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Voyeur (III)

Regia di Paul Trovot vedi scheda film

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La recensione su Voyeur (III)

di undying
5 stelle

Hard francese di incerta paternità, distribuito in home video con crediti fittizi. Nonostante l'incognita sul cast tecnico artistico, Voyeur è un film discreto, girato con attenzione e impreziosito da due ottimi brani musicali (non accreditati).


20210220-224757

 

Jean è un accanito voyeur, per l'occasione dotato di apposito binocolo con il quale spia nelle finestre degli appartamenti di fronte. Alterna la sua attività con l'origliare alla parete la vicina di casa, mentre è solita darsi appagamento sessuale in solitario modo. Da un pò di tempo ha fissato la sua attenzione sull'appartamento di Giulia, finendo sempre per coglierla in atteggiamenti a dir poco equivoci. Quando la trova a lesbicheggiare con la domestica Juliette (Danielle Troger) e un'altra amica, decide di telefonarle, rimanendo appostato dietro alla finestra e spiandola in piena azione. Il giorno seguente mentre Jean passeggia per strada si scontra con Giulia mentre questa sta uscendo dall'auto, ferendosi a una gamba. La ragazza si propone per accompagnarlo a casa, scoprendo il binocolo in prossimità della finestra ...

 

"Mi piacciono le cose proibite, e cosa c'è di meglio che spiare tra le finestre aperte?" (Jean)

 

"Io sono nel palazzo di fronte ed è tutto il giorno che vi guardo, e devo dire che lo spettacolo mi piace." (Jean al telefono con Giulia)

 

Film fantasma, del quale non c'è verso di risalire alle origini almeno nella versione distribuita nel ciclo di videocassette Tabù, attorno al 1999. Si può intuire solo che si tratta di una produzione di origine francese (e l'unica attrice identificata è Danielle Troger, spesso presente sui set di Erwin C. Dietrich) e che come spesso accadeva in quegli anni la colonna sonora pesca da grandi hits del momento (vedi appendice). Stranezze su stranezze, Voyeur inizia con crediti assolutamente fittizi, con allucinanti credenziali: un film di Robert Butler, Orgasmo bianco! Ora, esiste veramente una pellicola girata da Robert Butler circolata come Orgasmo bianco ma si tratta di un film drammatico realizzato nel 1974, che proprio nulla ha da spartire con questo Voyeur (titolo attribuito per la specifica edizione home video). In conclusione sappiamo che è uscito nelle sale italiane attorno agli anni '80 (lo si intuisce dal doppiaggio d'epoca) ma non in che veste e con quale titolo. Ed è un peccato non risalire all'autore perché non è nemmeno girato male e tenta anche un approccio narrativo di certo interesse. Il cast con cui è schedato Voyeur è dunque falso in tutto, ricavato dall'unica edizione circolante. L'attrice inesistente, indicata come Linda Love, è stata furbescamente attribuita per confondere il potenziale spettatore con il nome della più celebre "gola profonda" Linda Lovelace.

Dopo questo necessario preambolo giungiamo al contenuto del film, che si apre con un motivo musicale ossessionante (martella per circa 15 minuti) il cui testo è ben poco ambiguo: "I'm gonna fuck you, fuck you, fuck you until you die. I'm gonna fuck you until you cry. I'm gonna tease you, until you scream. Tease you, and please you, and fuck you until you die". Un vero mantra inarrestabile che preannuncia una serie di scene piuttosto esplicite, a cominciare dalla prima che riguarda la vicina di casa (non vista dal protagonista, ma ascoltata mentre geme di piacere) che si dibatte con un dildo mentre assiste a un film hard (con dettagliato fisting vaginale). E' la parte più truce e cruda di Voyeur, che poi invece procede sul livello di un Nove settimane e mezzo più spinto, da quando Giulia entra in casa del protagonista. "Fammi male", chiede all'incredulo Jean, "e ti faccio vedere come il dolore può diventare piacere." In effetti Giulia è più perversa di Jean e non solo converte all'atto pratico il voyeur (che si scopre essere stato traumatizzato quando, dodicenne, scopre la badante masturbarsi con un braccio di bambola), ma ritorna anche il giorno seguente a trovarlo, assieme alla sottomessa cameriera, bendata e costretta ad accoppiarsi alla cieca. Il tutto girato con una bella fotografia e un ritmo sostenuto nel quale le scene di sesso vengono sviluppate senza accanimento ginecologico e sono rese coinvolgenti dai notevoli motivi musicali.

 

Colonna sonora di Voyeur

Composta da due brani proposti a ripetizione, trascorsa mezz'ora.

 

Space police (McLane Exlosion, 1977)

Au bord de la riviere (Richard Clayderman, 1978)

 

 

locandina

Voyeur (III) (1978): locandina

 

"Gli occhi sono capaci di guardare
ma non bastano per vedere:
Plinio scriveva che si vede con la mente
e non con l’occhio,
e Saint-Exupery diceva che si vede bene
solo con il cuore:
guardare è facile, vedere è un arte!"
(Enzo Bianchi)

 

Space police (McLane Explosion)

 

F.P. 20/02/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 58'18")

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