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Il potere del cane

Regia di Jane Campion vedi scheda film

Tutto il cast

Cast Il potere del cane

A dirigere Il potere del cane è Jane Campion, prima regista a vincere la Palma d'Oro per il miglior film al Festival di Cannes 1993 con Lezioni di piano. Di origine neozelandese, prima di esordire con il lungometraggio Sweetie (presentato in anteprima a Cannes), ha diretto diversi cortometraggi vincitori di premi.  Nel 1990 ha portato al Festival del Cinema di Venezia il fortunato Un angelo alla mia tavola, premiato con il Leone d'argento. Tra gli altri suoi lungometraggi si ricordano Ritratto di signoraHoly Smoke. Fuoco sacroBright Star. Nel 2012 ha invece scritto e diretto la miniserie Top of the Lake - Il mistero del lago.

Protagonista di Il potere del cane nei panni di Phil Burbank è Benedict Cumberbatch, noto per essere il Doctor Strange dell'universo cinematografico Marvel. L'attore ha così descritto il suo personaggio: "Phil ha un potere enorme e un magnetismo innegabile. La sua sensibilità e la sua personalità appagata, almeno a livello superficiale, si manifestano attraverso la manualità artigiana dell'intrecciatura e dell'intaglio del cuoio, la padronanza in sella, la lavorazione del ferro e persino l'istinto musicale. È un uomo di tanti talenti, sensuale e delicato, ma anche capace di mozzare senza problemi i testicoli dei suoi animali. Può sporcarsi le mani di sangue e fango e allo stesso tempo lanciarsi in virtuosismi eccelsi con le sottili corde d'acciaio di un banjo". Per perfezionare l'interpretazione di Phil, Cumberbatch ha dovuto imparare a cavalcare come un ranchero abituato a trascorrere ore e ore in sella. Ha anche imparato a parlare con l'accento del

Montana degli anni '20, a castrare il bestiame, a suonare il banjo e a intrecciare il cuoio (un'abilità centrale nel film e uno dei talismani più rappresentativi della storia).

Cumberbatch è affiancato da un formidabile cast internazionale. Kirsten Dunst è Rose, Jesse Plemons è George, il fratello minore stoico e gentile di Phil, mentre Kodi Smit-McPhee è Peter, l'enigmatico figlio di Rose. Nel cast figurano anche Frances Conroy (nel ruolo della madre di Phil, simbolo della borghesia sofisticata dell'East Coast, in contrasto all'amore di Phil per le frasi sgrammaticate e lo slang western, Keith Carradine, Genevieve Lemon (collaboratrice di lunga data di Campion), e la giovane neozelandese Thomasin McKenzie, oltre a un gruppo di attori australiani, neozelandesi, canadesi e statunitensi nei panni dei cowboy del ranch (alcuni veri e propri cowboy nordamericani reclutati da Campion e Seghatchian a un rodeo di San Francisco).

A proposito di Plemons, la produttrice Emile Sherman ha raccontato: "Riesce a tratteggiare il personaggio di George con sfumature a prima vista assenti dalla sceneggiatura. Jesse porta sullo schermo con onestà, passione, ma anche dignità e forza, il ruolo di un fratello da sempre sminuito che vuole qualcosa di più dalla vita. È in grado di farsi valere, in un certo senso, di resistere alla natura vulcanica di Phil e di tenergli testa anche quando rischia di essere spazzato via o distrutto. Come tutti i personaggi del film, è incredibilmente complesso e interpretato magistralmente da Jesse".

Kirsten Dunst affianca Jesse Plemons, suo partner nella vita e sullo schermo, nei panni della vedova che George decide di sposare e portare al ranch. Per descrivere la situazione complicata che Rose vive quando arriva al ranch, Campion ha spiegato: "Rose pensa di doversi adattare. Lei è la donna di casa, mentre Phil è una presenza maligna. Quando capisce che lui la tortura psicologicamente, è sconvolta e imbarazzata. Per questo non vuole parlarne a George e si rifugia nell'alcol".

L'australiano Kodi Smit-McPhee è il figlio adolescente di Rose, Peter. Secondo la produttrice Tanya Seghatchian, "Peter è un personaggio fuori dal comune. È un adolescente, ma non è quello che sembra. È creativo, artistico, all'apparenza estremamente sensibile e devoto alla madre, ma come Phil nasconde una capacità in grado di ribaltare l'intero film, una forza interiore dirompente che nessuno avrebbe mai immaginato".

L'ultimo personaggio, onnipresente eppure assente dalla scena, è Bronco Henry. Per Campion "Bronco Henry non si vede, ma è in ogni luogo. È un fantasma e un mistero, il passato che non trova espressione nel presente. A un certo punto io e Tanya ci siamo chieste se avesse senso mostrarlo sullo schermo, ma poi abbiamo pensato 'no, dobbiamo inserirlo nel film senza mai far vedere la sua faccia, presentandolo solo attraverso i sentimenti e i pensieri di Phil'. Capire il potere di Bronco Henry e la sua presenza oscura che permea la storia è stato forse il nodo più difficile da sciogliere per noi. La sua è quasi una storia di fantasmi."