Lunedì 5 settembre
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diario di bordo, giorno 6

L’Harry Styles Day, come annunciato. Ma andiamo con ordine. Presentazione in concorso di The Banshees of Inisherin (uscirà col titolo italiano Gli spiriti dell’isola) di Martin McDonagh con Brendan Gleeson, Kerry Condon e Colin Farrell nel ruolo che vale una carriera intera.

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Brendan Gleeson - Foto di Giorgia Carena


Il film è bellissimo, l’accoglienza in Sala Grande dopo la proiezione ufficiale trionfale, gli attori sono dovuti scendere dalla galleria alla platea per ringraziare un pubblico foltissimo che non se ne voleva andare. Fortissimo profumo di Leone d’oro a questo punto, benché la concorrenza resti spietata.

Don’t Worry Darling di Olivia Wilde era invece il secondo grande film della giornata, un fuori concorso, ma l’opera in sé è passata un po’ in secondo pieno rispetto al tumulto creato dal fandom del coprotagonista Harry Styles, accolto sul Red Carpet da una torcida di giovanissime, e dalla querelle con la protagonista Florence Pugh.

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Harry Styles - Foto di Giorgia Carena


Per quanto riguarda il tumulto, vi dico solo che alle 18.33 – l’arrivo della popstar era previsto per le 19 circa – un centinaio di ragazzine (alcune scalze!) si è messo a correre verso le transenne mettendo a dura prova la security. L’arrivo di Florence Plugh ha invece un po’ adombrato la festa. Ai ferri corti con Olivia Wilde, l’attrice britannica ha presenziato solo per obbligo contrattuale senza partecipare alla conferenza stampa e defilandosi subito dopo l’inizio del film. Non una bellissima figura.

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Autore

Mauro Gervasini

Firma storica di Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e insegna Forme e linguaggi del cinema di genere all'Università degli studi dell'Insubria. Autore di Cuore e acciaio - Le arti marziali al cinema (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (Cinema poliziesco francese, 2003), ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.