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Cuori in Atlantide

Regia di Scott Hicks vedi scheda film

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Nocturno_1977

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La recensione su Cuori in Atlantide

di Nocturno_1977
6 stelle
CUORI IN ATLANTIDE (2001) USA SCOTT HICKS.
Il regista australiano Scott Hicks autore del commovente film biografico Shine del 1996 questa volta pesca da una raccolta di racconti del Re pubblicata nel 1999…il primo dei cinque racconti da cui il regista prende l’ispirazione è “Uomini bassi in soprabito giallo”. A sceneggiare il film invece si diletta il grandissimo scrittore William Goldman di tanti cult e capolavori tra cui Magic. Goldman tra l’altro ha contribuito alla sceneggiatura di alcuni film di King come Misery e l’Acchiappasogni.
La trama sembra un sequel per certi versi di “Stand by me” con un costrutto stile “L’allievo” e alcuni personaggi che ricordano la famosa raccolta “La torre nera”…Bobby ritorna dopo svariati anni nella sua città d’origine e ricorda l’ infanzia degli anni 60 quando conobbe il misterioso e anziano vicino di casa Ted con straordinari poteri sensoriali. Bobby in quella mitica estate del 60 accetta di leggere qualche rivista all’anziano Ted in cambio di soldi ( 1$ a settimana) che gli serviranno per comprarsi un sogno…una bici. Purtroppo Bobby ha perso il padre e la madre è sola contro la dura vita…ha la polizza della vita scaduta, è senza un lavoro e non può permettersi di regalare la bici al figlio undicenne.
Grande cinema con un soggetto straordinario e con la colonna sonora della vita che cementa l’universo dell’infanzia come in una fiaba dove quel tempo e quei luoghi poi ripassano nella mente cresciuta e nessuno può più rubarli. Le sfumature poi dell’ innocenza del primo bacio per il ragazzino Bobby o le amicizie dell’infanzia sono una sorta di magia da Luna Park che invade il cuore…quando sei giovane credi di vivere in un posto magico come in Atlantide.
Gli occhi ed il cuore di King sono quelli di Bobby, quelli dell’innocenza perduta nel famoso Maine, quelli magari del bullismo, della malinconia e spensieratezza al contempo, della crescita forse troppe frettolosa ma in questo caso con la guida sapiente e la saggezza dell’enigmatico Hopkins
La complicità tra Bobby e Ted mira a replicare l’Allievo ma in questo frangente non c’è il gioco del ricatto ma il magnetico Hopkins è il Virgilio del delicato passaggio infanzia-adolescenza... non si sostituisce al padre morto di Bobby bensi’ si travesta da amico, confidente, è intimo.
Ottimi i dialoghi e la messinscena che sono pura poesia come il primo bacio, la scena delle carte indovinate alla fiera e il segreto del bulletto. Un film nostalgico e quindi emotivamente emozionante ma in modalità edulcorata sono evidenti anche dolorosi temi come quello del pestaggio oppure quello della madre indifesa in cerca di lavoro e stuprata dall’uomo del momento.
Grande film…
Voto 8
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