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Serenata amara

Regia di Pino Mercanti vedi scheda film

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La recensione su Serenata amara

di mm40
2 stelle

Due amici sono accomunati dalla passione per la boxe, ma anche dall'amore per Anna Maria. Quando la ragazza sta per sposarsi, controvoglia, con l'uomo sbagliato, fra i due amici scoppia la rivalità per strapparla dalle grinfie del terzo incomodo. Sarà proprio la boxe a decidere chi dei due potrà riuscire a impalmarla.

 

Una delle prime pellicole con Claudio Villa protagonista, con una sceneggiatura naturalmente cucitagli addosso; nonostante le molteplici firme sul copione, però - Crescenzio Benelli, Celsa Maria Garatti, Fulvio Palmieri, Luigi Emmanuele, con la collaborazione ai dialoghi di Giuseppe Zucca - la storia risulta comunque raffazzonata e pretestuosa, con tre elementi di base (gli incontri di pugilato, la trama sentimentale e i momenti canori) amalgamati alla meglio, fra situazioni prevedibili e dialoghi notevolmente retorici. Ma è tutto un cinema 'retorico', quello alimentare del secondo dopoguerra, legato a doppio filo ai telefoni bianchi e ai melodrammoni dell'era fascista che rendevano spensierato il pubblico italiano per qualche ora, dando tregua ai seri problemi reali; allo stesso modo procede questo Serenata amara, che affonda in un nugolo di buoni sentimenti conditi - senza badare troppo alla logica della storia - da estemporanee esibizioni della pregiata ugola del Reuccio. Altri interpreti: Walter Santesso, Liliana Bonfatti, Gianni Rizzo, Ave Ninchi, Nino Pavese, Umberto Spadaro; per Pino Mercanti, mestierante non fra i più dotati, gli anni Cinquanta furono il periodo di maggiore attività: reincontrerà il cantante qualche anno più tardi, dirigendolo in Primo applauso (1957). 2,5/10.

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