La recensione su Baby Love

di mm40

2 stelle

Una regina deve dare in sposa la bella figlia; trova il pretendente adatto, ma ci sono due grossi problemi da risolvere. Il primo è che la ragazza non sembra interessata al partito, il secondo e ben più grave è che deve arrivare vergine al matrimonio.

Rino Di Silvestro è stato un disastroso regista di genere, meteora del cinema nostrano lungo gli anni Settanta e la prima metà degli Ottanta. Baby Love si situa all'incirca verso la metà della sua filmografia e ne rappresenta a perfezione stile, contenuti, qualità: una squinternata fiaba-commedia erotica nella quale gli attori recitano con i dettagli anatomici, la trama si fa sempre più flebile e pretestuosa man mano che la pellicola va avanti e con una messa in scena dozzinale palesemente interessata in primis allo sfoggio di carne. Paola Maiolini e la sconosciuta Violette Lafont sono le degne protagoniste, mentre nel resto del cast l'unico nome noto è quello di Sergio Ciani; Di Silvestro si occupa anche di soggetto e sceneggiatura, ma non solo: la sua firma compare anche sulle musiche, insieme a quella di Coriolano Gori, già di per sè marchio di qualità mediocre. Anche nel coevo filone erotico, Baby Love si attesta in fascia bassa, bassissima. 2/10.

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