Espandi menu
cerca
Deadline

Regia di Mario Azzopardi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

John_Nada1975

John_Nada1975

Iscritto dal 9 novembre 2023 Vai al suo profilo
  • Seguaci 4
  • Post -
  • Recensioni 210
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Deadline

di John_Nada1975
6 stelle

Trivia: Girato nel 1979, ma distribuito solo cinque anni dopo la realizzazione. Il produttore esecutivo Henry Less fa un cameo nei panni del regista. Sharon Masters ha consigliato Stephen Young ai produttori.

Certamente il miglior film del maltese trapiantato in Canada Mario Azzopardi, che tramite la vita di finzione assoluta ma di enorme ricchezza e successo che potrebbe ricollegarsi ad uno Stephen King, ad un Dean R. Koontz e tanti altri, di uno scrittore horror per soldi e non per convinzione o considerazione di sè in quel che fa, ci dà una visione nera, cupa e pessimistica, corrotta come poche altre, del mondo del cinema e nella fattispecie di quello horror.

Del quale Stephen Young/Steven Lessey è una garanzia ricoperta di dollari da Re Mida di successo, per le sue sceneggiature tratte da altrettanti suoi romanzi di successo.

Con un seguito da scrittore "rock star", ma altrettanto odio e altrettanti detrattori che lo contestano persino in una università che egli aveva frequentato, ad un incontro con gli studenti. Lo contestano per la mercificazione del suo lavoro, dello sfruttare trovate e immagini "malate" di sadismo e violenza, programmaticamente disturbanti ma secondo alcuni, solamente compiaciute e autoreferenziali, fini a sè stesse per "scioccare" l'auditorio, e senza alcun vero fine di critica o metafora di cui ammantarsi, per fare un discorso di analisi della società.

Lui stesso è ben conscio di questo, ma ricattato dai nuovi anticipi milionari di un volgare e senza scrupoli ricchissimo produttore ebreo Burt Horowitz interpretato da Marvin Goldhar,

con aereo privato, suo socio da tanti anni, che non vuole altro che nuove storie, nuove scene truculente e terrificanti, per il nuovo film e quindi dose da spacciare agli aficionados fan più esaltati del loro filone orrorifico, e fare quindi di nuovo tanti soldi, minacciandolo altrimenti per ritardi o inadempienze di fargli causa con il suo branco di piranhãs avvocati. 

Portandogli via la villa castello in cui vive e lavora con i tre figli piccoli, e la moglie il cui matrimonio è allo scatafascio.

Interessante il parallelo che Azzopardi fa evidentemente trovatosi come regista di film del genere in simili osservazioni e situazioni, tra i fan e appassionati dell'horror come quelli del porno. 

Sordi ad ogni cattivo come "buono" cattivo gusto, e desiderosi soltanto della loro dopamina da una vita evidentemente piatta, e routinaria, di frustrazione provinciale da "piccole vite". Tutto il contrario ovviamente delle vite di chi questa "pornografia" la crea e gira, oramai talmente annoiato che può pure concedere agli amici puttane bellissime di extra-lusso, durante un volo del suo aereo privato. 

Benissimo girati dalla bella fotografia generale di Manfred Guthe, e con grande inventiva di tipo grafico ed effettistico, volutamente caricati per risultare il più possibile di grana grossa, i flash allucinatori di piccole storie dei film girati dentro al film vero, horror splatter, che vanno a simboleggiare e ad accrescere il senso di frustrazione e crescente alienazione dello scrittore.

Finale nero e senza speranza, forse un pò troppo esagerato nella sua cupezza, ma in linea con l'economia della stessa sceneggiatura, che fa un discorso serio e che a qualcuno potrebbe sembrare perfino un pò moralistico sul cinema horror estremo e non, e i suoi Mogul, logiche di creazione.

La bambina bionda dai lunghi capelli biondi e dall'aspetto angelicato che ricorda quello di un'altra bambina icona anni '80 dell'"horror'' Heather O'Rourke, figlia di Young nel film e dalla sfortunata fine, era già stata ancora più piccola in un altro film canadese come questo, e horror, ma molto più famoso. 

"Brood- La Covata malefica" di David Cronenberg.

Questo invece non fu un successo e uscì anche limitatamente nelle sale cinematografiche(mai in Italia), un biennio circa la sua realizzazione. Forse non è così campato in aria il perché.

Osservazioni sulle donne che nel film sono tutte negative ad eccezione della anziana madre del protagonista e nonna dei tre bambini, la moglie è una pessima madre sempre sotto cocaina e alcool dalle feste esclusive della sua cerchia di ricchi, oltre che fedifraga e probabilmente molto puttana, in continui litigi, disprezzi, revanscismi rivendicativi contro il marito che le ha dato ricchezza e lusso, agiatezza, anche davanti ai figli. L'attrice protagonista e "starlette" dei film che girano e del filone horror, è una cinica, intrattabile e impossibile cagna, quasi incapace di dire una linea di dialogo come dovrebbe essere, ma con una concezione di sè e del suo status di successo garantito, da essere assolutamente e viziatamente dittatoriale verso tutti, produttori, regista imbelle e sceneggiatore compresi.

 

John Nada

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati