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I 7 magnifici cornuti

Regia di Luigi Russo vedi scheda film

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La recensione su I 7 magnifici cornuti

di mm40
2 stelle

Sette episodi sul tema del tradimento: si comincia con Tiberio Murgia, il siciliano più famoso di tutta la Sardegna, che interpreta una barzelletta di scarso spirito; si procede con Carlo Delle Piane in uno sketch osè (vestito da astronauta futuristico mentre si struscia su una donna nuda: è probabilmente il momento più basso di tutta la sua onorevole e lunga carriera); quindi a turno sfilano Enzo Liberti (il futuro papà di Pierino/Vitali), Femi Benussi, Didi Perego, Oreste Lionello. Il livello degli interpreti - comunque tutti nomi più che dignitosi, seppure nessuno capace di garantire un adeguato richiamo di pubblico - testimonia il basso profilo dell'opera, diretta da un esordiente poco dotato che già dimostra la sua propensione netta verso le scene erotiche ed i dettagli voyeuristici (le mutande della Benussi vengono inquadrate per tutto l'episodio in cui partecipa l'attrice: le vere protagoniste sono in realtà loro); in futuro Russo licenzierà opere ancora più oscure e presumibilmente spinte dai titoli emblematici: Porca società, Morbosità, Dolly il sesso biondo. E anche Una bella governante di colore (1976, con Renzo Montagnani), dai sapori più che vagamente razzisti; a tale proposito vale la pena ricordare uno scambio di battute a dir poco allucinante contenuto in questo Sette magnifici cornuti. Liberti alla moglie, rassicurandosi sulla sua salute: "Devi prendere le medicine, perchè se ti viene la diarrea poi ci nasce un figlio color merda"; "Come?", risponde comprensibilmente allibita la ragazza; "Maròne", la liquida lui. Per un attimo par di trovarsi in un bar di Pontida, lo sconforto è inevitabile. La disastrosa sceneggiatura è opera di Russo, fiero autore anche del soggetto: tutto un parto della sua mente. Musiche non disprezzabili: e infatti sono firmate sotto pseudonimo da Ployer, ovverosia un Gianfranco Plenizio (futuro direttore d'orchestra ed autore di colonne sonore di lavori ben più quotati, per citarne uno: E la nave va di Fellini) ancora intento a 'farsi le ossa', ma ben deciso a proteggere il suo vero nome. Manco a dirlo, la citazione dei Magnifici sette nel titolo - così come quelle, esplicite nel corso del film, di Odissea nello spazio e Ultimo tango a Parigi - è totalmente pretestuosa ed immotivata. 1,5/10.

Sulla trama

Siciliano a Roma concede la moglie a presunto riccone per mezzo miliardo: ma i soldi sono falsi; scienziato tedesco inventa la copula virtuale, ma il suo sofisticato robot lo lancia nello spazio; marito inadempiente cerca sostituto per mettere incinta la moglie...

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