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The Axiom

Regia di Nicholas Woods vedi scheda film

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La recensione su The Axiom

di undying
5 stelle

Horror intriso di elementi fantastici ambientato in un parco nazionale che nasconde l'accesso ad una dimensione occulta e tangente alla nostra. Ottimamente girato e interpretato, a dispetto di uno sviluppo narrativo poco avvincente.

 

locandina

The Axiom (2018): locandina

 

Grazie a Leonard (William Kircher),

conosciuto via internet, McKenzie (Hattie Smith), accompagnata dal fratello e altri tre amici, decide di raggiungere il Cinder Pak, un parco nazionale chiuso al pubblico, all'interno del quale è scomparsa la sorella Marylyn (Maria Granberg). Ottenuto da Leonard indicazioni sul percorso e un pass per accedere all'interno della enorme foresta, il gruppo procede in direzione dell'avamposto del viaggiatore: una baita abbandonata con un registro degli ospiti, fermo al 1957. Quando, giunta la mezzanotte, il sole è ancora alto, i ragazzi impauriti decidono di tornare indietro ma uno di loro, Edgar (Taylor Flowers), manifesta un comportamento aggressivo ed assale brutalmente Darcy (Nicole Dambro). È l'inizio di un incubo in una realtà sfuggente, animata da creature (i Pallidi) impressionanti, in grado di giocare con la percezione sensoriale degli ospiti nel parco.

 

Michael Peter Harrison

The Axiom (2018): Michael Peter Harrison

 

Non poteva che chiamarsi Woods, il regista (esordiente) che sceglie per il suo debutto un horror dai risvolti fantascientifici, ambientato all'interno di un bosco. Chiaramente in debito con Sam Raimi (ringraziato non a caso sui titoli di coda), Nicholas Woods dedica una sequenza anche allo Shining di Kubrick (citato in occasione della forzatura -con accettate da parte di McKenzie- del luchetto posto in chiusura della porta della baita). Ma tolte queste due curiose declinazioni espressamente perseguite dall'autore, The axiom non propone nulla di nuovo e -quel poco di convenzionale- lo espone in maniera piuttosto contorta. Il film è quindi orientato verso un clima di terrore psicologico: la notte che mai arriva, i protagonisti che -pur di fronte l'uno all'altro- non si vedono, le possessioni (non demoniache) e la impercettibile presenza di creature aliene glabre, pallide, dalle affusolate e lunghissime dita. Per la prima parte, questa trovata riesce a tenere desta l'attenzione che poi si perde in un inutile rincorrersi dei personaggi nel bosco, mentre l'uno chiama inutilmente l'altro.

 

Nicole Dambro

The Axiom (2018): Nicole Dambro

 

Non è girato male, tant'è che si è accaparrato un riconoscimento (come miglior film di fantascienza non a caso) all'edizione 2018 del Feratum Film Festival. Certo, dubbi permangono sulle scelte della giuria, dato che in quell'occasione il premio come miglior horror era andato a The hollow child. In conclusione va riconosciuta a Nicholas Woods una buona capacità tecnica, mentre sul piano narrativo (sua anche la sceneggiatura) deve ancora maturare parecchio. Per chi se lo domandasse, il titolo fa riferimento alla particolare posizione del parco, definita "l'Assioma", zona limite che rappresenta anche il varco tra differenti dimensioni.

 

Taylor Flowers

The Axiom (2018): Taylor Flowers

 

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