Il lato interessante della visione di Vice Is Broke è essenzialmente quello di spingere a una riflessione retrospettiva: ci ha fatto del bene la spregiudicatezza della rivista “Vice”, il suo indulgere nelle pratiche più censurabili di una generazione? Oppure le sue continue provocazioni - che suonavano coraggiose ma nascondevano il cinismo di chi è disposto a tutto pur di sentirsi cool - hanno spianato la strada al peggio? Di fatto, scoprire che l’anima della rivista Gavin McInnes ammantava di ironia un’ideologia ultrareazionaria (che lo ha portato a essere un co-fondatore dei Proud Boys) ha relativamente rappresentato una sorpresa.

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Vice Is Broke (2024) scena

Eddie Huang, ex firma di “Vice”, chef e autore (di Fresh off the Boat, da cui nacque una serie per ABC), mostra da subito di non avere la stoffa per compiere quella riflessione. Come regista si smarrisce tra stili contrastanti, senza la capacità di coinvolgimento di una “maranzata” Netflix né la stratificazione che ci si aspetterebbe da MUBI. E pure come testimone oculare credibile e analitico delude: le sue interviste sono interlocutorie o “perdenti” (McInnes se lo divora) e la sua nostalgia per i tempi d’oro del magazine è mitigata dal fatto di essere in credito di denaro mai ricevuto da “Vice”.

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Vice is Broke

Ma su questo, come direbbe Pete Townshend, «Why should I care»? Per distinguersi Huang prende in giro i doc su casi analoghi, come WeWork, ma poi si incanala nella più classica parabola di ascesa e caduta, provando a raccontare quanto “Vice” fosse figo e necessario e come i soldi e l’ambizione smisurata del fondatore Shane Smith ne abbiano corrotto lo spirito. Peccato che ciò si desuma dopo cinque minuti di lettura di un articolo decente sul tema.

Autore

Emanuele Sacchi

Nato nella città delle due discoteche e 106 farmacie, presto smarrito nei meandri del rock e del cinematografo. È ingegnere informatico, benché si finga pensatore umanista. Giornalista e critico cinematografico e musicale, collabora con FilmTvMYmovies.itBlow Up e il dizionario Il Mereghetti. Selezionatore per il Festival dei Popoli di Firenze, cura la sezione Let The Music Play, dedicata al documentario musicale. Ha contribuito a diversi saggi e pubblicazioni sul cinema ed è autore di 50x35mm. Soundtrack Rumorose (Homework, 2016), con Stefano Locati di Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover (Bietti, 2014) e con Francesca Monti di Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 2017). Film: Apocalypse Now (ma non Redux). Album: Forever Changes dei Love (anche per il titolo).

Il documentario

Vice Is Broke

Documentario - USA 2024 - durata 102’

Titolo originale: Vice Is Broke

Regia: Eddie Huang

in streaming: su MUBI Amazon Channel MUBI