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Angel Heart. Ascensore per l'inferno

Regia di Alan Parker vedi scheda film

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La recensione su Angel Heart. Ascensore per l'inferno

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Il romanzo dello scrittore Newyorchese William Hjortsberg: Falling Angel, pubblicato in patria nel 1978 e in Italia nel 1987, riuscì proprio nell' 87 a tramutarsi finalmente, e dopo due vani tentativi dell’autore, in uno splendido affresco hard boiled firmato dal regista britannico Alan Parker, capace di convertire il romanzo in una pellicola che altri non è che una presa di coscienza di una nazione reduce da un secondo conflitto mondiale ancora troppo recente.

 

Un affresco dipinto su un’impalcatura fatta di un soggetto e una sceneggiatura estremamente solide, grazie anche a una serie di locations di rara bellezza, che spaziano dalla Grande Mela alla Louisiana, e con una fotografia capace di incastonare ogni inquadratura come si trattasse di un mini affresco di Edward Hopper. E film che una volta ultimato non ha nulla a invidiare ai romanzi di Mickey Spillane o Raymond Chandler ai quali sa fare "il verso" con pochi ma significativi accorgimenti, fra cui un uso delle luci e delle ombre molto efficace e ove a fare le veci di un investigatore tabagista e dinoccolato appare non Humphrey Bogart ma un irriconoscibile, per i giorni d’oggi, Mickey Rourke all’epoca poco più che trentenne e che era assurto agli onori della cronaca grazie al ruolo di protagonista di 9 settimane e ½ (9½ Weeks; 1986) di Adrian Lyne.

 

La narrazione vira con il progredire della trama dal genere thriller al dramma del protagonista, sapendosi reggere quasi completamente proprio sulle spalle da boxeur dello stesso Rourke, molto prima che le sue performance più recenti in Sin City (id.; 2005) e soprattutto The Wrestler(id.; 2005) ne decretassero un ritorno di fiamma con il cinema che conta, ma che già all'epoca seppe portare a termine una performance ingiustamente snobbata dalla critica. Completano il cast il solito monumentale Robert De Niro capace di portare in scena un avvocato dalle sembianze ben poco rassicuranti, e l'allora 19nne Lisa Bonet, all'epoca ancora impegnata all'interno del serial I Robinson (The Cosby Show; 1984-'92), nel ruolo di una ragazza madre.

Film da recuperare per farsi introdurre in un genere (il poliziesco di matrice USA) che merita di essere esplorato anche partendo da questo piccolo gioiello senza tempo.

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