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La ragazza con l'orecchino di perla

Regia di Peter Webber vedi scheda film

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La recensione su La ragazza con l'orecchino di perla

di trebby
6 stelle

Da che mondo è mondo, la letteratura ha sempre fornito materiale utile agli sceneggiatori. Nell'agosto del 1999  uscì nelle librerie un libro che narrava il rapporto tra il pittore olandese del XVII secolo Vermeer e la sua musa ispiratrice Griet, la modella del quadro ''la ragazza con l'orecchino di perla''. Tre anni dopo nel novembre del 2002 in Lussemburgo fu girato il film tratto dall'omonimo libro. Non ho letto il libro ma il film gronda luoghi comuni e stereotipi da tutti i pori: il pittore che si porta a letto la giovane  modella, il padrone che si porta a letto la giovane serva; la moglie tardona gelosissima della fresca fanciulla che stuzzica gli appetiti di un marito che ormai non ama più la moglie. Come se non bastasse nella fiera delle banalità e delle ovvietà c'è il mecenate ricco sfondato che finanzia il pittore ricco di talento ma povero di denaro, che giustamente è un vecchio porcellone eccitato carnalmente dalla giovane modella. Penosa la scena finale in cui la moglie scopre che il marito pittore ha ritratto la modella con i suoi orecchini, la donna furibonda chiede al marito: ''perchè ritrai quella ragazza anzichè me?'', il marito pittore ''estrae dal cilindro'' una risposta che sa di presa per ingiro : ''perchè lei a differenza di te capisce la mia arte''.  In realtà la ragazza capisce l'arte in quanto il pittore ''allupatissimo'' non fa altro che cercare di spiegargliela. Mi sarebbe piaciuto vedere la moglie strappare gli orecchini alla modella recidendone i lobi, per poi rampognare il marito senza dare retta alle atroci urla di dlorore della modella, ovviamente scherzavo ma questa potrebbe essere una buona parodia. Tuttavia il film raggiunge la sufficienza per svariate ragioni: all'inizio il pittore avrebbe dovuto avere il volto dell'intrigante Ralph Fiennes che avrebbe ''colato a picco'' definitivamente la pellicola, l'attore dide forfait e fu sostituito dal simpatico Colin Firth, l'attore inglese diede un tocco gradevole all suo personaggio, lo stesso dicasi per Tom Wilkinson che interpretava il mecenate, Wilkinson interpretò in maniera simpatica, spiritosa ed accativante un uomo ricco, ignorante e triviale. Wilkinson e Firth stabilirono un'ottima intesa, basti pensare che all'inizio del film il mecenate dice al pittore: ''i colori che lei utilizza derivano dall'urina delle vacche del Ganjie, lei ha dipinto mia moglie utilizzando piscio secco''. La simpatia dei due attori inglesi tuttavia non salva la scialba interpretazione di Scarlett Johansson: rigida, ingessata, inebetita, penalizzata dalle sopracciglia depilate che la fanno sembrare un pitt bull. L'allora diociottenne Johansson fu costretta pure a recitare con un glaciale Cilian Murphy. Ottime le scenografie ed i costumi, che ci fanno rivivere i fasti dell'età dell'oro olandese salvando il film in corner. Voto 6.

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