Checco è un ragazzo che ha realizzato tutti i sogni della sua vita. Voleva vivere con i suoi genitori evitando così una costosa indipendenza e c'è riuscito, voleva essere eternamente fidanzato senza mai affrontare le responsabilità di un matrimonio con relativi figli e ce l'ha fatta, ma soprattutto, sognava da sempre un lavoro sicuro ed è riuscito a ottenere il massimo: un posto fisso nell'ufficio provinciale caccia e pesca. Con questa meravigliosa leggerezza Checco affronta una vita che fa invidia a tutti. Un giorno, però, tutto cambia. Il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province. Convocato al ministero dalla spietata dirigente Sironi, Checco è messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o essere trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro e pur di mantenerlo accetta il trasferimento. Per metterlo nelle condizioni di dimettersi, la dottoressa Sironi lo fa girovagare in diverse località italiane a ricoprire i ruoli più improbabili e pericolosi, ma Checco resiste eroicamente a tutto. La Sironi esausta rincara la dose e lo trasferisce al Polo Nord, in una base scientifica italiana col compito di difendere i ricercatori dall'attacco degli orsi polari. Proprio quando è sul punto di abbandonare il suo amato posto fisso, Checco conosce Valeria, una ricercatrice che studia gli animali in via d'estinzione e s’innamora perdutamente di lei.
Note
Pur uscendo dai confini italiani in termini di location, la coppia Nunziante/Zalone affronta con l'usuale umorismo un po' greve e un po' demenziale molti aspetti dell'attualità politica che affliggono il nostro paese, dalla disoccupazione alla corruzione politica, mirando a (de)costruire il ritratto di un'Italia in bilico tra retaggi del passato e modernità.
Bisogna ammettere che Zalone porta nel cinema italiano leggerezza, comicità intelligente e un quid di satira senza mai diventare pedante, banale o retorico. E' già molto. Pur non essendo un capolavoro il film si fa guardare dall'inizio alla fine. 7
Si abbandona un po' la linea dei precedenti film di Zalone per tentare una strada più da commedia classica. Zalone però non diverte come in precedenza e azzecca meno battute. La stessa presa in giro ai costumi italiani incide solo in parte. Non pessimo, ma neanche riuscito.
Torna Zalone a ripetere se stesso con il quarto film (su 4) incentrato sul personaggio dell'italiano medio fannullone, meschino, razzista e sessista ma fondamentalmente buono e simpatico. E torna a riempire le sale del Belpaese pur non proponendo in fondo nulla di originale.
Zalone continua a punzecchiere amorevolmente i vizzi dell'italiano medio. Al centro di una trama ripetitiva c'è l'ossessione per il posto fisso. Innocuo, divertente ma troppo lungo per quello che ha da dire.
Commedia nostrana di Checco Zalone che come al solito offre una satira su alcune problematiche sociali molto discusse. E' divertente, ma c'è da ammettere che si ride meno che in altri film dello stesso Zalone in questo caso non sottotono, ma preda di un copione con battute meno esilaranti di quelle alle quali ci ha abituati finora.
Quarto capitolo della premiata ditta Nunziante-Zalone sui vizi e le virtù dell'italiano medio(cre) impersonato dalla maschera giuliva di un ignorante di successo, questa ennesima variante della trasferta itinerante di un terrone da esportazione fa sorridere tra qualunquismo dei temi e contrappassi non andati a buon fine. Campione d'incassi 2016.
Quarto capitolo con Checco Zalone protagonista. Clamoroso successo al botteghino per un film minore rispetto ai precedenti, con più parolacce e banalità e meno colpi di genio. Si ride con moderazione.
Zalone si ripropone e dà al pubblico la formula magica (e furba) che garantisce ed accresce un successo considerato già difficile, se non impossibile, da superare. Parte da spunti attuali, calibra meglio il tiro rispetto all'opera precedente, dando prova di un miglior dinamismo e di ritmi comici decisamente più azzeccati, ma il film resta fragile.
Zalone è diventato il capro espiatorio di un esercito di paladini improvvisati del cinema di qualità, ma sulla cui cultura cinematografica ci sarebbe da avanzare dei dubbi, quando non è altro che un comico senza pretese, che riesce ad essere spesso divertente, a non scadere nel trash, e a fare un sacco di soldi. Buon per lui.
Attenzione siamo al limite della ripetitività classica dei film comici (vedi Aldo,Giovanni e Giacomo o Ficarra e Picone)...quindi in futuro o cambia la vena creativa oppure........facciamoci un ultima placcata di soldi alle spalle degli spettatori!
Checco (Zalone) è in Africa e viene catturato da un gruppo di indigeni e, prima di essere 'cucinato', racconta la storia della sua vita: egli è un uomo sulla quarantina, vive al Sud con i genitori, ha una ragazza che lo pressa costantemente chiedendogli di sposarlo ma lui rifiuta sempre perché a casa con i suoi è più rassicurante ed ha coronato quello che era… leggi tutto
Anche se battera' tutti i record di incasso sul territorio nazionale, "Quo vado" è il primo passo falso del buon Checco Zalone. Personalmente non sono fra i suoi detrattori perché avevo apprezzato in misura discreta tutti e tre i suoi film precedenti, compreso "Sole a catinelle" che già aveva fatto storcere il naso a diversi critici, subito catalogati come snob. Quello che… leggi tutto
Non delude le aspettative l'ultimo film di Checco Zalone. Quo vado? è una commedia con la c maiuscola; è veloce e diretta con brio, ricca di momenti divertenti e senza mai un attimo di stasi. Oltretutto sa esser leggera ma non stupida, sa usare la tenerezza senza la melensaggine. Zalone, sempre più bravo, regge bene il film sulle sue spalle e non è indegno dei grandi… leggi tutto
È noto che la "specializzazione" più difficile per chi fa spettacolo è quella di comico, e che di solito lo stato di grazia necessario ha durata limitata. L'unico comico italiano che, almeno fino a questo film, ha continuato a riuscire a "far ridere" è Checco Zalone. Anche se Quo Vado? è forse leggermente inferiore ai precedenti, in particolare a Cado…
Spezzo una lancia a favore di Zalone poco apprezzato dalla critica ma più gradito al pubblico: dal mio modesto punto di vista Zalone è il più prossimo erede naturale di Paolo Villaggio anche se a tratti si ispira al grande Alberto Sordi . I suoi film prendono i giro tutti i difetti, i vizi e i luoghi comuni di oggi degli italiani, in modo grottesco,cinico, feroce e volgare…
Premesso che non sono un fan di zalone, mi è sempre risultato un pò "pesante" con le sue battute grezze e un pò maschiliste... ma questo film mi ha fatto ridere parecchie volte. Assurdo, una sagra di luoghi comuni, anche stupido, ma sicuramente anche divertente. Quello che letteralmente mi ha deluso è sto finale melense buonista per sta ca**o di Africa. Tutte le…
Dopo tre film sostanzialmente simili concettualmente e con risultati alterni (divertenti "Cado dalle Nubi" e "Sole a Catinelle", più spento "Che Bella Giornata"), in "Quo Vado?" si segue una strada un po" diversa, non per forza riuscita però.
Qui la sceneggiatura dà meno spazio agli equilibrismi linguistici di Zalone, si tenta molto meno la via della risata…
Bisogna dare atto che Zalone, quando è in stato di grazia come in questo film, riesce a funamboliche giravolte comiche alle quali è difficile resistere. Con un susseguirsi quasi ininterrotto (a parte la lunga pausa norvegese) di vicende e situazioni paradossali, il nostro impiegato pubblico (forse fin troppo bistrattato) riesce ad uscire indenne da ogni sorta di sevizia (o,…
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Commenti (29) vedi tutti
Come prendere in giro il politically correct e i vizi dei giorni nostri
leggi la recensione completa di Isiraider67Bisogna ammettere che Zalone porta nel cinema italiano leggerezza, comicità intelligente e un quid di satira senza mai diventare pedante, banale o retorico. E' già molto. Pur non essendo un capolavoro il film si fa guardare dall'inizio alla fine. 7
commento di near87Divertente ma finale stupido.
leggi la recensione completa di CriticatruttoSi abbandona un po' la linea dei precedenti film di Zalone per tentare una strada più da commedia classica. Zalone però non diverte come in precedenza e azzecca meno battute. La stessa presa in giro ai costumi italiani incide solo in parte. Non pessimo, ma neanche riuscito.
leggi la recensione completa di silviodifedeIl film è forse il più brutto di Zalone, ma la critica al nostro paese è veramente tra le più pungenti degli ultimi anni.
commento di slim spaccabeccoPer carità!
commento di Stelvio69Obiettivamente il peggiore fin qui dei film di Zalone. Storia esilissima, gag tiepidissime, montaggio inguardabile.
commento di OssTorna Zalone a ripetere se stesso con il quarto film (su 4) incentrato sul personaggio dell'italiano medio fannullone, meschino, razzista e sessista ma fondamentalmente buono e simpatico. E torna a riempire le sale del Belpaese pur non proponendo in fondo nulla di originale.
leggi la recensione completa di marcopolo30Zalone continua a punzecchiere amorevolmente i vizzi dell'italiano medio. Al centro di una trama ripetitiva c'è l'ossessione per il posto fisso. Innocuo, divertente ma troppo lungo per quello che ha da dire.
commento di michelGuardabile, se poi piace Zalone, molto guardabile.
leggi la recensione completa di tobanisAi limiti dell'inguardabilita'
commento di Groucho-MarxCommedia nostrana di Checco Zalone che come al solito offre una satira su alcune problematiche sociali molto discusse. E' divertente, ma c'è da ammettere che si ride meno che in altri film dello stesso Zalone in questo caso non sottotono, ma preda di un copione con battute meno esilaranti di quelle alle quali ci ha abituati finora.
leggi la recensione completa di LinaQuarto capitolo della premiata ditta Nunziante-Zalone sui vizi e le virtù dell'italiano medio(cre) impersonato dalla maschera giuliva di un ignorante di successo, questa ennesima variante della trasferta itinerante di un terrone da esportazione fa sorridere tra qualunquismo dei temi e contrappassi non andati a buon fine. Campione d'incassi 2016.
leggi la recensione completa di maurizio73Zalone eroe, Zalone epifenomeno, Zalone di tutto un po'...
leggi la recensione completa di hallorannCommedia Italiana con la "C" maiuscola
leggi la recensione completa di ironsaxVisto & Non piaciuto
leggi la recensione completa di AlPacifistaQuo vado? articola il proprio discorso sulla figura dell'italiano medio, un individuo pigro, "mammone", ignorante, rozzo ed intimamente cafone.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografogodibile
leggi la recensione completa di camillo65L'uragano Checco!
leggi la recensione completa di CruisingQuarto capitolo con Checco Zalone protagonista. Clamoroso successo al botteghino per un film minore rispetto ai precedenti, con più parolacce e banalità e meno colpi di genio. Si ride con moderazione.
leggi la recensione completa di scandonianobellissimo
commento di claudiacarloIl posto fisso può salvare l'Africa?
leggi la recensione completa di champagne1Avvenire, giornale dei vescovi, ha promosso "l'umiltà cristiana" di Zalone
leggi la recensione completa di manorti1Zalone si ripropone e dà al pubblico la formula magica (e furba) che garantisce ed accresce un successo considerato già difficile, se non impossibile, da superare. Parte da spunti attuali, calibra meglio il tiro rispetto all'opera precedente, dando prova di un miglior dinamismo e di ritmi comici decisamente più azzeccati, ma il film resta fragile.
leggi la recensione completa di alan smitheeZalone è diventato il capro espiatorio di un esercito di paladini improvvisati del cinema di qualità, ma sulla cui cultura cinematografica ci sarebbe da avanzare dei dubbi, quando non è altro che un comico senza pretese, che riesce ad essere spesso divertente, a non scadere nel trash, e a fare un sacco di soldi. Buon per lui.
leggi la recensione completa di maldororQui non si parla del film, ma di ragionamenti ad esso collegati. Il lettore è avvertito.
leggi la recensione completa di EightAndHalfIl posto è sempre fisso, cambia solo il punto di vista.
leggi la recensione completa di KritacarneAttenzione siamo al limite della ripetitività classica dei film comici (vedi Aldo,Giovanni e Giacomo o Ficarra e Picone)...quindi in futuro o cambia la vena creativa oppure........facciamoci un ultima placcata di soldi alle spalle degli spettatori!
leggi la recensione completa di fulviettoZalone non delude le aspettative, la sua è la commedia italiana più divertente degli ultimi anni.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti