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King of New York

Regia di Abel Ferrara vedi scheda film

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carlos brigante

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La recensione su King of New York

di carlos brigante
8 stelle

Frank White (C. Walken) esce dal carcere e torna al comando della propria banda, ma desidera compiere almeno un'opera buona. Il suo lodevole obiettivo non ammette, però, mezzi termini e mezze misure. Tutto è "lecito" dove vige l'illecito; e Il fine giustifica i mezzi.
"King of New York" è un noir notturno, desolato, sudicio, dove non esistono i buoni (o quanto meno quelli a tutto tondo). La città e il suo inferno di violenza non ammettono buone maniere. Se abbassi la guardia solo per un istante, sei fottuto.
Frank White è una figura che si muove nella notte e in essa sembra trovare la propria linfa vitale; la propria immortalità. I suoi occhi e la sua espresione più volte ricordano il "Nosferatu" di Murnau (che ad un certo punto viene proprio proiettato in una sala cinematografica).
Tra finte soggettive con camera a spalla e lente carrellate, Ferrara fa un grande uso della luce e del colore. Un colore volutamente "artificiale" nelle sequenze notturne sulla scia di Mario Bava in "Sei donne per l'assassino"; ma con un blu saturo che rimanda al "Nosferatu - il principe della notte" di Herzog.
In un mondo violento, anche la morte è violenta; e non risparmia nessuno, neppure Frank; con la "piccola" differenza che decide lui di andare incontro alla morte e non viceversa. In fondo in fondo non è un comune mortale come gli altri. Egli è il Re di New York o se preferite, il Principe della Notte!

Cosa cambierei

7,5

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