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Il segreto del mio successo

Regia di Herbert Ross vedi scheda film

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La recensione su Il segreto del mio successo

di Tiaz gasolio
3 stelle

Il segreto del mio successo - La Recessione
Ovvero: qualcuno si è dimenticato di finire la sceneggiatura?

Ve lo ricordate Micheal J. Fox? Il giovane ragazzo dalla faccia pulita uscito da Casa Keaton ed entrato nella Hollywood Hall of Fame grazie al mitico Ritorno al futuro. Un volto indimenticabile che ha fatto parte di pellicole iconiche, ma anche lui, se analizziamo la sua carriera, ha un lato oscuro costellato di commediole ormai dimenticate di quelle che, negli anni '90, potevi vedere il martedì o la domenica pomeriggio.
Oggi parliamo proprio di uno di questi film, ovvero: Il segreto del mio successo! La pellicola si apre con Micheal J. Fox che vuole scappare dalla provincia per diventare un magnate della finanza a New York, un colletto bianco degli anni '80, e dopo qualche scena girata in un'inutile fattoria - SBAMMM - New York anni '80. Il regista ci spara subito il primo video-montaggio che mostra la città nel pieno del fermento di quegli anni quando l'America era troooppo “great”: belle gnocche, palazzoni, benessere quasi in tutti gli angoli, a parte qualche piccolissimo scorcio nei quartieri poveri, giusto per far vedere che ci sono anche lì, ma presto spariranno. Canzone anni '80 e video di presentazione che fa venir la voglia di mettere la tuta di Sergio Tacchini e gli scaldamuscoli per sentirsi in atmosfera. Vediamo il nostro protagonista arrivare in città, superare le difficoltà per trovare casa e lavoro e, dopo pochi minuti, altra canzone con video training-mountage, un espediente che all’interno della pellicola troveremo spesso, per non dire ogni dieci minuti circa, canzoni con video della città riprese dell’alto, close-up su delle gnocche a caso, cose che ovviamente in quegli anni non si vedevano spesso, soprattutto per gli abitanti medi di Busto Arsizio. Quasi come se gli sceneggiatori avessero scritto giusto per venti minuti di girato ed il resto dovessero riempirlo in qualche modo. Il film prende la piega della commedia degli equivoci, con il protagonista che si ritrova a trombarsi la moglie del capo, mentre il capo stesso si ripassa, o almeno vorrebbe, il love-interest del protagonista, che oltre ad essere l’unica donna dirigente della mega-ditta è la tipica brava ragazza figa di legno dai vestiti coprenti, in controtendenza con le gnocche che vediamo nei “video”, e che non si capisce come un personaggio delineato come “moralmente corretto” sia l’amante del capo delineato come “inaffondabile pezzo di merda". Grazie alla potenza del suo pene ad una trama scritta di merda ed alla moglie del capo che lo aiuta, Michael J. Fox riuscirà a diventare supermegadirgente con piante di ficus e sedia in pelle senza troppi colpi di scena.
In conclusione Il segreto del mio successo è un film pregno di vuotezza, ha una trama banale, sembra quasi un mega spot pro USA di quelli che fanno sognare i sostenitori di Trump del giorno d’oggi, scritto in fretta e furia tra un hamburger ed un botta di bamba per sfruttare la fama che accompagnava Michael J. Fox in quegli anni. Si salva la colonna sonora che trasuda anni '80 negli arrangiamenti e nella scelte sonore e che ci ha riportato alla mente la canzone arrapona di quegli anni, ovvero Oh Yeah degli Yello, inspiegabilmente non inserita nella colonna sonora ufficiale, dove spicca il brano The Secret of My Success suonata dai Night Ranger, tra le band hard rock più paracule di quei tempi candidata addirittura ai Golden globe come migliore canzone originale. Da segnalare anche la presenza di Mark Margolis (Breaking Bad,Better Call Saul, Oz e moli altri) che pur essendo giovane dimostra già sessantanni. Dopo aver ri-visto questo film a distanza di anni ho capito come mai non ricordavo niente di questa pellicola, semplicemente è talmente banale che non c’è niente da ricordare.
per insulti anche non costruttivi.
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#larecessione

 

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