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Quo vado?

Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Quo vado?

di Lina
8 stelle

Commedia nostrana di Checco Zalone, che come al solito, offre una satira su alcune problematiche sociali molto discusse. È divertente, sebbene si rida meno rispetto ai suoi precedenti film.

Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone, torna con un nuovo film, che questa volta propone una satira sulla corruzione nel mondo del lavoro e in quello della politica. Il soggetto è la sacralità del "posto fisso", al quale il protagonista, Checco, (si fa chiamare così in tutti i suoi film) non sembra voler rinunciare per nulla al mondo.

 

Eterno fidanzato e cresciuto come un mammone come molti italiani, nella scala dei suoi valori sembra scegliere quasi fino alla fine il lavoro anziché l'amore. La signora Sironi (psicanalista della sua azienda), le tenterà tutte (perfino sedurlo come suo ultimo asso nella manica) pur di fargli accettare di licenziarsi - il suo obiettivo è indurre tutti i dipendenti a farlo - ma Checco si rivelerà la sua unica nota dolente. Non demorderà nonostante lei lo manderà nei posti più disparati a lavorare, perfino al Polo Nord. E sarà proprio la resistenza di lui a tutto e l'ossessione di lei nello stare fallendo per la prima volta (senza poterselo proprio permettere) a indurre un dipendente a liquidarsi, il piatto forte della trama. Il loro rapporto conflittuale ma diplomatico, portato all'eccesso parodistico con sfumature demenziali, diverte molto sdrammatizzando la dura realtà italiana.

 

Questo l'incipit geniale della storia. che possiede anche dei succulenti contorni come la genuinità con la quale Checco riesce a far fronte a ogni avversità, arrivando a sopportare solo per amore di una donna la vita in posti tanto differenti dal proprio. Tale donna si rivelerà una sorpresa nella trama, poiché offre i colpi di scena più godibili e divertenti, eppure con la sua autenticità, trasparenza e maturità, sarà l'unica a motivare Checco a rinunciare al "posto fisso" affinché possa rimanere al suo fianco.

 

Una commedia nel complesso gradevole ed esilarante, che non scade mai nella frivolezza grazie a contenuti che incoraggiano e valorizzano l'apertura mentale verso qualunque cosa sia diversa (dai paesi alle razze come anche la sessualità, le fedi religiose e certi tipi di famiglie) e che ha anche la capacità di dosare con equilibrio comicità, attualità sociale, satira e buoni sentimenti.

 

Interessante, efficace e proficua si rivela la narrazione alquanto originale, curata proprio da Checco, che impreziosisce il film dall'inizio sino alla fine. Checco, infatti, mentre è preda di alcuni indigeni in Africa, che intendono ucciderlo e cucinarlo, racconta loro la sua storia sperando di intenerirli e... tutto sarà bene quel che finirà bene, poiché riuscirà a sbloccare la sensibilità del capo sciamano.

 

Divertente e tenero l'epilogo, mentre alcune scene sarebbero da antologia comica - come quella nell'ospedale africano, in cui Checco sembra convinto di poter corrompere una devota religiosa per avere un vaccino per suo figlio.

Zalone, pertanto, non deluderà i suoi fans con questa sua nuova opera, rimanendo fedele al proprio stile comico - sdrammatizzante la realtà nostrana - e a una tipologia di personaggio genuino, testardo ma tollerante e di buoni principi, che si è ormai ricucito con successo sulla pelle.

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