Torna a Roma, dall’11 al 20 novembre, l’osservatorio sulla cinematografia polacca di ieri e di oggi con la 13ª edizione di CiakPolska Film Festival e la 3ª della rassegna Grandi classici del cinema polacco, organizzate dall’Istituto polacco di Roma con la collaborazione di Fuori orario - Cose (mai) viste. Al Palazzo esposizioni rivediamo i classici con la retrospettiva Lo sguardo differente dedicata alla cineasta Agnieszka Holland: l’autrice del thriller animalista Spoor - Il sentiero (di cui vi avevamo regalato la locandina su Film Tv n. 44/2025), di Attori di provincia, Fever, Olivier Olivier, In DarknessL’ombra di Stalin e dell’ultimo Green Border (Premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia 2023) incontrerà il pubblico nel capoluogo romano il 12 novembre.

Maja Ostaszewska
Green Border (2023) Maja Ostaszewska

A proposito di grandi classici, tra gli eventi l’omaggio al maestro Wojciech Has: per celebrare i 100 anni dalla nascita del regista e sceneggiatore polacco, ecco allora la proiezione del suo capolavoro, in versione restaurata, Il manoscritto trovato a Saragozza (1964), evento di chiusura del festival, organizzato in collaborazione con Fuori orario - Cose (mai) viste (su Rai3 e poi su RaiPlay arriva il ciclo Wojciech Has, con la prima visione tv del film del 1964 più altri due titoli, Il cappio e Come essere amata).

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Il manoscritto trovato a Saragozza (1964) scena

La Casa del cinema di Roma, invece, è la location scelta per la sezione Nuovo Cinema Polacco, che propone opere contemporanee e sperimentali - tra queste ultime segnaliamo Holofiction di Michal Kosakowski, presentato a Venezia 2025, un lavoro che riflette sulla rappresentazione visiva dell’Olocausto attraverso il montaggio di diversi materiali d’archivio prelevati da film e serie televisive prodotte tra il 1938 a oggi.

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Holofiction (2025) scena

Le opere dei giovani autori polacchi o internazionali formatisi in Polonia spaziano da film di fiction tratti da veri fatti di cronaca - come il cupo e grottesco dramma al femminile The Girl with the Needle di Magnus von Horn e 25 Years of Innocence. The Case of Tomek Komenda di Jan Holoubek, sul caso di un ragazzo accusato ingiustamente di un crimine che non ha commesso e condannato a 25 anni di prigione - ai film di montaggio (i documentari Trains di Maciej Drygas, che compone un muto affresco umano del XX secolo usando solo materiali d’archivio e sound design, e Solaris Mon Amour di Kuba Mikurda, ispirato a Solaris di Stanislaw Lem).

Piotr Trojan
25 Years of Innocence. The Case of Tomek Komenda (2020) Piotr Trojan

Tra i film anche il corto drammatico The Dam diretto dall’italiano Giovanni Pierangeli, che ha studiato alla Scuola di cinema di Łódź, tra le più rinomate accademie europee (da dove sono usciti, per esempio, registi come Roman Polanski, Krzysztof Kieślowski, Andrzej Wajda...).

Spazio inoltre ai documentari su protagoniste femminili, come L’ultima spedizione di Eliza Kubarska, sull’alpinista Wandra Rutkiewicz che si fa spazio in un microcosmo prevalentemente maschile, e Abakamania, in cui i registi Róża Fabjanowska e Sławomir Malcharek dipingono un ritratto della scultrice polacca Magdalena Abakanowicz.

Tutti i titoli presentati durante il festival e la rassegna sono in lingua originale con i sottotitoli italiani, trovate il programma completo sul sito https://instytutpolski.pl/roma/ciakpolska/.

Autore

Giulia Bona

Giulia Bona è nata a Voghera e ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere moderne e Studi cinematografici con una tesi su Agnès Varda e il riciclaggio creativo. Riempiva quaderni di storie e pensieri, dava inchiostro alla sua penna sul giornalino della scuola, ora scrive per Film Tv. Ama leggere, i sentieri di montagna, la focaccia e sorride quando vede un cane.