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I cannibali

Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I cannibali

di zombi
6 stelle

fuori da un teatro gente dietro a transenne(pubblico in attesa di entrare, o semplici curiosi accorsi) assiste all'arrivo su lussuose vetture di persone vestite pomposamente in abiti d'altri tempi. un signore gentile ci avvisa che d'ora in avanti invece di parlare, canteranno poichè così si addice alla storia che andremo a vedere e soprattutto alla classe cui questa storia appartiene. da un semplice triangolo amoroso in cui margarida(leonor silveira) viene amata da don joao(diogo doria) inutilmente poichè lei ama il visconte d'aveleda(luis miguel cintra), si scatena lentamente(per me forse troppo)il delirio sociale e visivo. l'alta società di cui i tre fanno parte è perennemente indaffarata a guardare, vedere e sparlare di ciò che succede, dato che non hanno quasi nulla da fare se non accumulare denari. il visconte è una persona strana che "accetta" la corte di margarida e alla fine la sposa, chiedendo in cambio però dedizione assoluta. e questa richiesta ha un motivo molto valido. un motivo però che per la sposa significa solo orrore e perversione, tanto da scappare terrorizzata e scaraventarsi giù dalla finestra della camera da letto. don joao pronto all'atto estremo per essere stato rifiutato da margarida e sconfitto in amore dal visconte, spia la coppia dal giardino e assiste al parossismo che contraddistingue la scena e la vicenda. il film è percorso da musiche bellissime e la fotografia scura e fosca rende oscura una vicenda già velata da un mistero latente fin dal suo inizio. l'orrore grazie allo specchio deformante nel quale viene ripreso spesso e volentieri il visconte prima dello svelamento, viene negato e intinto nell'umido dal lungo finale grottesco e surreale in cui il padre e i fratelli di margarida non trovando i novelli sposi nella stanza, fanno colazione con un grosso arrosto mezzo carbonizzato trovato nel caminetto della stanza nuziale. ma una volta accorsi alle urla che provengono dal giardino in cui la servitù ha trovato il corpo senza vita di margarida e quello rantolante di don joao, scoprono la verità sul banchetto interrotto e l'oscenità di ciò che stavano trangugiando. decisi a farla finita togliendosi la vita pure loro, alle parole del figlio/fratello avvocato sulla sostanziosa eredità del visconte che morta margarida ricadrebbe su di loro, si abbandonano sfrenatamente ad una gioia ferina trasformandosi l'uno in maiale macellato e gli altri in cani affamati, mentre la servitù sfodera mandibole affilate e i cadaveri riprendono vita in una danza che ha tutta l'aria di un ballo in maschera per la gioia degli spettatori che saranno comodamente assisi in teatro al cinema o davanti alla televisione. un film che si regge sulla parola cantata che ha bisogno di molta attenzione e che come in una rappresentazione a teatro necessita di una mente sveglia e non affaticata. probabilmente superata questa problematica, è un film che si gode appieno soprattutto perchè la suspense che si viene a creare è meritevole di essere goduta appieno fino al coup de theatre grandguignolesco. attori meravigliosi che si donano appieno. film e regista per me purtroppo un pò duri da.... "digerire".

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