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Il potere del cane

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Regia di Jane Campion

Con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee, Frances Conroy, Thomasin McKenzie, Keith Carradine... Vedi cast completo

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Trama

Il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello George porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.

Approfondimento

IL POTERE DEL CANE: DA UN ROMANZO DI  THOMAS SAVAGE

Diretto e sceneggiato da Jane Campion, Il potere del cane racconta la storia di Phil Burbank, allevatore dal fascino crudele, lo sguardo severo egli occhi diafani. Ha intrappolato amore, potere e fragilità nel suo passato e nella sua terra: sa castrare un vitello con due tagli netti del coltello, nuota nudo nel fiume e non ha paura di sporcarsi nel fango. È un cowboy grezzo come il cuoio che intreccia. Siamo nel 1925. I fratelli Burbank sono ricchi allevatori del Montana. Durante una tappa al ristorante Red Mill incontrano la proprietaria vedova Rose con il figlio Peter, un ragazzo facilmente impressionabile. Phil si comporta in modo così crudele da spingere madre e figlio alle lacrime, si fa beffa del loro dolore e ride insieme agli altri allevatori, mentre il fratello George consola Rose e poi decide di sposarla. A tratti subdolo, a tratti furioso, Phil continuerà a prendersi gioco di Rose nella penombra, fischiettando una melodia che lei non riuscirà più a suonare. Con Peter si mostrerà ancora più sfacciato, forte dell'incoraggiamento degli altri allevatori, finché a un certo punto Phil non sembrerà voler prendere il ragazzo sotto la sua ala. È forse un gesto di gentilezza che mostra tutta la sua vulnerabilità o il presagio di un'altra minaccia?

Con la direzione della fotografia di Ari Wegner, le scenografie di Grant Major, i costumi di Kirsty Cameron e le musiche di Jonny GreenwoodIl potere del cane è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Thomas Savage del 1967, ambientato in un ranch del Montana negli anni Venti. Ha raccontato la regista a proposito del libro: "La storia mi ha affascinato per diverse ragioni: facevo fatica a intuire cosa sarebbe accaduto, la narrazione è incredibilmente dettagliata e avevo l'impressione che lo scrittore avesse vissuto quelle esperienze in prima persona. Non è solo una storia di cowboy in un ranch del 1925, ma un'esperienza vissuta e proprio per questo credibile. Sono rimasta colpita dal modo in cui Savage esplora la mascolinità e racconta persino un amore segreto".

"La frase "il potere del cane" viene dai Salmi 22:20: Libera l'anima mia dalla spada e il mio amore dal potere del cane", ha proseguito Campion. "Il lato più straordinario del salmo è la sua violenza e brutalità. Sono versi feroci che parlano della passione in modo viscerale e animalesco. Il potere del cane è legato a questo tipo di passione, a un istinto animale sessuale, feroce, potente e pericoloso. Personaggio complesso, brillante ma crudele, Phil Burbank è un allevatore ipervirile e uno dei più grandi personaggi della narrativa americana: è una persona complicata e crudele, ma per quanto meschino e ostile, è un uomo tormentato e solitario, che si sente al sicuro solo nel ricordo di un sentimento ormai passato. Vive la situazione impossibile di un maschio alfa omofobo e allo stesso tempo omosessuale. Tutto è incredibilmente doloroso e complicato. Phil mi ha commossa e la sua relazione misteriosa con il ragazzo mi ha incuriosita e soddisfatta".

Curiosità

COMMENTO DELLA REGISTA

"Rimanere affascinata dallo straordinario romanzo di Thomas Savage è stata pura gioia, ma non avevo mai pensato di farne un film, visti i tanti personaggi maschili, e i temi profondamente maschili. Mi sono invece chiesta quale regista l’autore, con la sua mascolinità ambigua, avrebbe voluto, e a poco a poco ho avuto la sensazione che lui mi appoggiasse un braccio sulla spalla, dicendomi: “Una pazza che è arrivata ad amare questa storia? Sì, è perfetta”. Ho messo tutta me stessa nel grandioso racconto di Savage, ne sono stata conquistata. In Phil ho sentito l’amante, e la sua tremenda solitudine. Ho percepito l’importanza e la forza di ogni singolo protagonista, e il modo in cui ciascuno si rivela alla fine. Sono onorata di condividere questo film con veri spettatori, in un cinema reale".

Il cast

A dirigere Il potere del cane è Jane Campion, prima regista a vincere la Palma d'Oro per il miglior film al Festival di Cannes 1993 con Lezioni di piano. Di origine neozelandese, prima di esordire con il lungometraggio Sweetie (presentato in anteprima a Cannes), ha diretto diversi cortometraggi vincitori di… Vedi tutto

Trailer

Commenti (19) vedi tutti

  • Non facile trasposizione cinematografica di un testo già di per sé impegnativo, sia per le dinamiche caratteriali tra i coinvolti che per le stesse dinamiche in ambito personale. Pur avvalendosi di una sceneggiatura di non sempre immediata intuizione, grazie a efficaci escamotages scenografici ci si ritrova incisivamente coinvolti nella vicenda.

    commento di pippus
  • Drammi delle solitudine. Persone sole in mezzo al nulla. Facile perdere il contatto con la realtà. Il dramma arriva e si consuma in modo terribile. La regia indie della Campion rende il tutto ancora più straniante, con la complicità della dissonante colonna sonora dei Jonny Greenwood (Radiohead).

    commento di Clochard
  • Soporifero e troppo ermetico. Peccato. Il messaggio è degno.

    commento di GabryLed
  • Notevole e atipico "western" firmato dalla brillante regista Jane Campion. Film che si ricorda

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Regia di gran classe ed ottima fotografia combinata con i paesaggi del Montana affascinano. La sceneggiatura, divisa in capitoli, invece sonnecchia e non intriga. In definitiva un film che soddisfa molto di più gli occhi che la mente.

    commento di bombo1
  • Un film, un libro, una madre, un orizzonte (etico-morale) pareidolitico e due paia di guanti.

    leggi la recensione completa di mck
  • In questo ranch di western non c'è nulla, l'allegria si è trasferita molto lontano oltre le colline ma di noia ce n'è a mandrie. Non racconta nessuna storia, non coinvolge e non aggancia. Se vi accontentate di una elegante regia di inquadrature perfezioniste, quella c'è. Ah si... anche qualche turba psicologica, per stemperare un pò l'angoscia.

    commento di Maurisurf
  • Un gran tardo western dall'atmosfera lenta e crepuscolare.Attori tutti in parte e uno scavo psicologico perfetto.Una Campion ai massimi livelli...da vedere....credetemi,voto 8.

    commento di ezio
  • Un film fuori dagli schemi che colpisce ma non convince in pieno

    leggi la recensione completa di siro17
  • Film inutile. Dai commenti si capisce che non piace ma ha voti alti..Come al solito bravissimo Dr Strange, e anche il gay ammazza conigli che insieme alla madre sono i personaggi più odiosi del film. VOTO 5,5

    commento di arcarsenal79
  • Tema: descrivete in un ranch isolato personaggi con gravi problemi neuropsicologici. E quello ti presenta 12 pagine di foglio protocollo scritte (metà colonna!) in bella grafia, senza errori, ma di una lentezza/prevedibilità/personaggi ingessati nei loro stereotipi. E un finale che sorprende chi vuol essere sorpreso. Forse 12 pagine sono poche.

    commento di Piero
  • Grande esercizio di stile registico da parte della Campion a scapito però della tenuta narrativa, che risulta oltremodo dilatata. Merita comunque la sufficienza.6/10

    commento di xale78x
  • Lezioni di Regia !

    commento di monsieur opal
  • Difficilissimo reggere fino alla fine.......con una colonna sonora disturbante...sicuramente in tema con l'angoscia del film

    commento di ripley2001
  • Troppo lento, con un troppo arrogante e irritante Cumberbatch. E come in tutti i film moderni c'è il gay di turno per accontentare i buonisti benpensanti.

    commento di gruvieraz
  • Nasce dalla conoscenza del romanzo e dalla visione del film questa presentazione dell'ultima fatica di Jane Campion, che le ha fatto guadagnare a Venezia, quest'anno, il premio per la miglior regia, dividendo pubblico e soprattutto critici nostrani che in altri registi riponevano le loro speranze.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Parte lento, poi diventa noioso e poi....(finalmente!!!).... finisce !!!!

    commento di Travis21
  • L'adamitico Eden onanistico del nostro poeta-mandriano è un'oasi bucolica celata dalle fratte, da una tensione omoerotica niente affatto impenetrabile e dalle figurazioni simboliche di un cerbero della morale da affrontare finalmente senza paure e senza infingimenti.

    commento di maurizio73
  • Jane Campion non è più lei, Kubrick è morto, Nietzsche anche e pure io, alla pari di Woody Allen, non mi sento tanto bene? Invece, mai stato meglio.

    leggi la recensione completa di 79DetectiveNoir
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

mck di mck
8 stelle

  Jane Campion, adattando (e producendo con New Zealand Film Commission, BBC e See-Saw, mentre a distribuire è Netflix, con un’anteprima alla 78a Mostra del Cinema di Venezia) il meraviglioso romanzo del 1966 di Thomas Savage (1915-2003: dal 1944 al 1988 sfornò in tutto 13 opere di fiction e non-fiction autobiografica), ne pone l’incipit [più che altro… leggi tutto

11 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

LAMPUR di LAMPUR
5 stelle

  La Campion si getta sul thriller western atipico e anomalo, dove in effetti facciamo fatica a trovare qualcosa di normale: due fratelli che più in antitesi non possono, stilisticamente e fisicamente, ma che si occupano entrambi del ranch e delle mandrie, solo che uno è in giacchetta anche quando portano i manzi a spasso, l’altro appare rude ma suona il banjo da… leggi tutto

4 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

leporello di leporello
4 stelle

   Sbalestrato, disomogeneo, senza nerbo e inorganico, il film della Campion non racconta quasi nulla né con la trama (è un soggetto non originale, ricordiamolo a maggior colpa della regista), né con la messa in scena dei personaggi, che a fasi alterne si elidono, si eliminano, si escludono, magicamente spariscono e riappaiono senza che venga dato a nessuno di… leggi tutto

2 recensioni negative

2024
2024
2022
2022

Recensione

Furetto60 di Furetto60
8 stelle

Siamo nel 1925, in Montana,in realtà si tratta della Nuova Zelanda, dove Phil e il fratello George gestiscono il ranch di famiglia. Il rapporto tra i due fratelli è conflittuale: Phil ama il lavoro materiale, gli spazi aperti e comanda con piglio severo gli allevatori che lavorano per loro; George, al contrario, veste abiti eleganti ed è più interessato a tessere…

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OSCAR 2022

OSCAR 2022

...esclusi "Drive My Car" e "Belfast", gli altri film non mi hanno particolarmente emozionato o rapito il cuore... per me è stata una tornata degli… segue

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axe di axe
7 stelle

Phil e George Burbank sono proprietari di un grande ranch nel Montana. Benchè vadano abbastanza d'accordo nella gestione dell'azienda di famiglia, hanno indole ed abitudini molto diverse. George è una persona tranquilla e posata, ben educata e dai modi gentili. Phil è rozzo ed instintivo, prepotente e volgare. Portato al lavoro manuale, ha occasione di mostrare il suo…

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Recensione

ellebore di ellebore
4 stelle

L'obiettivo era, forse, quello di narrare una storia all'anima più che alla ragione, lasciando che la percezione del reale si strutturasse nello spettatore in modo preconscio, attraverso suggestioni ed evocazioni. Questa sorta di giallo psichico si sarebbe così naturalmente risolto nel profondo di chi osserva ben prima che a (quasi) ogni domanda venisse data esplicita risposta. Io…

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0372 di 0372
8 stelle

E' un bellissimo film, non convenzionale, doloroso, che pone domande e mi ha messo a disagio. Benedict Cumberbatch è come il film, insolito, lurido, barbuto come non si è visto frequentemente e con occhi blu chiarissimi incoerenti con il sole accecante delle pianure del Montana e più compatibili con gli scenari innevati che si alternano a scene in cui il caldo…

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Recensione
Utile per 3 utenti

Recensione

leporello di leporello
4 stelle

   Sbalestrato, disomogeneo, senza nerbo e inorganico, il film della Campion non racconta quasi nulla né con la trama (è un soggetto non originale, ricordiamolo a maggior colpa della regista), né con la messa in scena dei personaggi, che a fasi alterne si elidono, si eliminano, si escludono, magicamente spariscono e riappaiono senza che venga dato a nessuno di…

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siro17 di siro17
6 stelle

Grande fotografia e colonna sonora d'impatto, un delitto vederlo in tv. Detto questo, è un film fuori dagli schemi perché qui siamo in un ranch tutto maschi e mascolinità che in verità svela ben alto. Il protagonista sconfina spesso nell'omofobia e rende difficile la vita al fratello con la moglie che ha un figlio avuto dall'ex marito. Sembra un dialogo tra sordi, ma…

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diomede917 di diomede917
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CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: IL POTERE DEL CANE   Torna alla regia dopo 12 anni Jane Campion, regista specializzata a raccontare storie di donne e uomini complessi e conflittuali ai confini del mondo come Lezioni di Piano o Un angelo alla mia tavola. Il suo ritorno è nel selvaggio west molto immenso e crepuscolare che ricorda quello raccontato nel film I Fratelli…

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LAMPUR di LAMPUR
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  La Campion si getta sul thriller western atipico e anomalo, dove in effetti facciamo fatica a trovare qualcosa di normale: due fratelli che più in antitesi non possono, stilisticamente e fisicamente, ma che si occupano entrambi del ranch e delle mandrie, solo che uno è in giacchetta anche quando portano i manzi a spasso, l’altro appare rude ma suona il banjo da…

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alexio350 di alexio350
7 stelle

Rose decide di sposare George, garbato proprietario di un ranch insieme al rozzo fratello Phil, per permettere a suo figlio di frequentare l’università. Presto però Phil, che non accetta il matrimonio di George, inizierà a tormentare Rose e suo figlio Peter per puro senso di rivalsa.    Wester di Jane Campion che non si basa sull’azione, infatti…

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Recensione

laulilla di laulilla
9 stelle

  Ritorno al cinema della regista neo-zelandese, assente dal grande schermo dai tempi di Bright Star (2009), indotta in tentazione dal grande e insolito romanzo di Thomas Savage: The Power of the Dog. Jane Campion ne ha deciso la trasposizione cinematografica, dopo molte incertezze e soprattutto dopo  aver intravisto la possibilità di ribaltarne l’ottica,…

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Recensione

Antisistema di Antisistema
7 stelle

Una guerra esterna ed un conflitto interiore lacerante, sono i poli emotivi sfruttati da Jane Campion nel suo ritorno al cinema con il Potere del Cane (2021) dopo ben dodici anni di assenza dal grande schermo, andando indietro nel tempo e nello spazio, nel lontano Montana del 1925, con due fratelli proprietari di un grandissimo ranch; Philip (Benedict Cumberbact), un rozzo, bifolco e…

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Recensione
Utile per 7 utenti
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