

Questa recensione però l’ho scritta per far capire che questo film mi è piaciuto per via del suo grande cuore e che come spesso capita nei film Marvel, i difetti presenti gli impediscono di raggiungere livelli veramente alti.

Però quando il film è finito io ho lasciato la sala con tristezza. Volevo che durasse di più.

E questo, per quanto mi riguarda, è già un gran bel traguardo per un film di supereroi.

Che cavolo Marvel! Vedi che non ci vuole così tanto a fare un film solido e divertente?

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