Per sei giornate, dall’8 al 13 luglio, il borgo medioevale di Montone, in provincia di Perugia, diventa il suggestivo palcoscenico dell’Umbria Film Festival. Sulla soglia della cifra tonda, spegne quest’anno 29 candeline la manifestazione cinematografica nata dalla collaborazione tra l’Associazione Umbria Film Festival, il comune di Montone, i Riverside Studios e Terry Gilliam, presidente onorario e ospite d’eccezione: nella serata d’apertura il regista britannico introdurrà la visione di Il cameraman di Buster Keaton, sonorizzata dal vivo, inoltre sarà protagonista di una masterclass e sarà presente alla proiezione del suo cult distopico Brazil per festeggiare i 40 anni dall’uscita del film.

Tra gli altri ospiti invitati nel polmone verde d’Italia, due autori riceveranno le Chiavi della città di Montone (il primo a ricevere il riconoscimento è stato proprio Gilliam nel 1998): il regista Enzo D’Alò - creatore di meravigliosi gioielli animati come La gabbianella e il gatto, Momo alla conquista del tempo, La freccia azzurra -, che parteciperà all’evento dedicato ai 50 anni della Pimpa di Altan, e la cineasta Laura Citarella, al festival con una masterclass sul gruppo di filmmaker argentini El Pampero Cine e con i suoi due lungometraggi, l’esordio Ostende e Trenque Lauquen, un viaggio fluviale nello spazio e nel tempo del racconto.

La sezione La piazza propone visioni di lungometraggi internazionali, tra cui, oltre i già citati: Yunan di Ameer Fakher Eldin, regista nato in Ucraina da genitori siriani e residente in Germania, autore apolide che ragiona sull’idea di sentirsi stranieri e narra, in questo suo secondo lungo, di un uomo in viaggio verso un’isola remota, rifugio lontano dove prova ad affrontare una scelta difficile; Lo spartito della vita (Sterben in originale) del tedesco Matthias Glasner, studio sulle contraddizioni dei legami familiari, film premiato alla Berlinale 2024 per la miglior sceneggiatura; Orwell: 2+2=5 di Raoul Peck, documentario che partendo dal profetico 1984 di George Orwell traccia un parallelo tra l’inquietante romanzo distopico e il nostro presente non meno fosco.

Per le opere di breve formato c’è invece la sezione Amarcorti, tra cui segnaliamo il surreale e apocalittico The Exploding Girl del duo Caroline Poggi & Jonathan Vinel e soprattutto Per finta di Diego Fossati, riflessione sul rapporto tra finzione e reale, titolo distribuito in coppia con Fratello documentario, uno dei nostri Fantastici 4 di Film Tv, opere che amiamo e sosteniamo (a proposito, recuperate il servizio su Film Tv n. 23/2025). Tante anche le proiezioni speciali: da Private, l’esordio di Saverio Costanzo (ospite al festival) ambientato in Palestina, vincitore del Pardo d’oro a Locarno 2004, al kolossal indiano RRR di S.S. Rajamouli, fino a tre titoli di Adriano Valerio, il doc Casablanca e i corti The Nightwalk, ambientato a Shanghai durante la pandemia di COVID-19, e Calcutta 8:40, vagabondaggio di un uomo per le strade della sua Calcutta che sta per lasciare.

Completano il programma le masterclass e gli incontri, come la tavola rotonda La cultura e il cinema come forma di resistenza coordinata da Giorgio Gosetti e con interventi dei registi Ameer Fakher Eldin, Mohamed Bakri, Saverio Costanzo, Maha Haji, Adriano Valerio e Terry Gilliam. Inoltre, l’Umbria Film Festival ospita la Summer school della scuola di cinema Sentieri Selvaggi, un’occasione formativa per gli studenti di confrontarsi con il racconto audiovisivo sul campo. Tutte le info sul sito www.umbriafilmfestival.com.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta