Volenti o nolenti tutti noi abbiamo avuto a che fare con le bugie. Bugie dette, bugie subite, bugie enormi o di poca importanza. Mentire è uno degli impulsi più radicati nell'animo umano. Spesso per insicurezza, a volte per abitudine, in molti casi per non complicarsi la vita con scomode verità.
Anche il cinema si è trovato più volte ad affrontare e a descrivere la figura del bugiardo. Laddove un'opera di finzione riflette su chi fonda la propria vita su una finzione possono nascere spunti veramente interessanti.
Una vita costruita sulla menzogna per un uomo capace di provare un sentimento d'amore vero e profondo ma assolutamente incapace di coltivarlo. Un film bellissimo e delicato sostenuto da due grandissimi interpreti: Jim Carrey e Ewan McGregor.
Di Caprio dà volto e anima ad un ragazzo che imposta tutta la sua vita sulla menzogna e l'inganno per convincere anche se stesso di essere in grado di fare qualcosa di importante nella sua vita e nascondere, così, una profonda malinconia.
Una storia delicatissima di ordinaria disperazione. Una madre ritrova la figlia abbandonata appena nata ed è costretta a rivelare scomode verità, segreti troppo a lungo nascosti. Ma solo così riesce a costruirsi finalmente una sorta di felicità.
Un uomo prigioniero di una gigantesca menzogna mediatica di cui lui stesso è l'inconsapevole protagonista. Un film che ha fatto storia soprattutto per l'idea geniale sulla quale è costruito.
La storia di un uomo che ha fatto della fantasia la sua compagna di vita. Un uomo che è sempre riuscito a mescolare sapientemente verità e bugia tanto da renderle indistinguibili.
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