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Passannante

Regia di Sergio Colabona vedi scheda film

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La recensione su Passannante

di FilmTv Rivista
6 stelle

Il drammaturgo di strada Ulderico Pesce, il cantante dei Têtes de Bois Andrea Satta e il giornalista Marchitelli (l’attore Alberto Gimignani) decidono durante una traversata in barca verso l’Elba di riscattare l’anarchico Passannante (Fabio Troiano), che nel 1878 attentò alla vita di Umberto I con un coltellino spuntato. Recluso, torturato, condannato a morte, graziato, infine sepolto vivo in un manicomio criminale, l’uomo fu al centro di famigerate teorie lombrosiane. I tre protagonisti cercano di “liberarne” almeno la testa, conservata nel Museo Criminologico di Roma. Opera prima di Sergio Colabona, ricca di spunti molto interessanti a partire dal cast, Passannante è un esperimento di narrazione cinematografica alternativa. Non va più molto di moda parlare di contaminazione, ma in questo caso il termine fa gioco. Anche forse per sopperire a una certa mancanza di budget, gli autori (insieme al regista, Satta e Pesce lo sono a tutti gli effetti) mescolano diversi percorsi, dal teatro alla musica, dalla fiction al documentario, per un affresco piuttosto inedito. Le sequenze di fiction ambientate a cavallo tra Ottocento e Novecento, fatta salva la buona prova degli attori, sono quelle più “amatoriali”, ma rendono comunque bene l’idea del contesto. Passannante veniva dalla Basilicata, regione che Giovanni Pascoli, in uno scritto, definiva «Affrica» con due f, a rendere più cacofonico il suo stato di miseria primitiva. Ai tempi dell’unificazione era in assoluto la zona più arretrata e povera dello Stivale. Anche Ulderico Pesce è lucano. Parliamo di uno dei grandi del teatro civile italiano, direttore del Centro Mediterraneo delle Arti, raffinato interprete di testi classici (da Shakespeare con Gabriele Lavia a Molière) ma anche autore/attore di cose sue, in anticipo sui tempi. Per dire: con Asso di monnezza fu il primo a denunciare i traffici di rifiuti delle ecomafie, mentre attraverso spettacoli popolari nelle piazze contribuì alla nascita del movimento civico che nel 2003 evitò a Scanzano Ionico di diventare la più grande discarica di scorie nucleari d’Italia. L’innaffiatore del cervello di Passannante è un suo antico testo, da cui il bel film di Colabona prende coraggiosamente le mosse.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 27 del 2011

Autore: Mauro Gervasini

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