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Quo vado?

Regia di Gennaro Nunziante vedi scheda film

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La recensione su Quo vado?

di maldoror
5 stelle

Zalone è diventato il capro espiatorio di un esercito di paladini improvvisati del cinema di qualità, ma sulla cui cultura cinematografica ci sarebbe da avanzare dei dubbi, quando non è altro che un comico senza pretese, che riesce ad essere spesso divertente, a non scadere nel trash, e a fare un sacco di soldi. Buon per lui.

Criticare il film di Zalone in quanto fiera del luogo comune, significa non aver capito nulla. Significa non aver capito che la satira sociale non è altro che un pretesto per consentire all'attore di sciorinare tutto il suo repertorio di battute (spesso molto divertenti), gag, scenette spesso riuscite, faccette ebeti ecc. (stessa identica cosa per "Italiano medio" di Maccio Capatonda).

 

Criticare il film di Zalone perchè cinematograficamente nullo, o perchè inconsistente a livello di sceneggiatura o regia, significa, anche questo, non aver capito nulla. Non aver capito cioè che si tratta di un film costruito interamente attorno al protagonista, con scenette e situazioni pensate apposta per dare al comico la possibilità di tirare fuori il suo estro, esattamente come i film di Totò e Jerry Lewis. Possiamo forse dire che i loro film fossero cinematograficamente validi? Che non avessero lo stesso spessore di un numero di cabaret?

 

Criticare il film di Zalone perchè la sua sarebbe una comicità stupida, significa non aver capito un cazzo. Zalone è innanzitutto una persona intelligente e colta, ma questo è un altro discorso; possiamo forse dire che Totò, Jerry Lewis o Gianni e Pinotto facessero una comicità "intelligente", sofisticata? Erano forse Woody Allen o i Monty Python? No, la loro era una comicità fisica, forse ancora più demenziale di quella di Zalone, tutta basata sulla mimica e sulle smorfie, proprio come quella del Jim Carrey prima maniera, eppure oggi sono considerati degli intoccabili. Senza contare il fatto che proprio per questo, all'epoca, erano massacrati da buona parte della critica e del pubblico più snob, esattamente come lo è oggi Zalone (e non sto facendo paragoni, sia chiaro).

 

Dunque, mi sembra chiaro che tutta questa crociata contro Zalone, condotta da gente che da un giorno all'altro si è improvvisata paladina dell'intelligenza e del cinema di qualità ma che, nella maggior parte dei casi, non ha mai visto manco da lontano un film di Fassbinder, di Bunuel o di Tarkovskij, non sia altro che spocchia allo stato puro, nient'altro che un' occasione per darsi un tono e potersi sentire intellettualmente superiore a chi va a vedere i film di Zalone.

 

Zalone non è Woody Allen, ma non è neanche Boldi e De Sica o I fichi d'India. Fa una comicità senza pretese, non sofisticata, e la fa egregiamente, riuscendo semplicemente a strappare qualche risata senza tra l'altro scadere nel demente o nel trucido dei cinepanettoni.

 

E questo lo dice un fan sfegatato dei Monty Python, che non guarda nè Zelig nè Colorado.

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