Fughe inverse, dettate dallo stesso bisogno non tanto di trovare una libertà difficile da cercare nella realtà, quanto di definire uno spazio esistenziale che corrisponda a una vita reale. È questo che unisce Sarah, ex campionessa di arti marziali austriaca, alle tre sorelle di una facoltosa famiglia, quasi segregate in una lussuosa villa nel deserto della Giordania.

La cosa più interessante di Moon, l’opera terza della regista irachena-viennese Kurdwin Ayub, è l’incontro tra le opposte solitudini di queste giovani donne: la regista le sospende nello spazio quasi astratto di un mondo tenuto insieme dalle sbarre invisibili di una libertà che è solo apparente. Ingaggiata per allenare le ragazze, Sarah resta incastrata tra il lussuoso hotel dove alloggia e le stanze della prigione dorata in cui ogni giorno le tre sorelle mascherano di arrendevolezza la loro insofferenza. La pratica del combattimento che Sarah dovrebbe insegnare slitta sul ghiaccio di una facciata in cui garbo e rispetto degli spazi reciproci sono praticamente gli stessi che, tra distanza di sicurezza negli allenamenti e sottobicchieri a casa della sorella, abbiamo visto segnare la vita viennese dalla quale è a sua volta fuggita.

Ovviamente in Giordania subentra la sottomissione al patriarcato, che alimenta la terza prospettiva del film, quella proiettata dalla stanza chiusa della villa, in cui è realmente segregata un’altra sorella, la più ribelle di tutte. Pluripremiato a Locarno 2024 e prodotto da Ulrich Seidl (come già Sole, il primo film della Ayub), Moon trova precisione e nettezza anche grazie all’interpretazione della performer austriaca Florentina Holzinger.
Il film
Moon
Drammatico - Austria 2024 - durata 92’
Titolo originale: Mond
Regia: Kurdwin Ayub
Con Florentina Holzinger, Celina Sarhan, Andria Tayeh
in streaming: su MUBI MUBI Amazon Channel
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