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Un modo di essere donna

Regia di Pier Ludovico Pavoni vedi scheda film

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colin clive

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La recensione su Un modo di essere donna

di colin clive
4 stelle

Immaginatevi di essere ad una conferenza sugli stereotipi e sui luoghi comuni in tema di rapporti uomo/donna. I dialoghi sono insopportabilmente datati, ma lo erano già nel '74 quando il film uscì. Improponibile.

Sulla trama

Viaggio attraverso ventanni di vita delle amiche Berenson/Casini, la prima emancipata, abortista e femminista pervicace (gli uomini servono solo per scopare), l'altra svampita e moglie carrierista (gli uomini non servono solo per scopare, ma anche da sposare). Nessuna delle due ne esce vincente.

Sulla colonna sonora

Di routine assoluta.

Cosa cambierei

Elencare cosa non cambierei sarebbe più semplice... Certo si dovrebbero riscrivere daccapo gli intollerabili dialoghi.

Su Marisa Berenson

Dal punto di vista fisico è da mangiare... Come attrice, considerando che non era la sua attività principale, non se la cava nemmeno male. Dovrebbe usare di più l'espressività degli occhi.

Su Venantino Venantini

Un grande, qui purtroppo doppiato ed emarginato nel ruolo poco felice del compagno della Berenson, che vuole a tutti i costi un figlio e che la lascia dopo che lei ha abortito. I baffi non gli stanno bene...

Su Riccardo Salvino

Meglio come sodale di Bozzuffi in quelli della P38 che come ginecologo all'antica.

Su Pier Ludovico Pavoni

L'uomo che trasformò Enzo Bottesini (il sub che fece bestemmiare in diretta Maiorca..) in attore protagonista (nel film Free Love). Penso che questa resterà l'unica ragione per ricordarsi di Pavoni come regista.

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