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Scuole superiori

Regia di Mario Salieri vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Scuole superiori

di undying
7 stelle

Hard ispirato da un fatto di cronaca, girato nello stile inconfondibile di Mario Salieri. Cast perfetto, con attrici bellissime, costrette anche a recitare. Porno d'autore che offre però una trama interessante, portata sullo schermo da un regista con spiccata tendenza al buon gusto. Un esteta, in grado di volgere lo sguardo verso l'abisso morale.

 

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Roma. Durante un processo in un'aula di tribunale vengono ricostruite le vicende di un perverso docente, il professor Salemi (Roberto Malone), accusato di aver abusato della sua posizione ricattando giovani allieve. Si è arrivati a tanto grazie alla denuncia di Raimondo Bontempi, insegnante di scienze nella classe 5B del Liceo "Dante Alighieri" di San Basilio. Depone per prima la studentessa Serena Rutigliano, sedotta da Salemi durante una serie di "lezioni private" e poi costretta a un'irrefrenabile serie di amplessi, nei quali Salemi ha coinvolto anche la sorella maggiore di Serena (Selen). Segue la testimonianza della Iovine, costretta a cedere al ricatto sessuale del docente per necessità di ottenere il diploma e trovare un lavoro, essendo rimasta orfana con in carico un fratello tossicodipendente. Conclude il giro di accuse Nicola Parella, studente in grado di rivelare scandalosi dettagli che riguardano l'amica Teresa. Nell'arringa conclusiva Salemi tenta di discolparsi: essendo odiato dagli studenti (di sinistra) per il suo metodo di insegnamento intransigente, a suo dire sarebbe stato fatto bersaglio di accuse infamanti. Ma il giudice, dato l'evidente stato d'animo turbato delle vittime, condanna l'imputato a sei anni di carcere e all'interdizione dai pubblici uffici.

 

"Raimondo Bontempi, professore di scienze presso il Liceo 'Benedetto Croce' di Milano, viene trasferito in altra sede per esubero di personale. La sua nuova destinazione è il Liceo 'Dante Alighieri', situato nel famigerato quartiere San Basilio in Roma. Nel nuovo istituto il professore viene accettato con diffidenza e sospetto per la sua intransigente moralità, estremamente scomoda per coloro che vivono nel torbido occulto delle regole di civile convivenza. Il maggior nemico del Bontempi si rivela Riccardo Salemi, professore di storia dell'arte, che esercita il suo potere come arma di ricatto nei confronti di alcune studentesse desiderose di raggiungere il diploma per trovare inserimento nel mondo del lavoro e poter aiutare le proprie famiglie disagiate. Una realtà inaccettabile per il professor Bontempi, che denuncerà tutto quanto di sua conoscenza alle autorità giudiziarie, convincendo le studentesse, vittime degli infamanti ricatti, a vincere la paura e testimoniare."

(Didascalia iniziale)

 

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Scuole superiori: depone in aula la studentessa Iovine

 

Primo capitolo della serie "Cronaca Nera", scritto e diretto da Mario Salieri [1], qui ispirato da un reale avvenimento che riporta alla memoria le storie a fumetti della celebre serie Ediperiodici dal titolo A porte chiuse. Un cast di attrici bellissime si pone sul versante delle vittime, mentre in ruolo di odiosi molestatori troviamo Francesco Malcom (attore poi passato al cinema regolare, presente ad esempio nel trittico di horror tricolore Bloodline, Eaters e Morituris), Joe Calzone, John Walton e, naturalmente, Roberto Malone (ex marito della pornostar Zara Whites). Salieri, benché consapevole di girare per l'home video, come al solito cura particolarmente i dialoghi, la messa in scena, la fotografia, il montaggio, la colonna sonora. Seleziona un cast di bellissime (Julia Channel, Rebecca Lord, Béatrice Valle, Simona Valli, Selen), all'occorrenza anche capaci di recitare. Scuole superiori è il porno perfetto, quello che raramente prima (anche al cinema) e quasi mai dopo, si è potuto vedere. Su un tema serio, impegnato, Salieri (anche produttore con la sua Entertainment Group) costruisce un'opera scorrevole, strutturata a flashback, con imprevedibili sketches hard. Le sequenze di sesso, realizzate come efficaci clip di breve durata, sono spesso calate nel racconto in maniera inattesa e contribuiscono ad allietare l'occhio, senza tuttavia distrarre l'attenzione dello spettatore sul tema impegnato. Spettatore immerso qui nel malsano ambiente ricattatorio (e purtroppo verosimile) dell'odioso e opportunista insegnante ma al tempo stesso gratificato, da un punto di vista esclusivamente estetico, dalla lunga serie di sensuali amplessi, filmati con grande tecnica e raro buon gusto.

 

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Scuole superiori: il teste Nicola Parella 

 

Curiosità 

 

Eclettico e inconfondibile regista di opere "scandalose" per adulti, Salieri ha da poco concluso Natale in casa Varriale, primo lungometraggio nella sua lunga filmografia proiettato questa estate in un cinema convenzionale a Napoli (The Space di Fuorigrotta), interpretato da attori hard ma di fatto impostato alla maniera di una classica "commedia sexy". Salieri auspica di approdare, con quest'ultimo lavoro, sulle piattaforme di streaming più popolari tipo Netflix o Prime: "Ho presentato un film tagliato delle parti porno per conformarmi alle norme di legge", racconta. "Vorrei far rinascere la commedia sexy all'italiana. Sulle piattaforme ho visto film e serie molto più spinte di quello che ho realizzato io, penso a Spartacus. Sono pessimista, però, perché sono una personalità scomoda e non credo che apriranno le loro porte". 

 

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Scuole superiori: Roberto Malone 

 

A proposito di Salieri...

 

"Il cinema porno realizzato in Italia si ispira in una certa misura agli stessi generi popolari italiani, intraprendendo singolari variazioni sul tema, fortunate riscritture e ibridi curiosi (basti pensare soltanto ai lavori di D'Amato, Damiano e D'Agostino). Un ulteriore esempio è dato dai film di Mario Salieri (pseudonimo di Altieri). Il regista appartiene alla seconda generazione di autori hard, attiva intorno alla fine degli anni Ottanta, che si impone con nuove pornostar e con nuovi modelli. Oltre a lanciare definitivamente Selen come pornodiva, Salieri contribuisce tra l'altro alla notorietà di Angelica Bella. Il suo cinema è caratterizzato da un neorealismo di fondo che emerge soprattutto nei film in cui rivisita la sceneggiata napoletana (Inside Napoli, Sceneggiata napoletana, la saga di Concetta Licata), avvalendosi delle migliori attrici del settore, come Moana Pozzi e Selen. Sostenute pure da un budget più elevato rispetto alla media dei porno italiani, le pellicole del regista napoletano puntano, oltre che sui più rinomati interpreti dell'hard, anche su ambientazioni indovinate e storie credibili cercando di annullare la linea di demarcazione che inevitabilmente esiste tra questo tipo di cinema e il cinema 'normale'. L'esempio più eclatante della sceneggiata-hard 'secondo Salieri' è rappresentato da Concetta Licata (1994), dove Selen impersona una bella ragazza siciliana che non esita a sottoporsi a una serie di umiliazioni sessuali pur di aiutare il suo fidanzato, in carcere a causa di un'ingiusta accusa. Il filone erotico-carcerario italiano viene qui in parte rivisitato, ma con l'aggiunta di un maggior senso di degradazione e di correzione, secondo il neorealismo che contraddistingue il cinema di Salieri. Il cast, inoltre, era composto da uno stuolo di pornostar emergenti quali Erika Bella, Kelly Trump e Simona Valli, e dal pornodivo Ron Jeremy. I film porno di Salieri spaziano poi dal riuso in chiave hard di una tradizionale figura dell'orrore come il vampiro (Dracula, 1994) alle avventure sessuali di ambientazione scolastica (Scuole superiori, 1994), dai fatti di cronaca nera (Stupri Gallery, 1995) agli orrori della guerra (Fuga dall'Albania, 1998), rivelando un notevale eclettismo." 

(Fabio Giovannini e Antonio Tentori) [2]

 

"Capostipite indiscusso di quella che è definita la 'nuova generazione dei registi hard', Mario Salieri (al secolo Mario Altieri) ha al suo attivo una filmografia nella quale è riscontrabile una singolare quanto evidente evoluzione del porno in senso stilistico ed estetico, resosi possibile attraverso una rilettura del genere hard che ha incluso la sua 'contaminazione' con testi letterari (Dracula, Faust), con fatti di cronaca di rilievo sociale o storico (Concetta Licata, La clinica della vergogna, Usura Gallery, Cetnicki Koliacki Pokret, Fuga dall'Albania, Salieri Football, Band of Bastards) oppure con una tessitura narrativa che può essere assimilabile a quella dei 'racconti morali' (Racconti immorali, Stupri Gallery, Voyeur Gallery, Inferno, Stavros, Napoli, Divina, La dolce vita, Casinò). La struttura narrativa di tali film, trasgredendo la continua urgenza visiva di amplessi, consente alla fabula di snodarsi con una temporalità talmente verosimile da spiazzare lo spettatore che, attendendo (quasi invano) la situazione coitale, assiste, invece, al 'tranquillo' svilupparsi della diegesi filmica, all'interno della quale svolge spesso un ruolo determinante l'adozione di un inusuale paradigma narrativo come il flashback. Se nel porno, infatti, vigono o meno leggi del tutto particolari che, comunque, sono funzionali alle 'attese' dello spettatore, nei film di Salieri, pur continuando ad esistere una sorta di 'autenticazione di validità', di un verosimile, si verifica un sempre minore scarto tra il mondo reale e le invenzioni che lo mutano. In Salieri appare cioè, quasi impellente, il tentativo di ridurre quella distanza che può esistere tra la vita (reale) e il mondo possibile (filmico). Nella congiunzione di questi due termini ne scaturisce la concezione di un universo sociale sottratto al beneficio del colore/calore, e che si configura sempre di più come gelido, asfittico, ormai inesorabilmente malato dalla mancanza di valori come quelli della famiglia e del rigore morale. È per questo che il mondo salieriano, pur mantenendo una sua possibile 'inverosimiglianza', finisce con l'introiettare codici di lettura particolari, soprattutto nella concezione degli stessi sex-act che, rifiutando quella connotazione liberatoria e orgiastica che avevano assunto nei porno della prima generazione, ne inglobano un'altra di segno completamente opposto, legata alla concezione di una sessualità coercitiva, ricattatoria e psicologicamente dominante, che fa dell'elemento maschile lo stilema di un rapporto malsano e predatorio all'interno del quale la donna si rassegna ad un ruolo che appare quasi istituzionalmente e storicamente passivo e renitente, forse connivente, ma mai colpevole. L'hard salieriano, infatti, poiché costantemente basato sullo stridore prodotto dall'innesto di una forma espressiva trasgressiva e liberatoria (come il porno) in un contesto narrativo che contemporaneamente nega e condanna tale atteggiamento, provoca deliberatamente l'indeterminatezza di lettura che rende l'atto sessuale totalmente immorale e, proprio per questo, perversamente ambiguo. Piuttosto che a un 'possibile non credibile', i porno di Salieri appartengono, quindi, a quell" 'impossibile verosimile' che avvia il genere verso la ricerca del 'vero possibile'. In altri termini, invece di proporre 'mondi possibili', egli sembra presentare il nostro come 'un mondo impossibile', e questo - da che porno e porno - è inammissibile. Salieri, in realtà, costruisce una 'narratività del porno' nella quale le performance coitali risultano, in qualche modo, complementari al racconto, senza per questo diventare sostanziali o assolutamente decisive. Le stesse, d'altronde, sono inserite in austere scenografie e visualizzate con l'uso d'obiettivi a corta focale, che conferiscono ai corpi attanti una memoria quasi michelangiolesca o rubensiana. L'uso del panfocus, infatti, evidenziando con nitidezza le performance sessuali di più attori posti tra il primo piano e lo sfondo, consente sia di drammatizzare lo spazio sia di pluralizzarne la struttura. Le inquadrature sembrano partecipare a una sorta di horror vacui del regista, che rifugge dall'assemblaggio anomalo di genitali per ricorrere, invece, a un vero e proprio 'racconto dell'atto sessuale' che è visualizzato utilizzando la camera fissa - frequentemente obliqua al quadro per creare innaturali composizioni di membra che solo successivamente ricompongono corpi 'finiti e conclusi' - ed un'illuminazione direzionata e non omogeneamente diffusa che determina, grazie a profondi campi d'ombra, un'atmosfera ipnotica, surrealmente sospesa, dilatata, cerebrale. Salieri in pratica non tende mai a risolvere gli amplessi in piena luce bensì nelle profonde tenebre, a ricercarli nell'ombra e con l'ombra. Per lui sembra che la luce esista solo in funzione del suo opposto, in pratica tramite contrasti e contraddizioni. Il suo non è altro che un porre la conoscenza della realtà come fatto intellettuale o concettuale, fondandola sul dualistico contrasto tra l'essere e il non essere o su quello, più labile e incerto, tra moralità e perversione. Spesso si ha l'impressione che Salieri stia nel retroscena, che spii in un gioco di specchi, che si nasconda come uno shakespeariano Polonio tra pesanti tendaggi, e dove il suo avido guardare è già un possedere a distanza. Un ruolo quindi tipico del voyant, del contemplatore, di chi sa ciò che guarda, più che del voyeur, colui che invece non sa ciò che sta per scoprire. Anche se è fuor di dubbio la sua partecipazione emotiva alla scena, è anche vero che, nello stesso tempo, l'analisi dei propri soggetti è crudelmente distaccata al fine di raggiungere una registrazione sensoria completa, uno sguardo di verità totale lungo i vortici degli istinti che scompaginano, erodono, esaltano le forme. Il concetto di 'visione' per Salieri sembra così includere ciò che il regista sa e ciò che scopre vedendo, una visione consapevole e obiettiva come un referto medico o come la relazione di un entomologo."

(Saverio Giannatempo) [3]

 

 

NOTE

 

[1] Brevi annotazioni biografiche nella recensione su Dracula (1994).

 

[2] "Porn'Italia - Il cinema erotico italiano" (Stampa Alternativa), pag. 126 - 127.

 

[3] "SchermiHardenti - Pornocinema italiano e dintorni" (Profondo rosso edizioni), pag. 135 - 136.

 

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Scuole superiori: Serena Rutigliano durante una ripetizione privata 

 

"D'altra parte ho sempre pensato che la professione dell'insegnante non sia e non debba essere un mestiere per chiunque: una comunità civile dovrebbe pure saperlo."

(Paolo Crepet)

 

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Scuole superiori: Joe Calzone e Selen 

 

F.P. 03/10/2023 - Versione visionata in lingua italiana. L'edizione italiana si ferma a 52' mentre per il mercato francese, circolato come Les vices du professeur, Scuole superiori raggiunge 64'

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