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#Alive

Regia di Il Cho vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su #Alive

di alan smithee
6 stelle

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Un ragazzo un po' inconcludente si sveglia con la solita indolenza che lo accompagna nella sua annoiata quotidianità, per scoprire poco dopo che il mondo, al di fuori del suo appartamento, sta cambiando: o meglio, sono le persone che stanno cambiando: orde di voracissimi automi si rincorrono e fanno strage delle persone ancora "normali", salvo tramutarle poco dopo in qualcosa di molto simile a ciò che li ha aggrediti.
Per questo motivo l'uomo resta barricato in casa, cerca di mettersi in contatto con genitori e sorella, fino a comprendere che pure loro stanno per soccombere ad una minaccia che appare generale e senza soluzione.

Ma le risorse alimentari scarseggiano, l'erogazione di acqua e luce cessano, e l'energia di quegli esseri malefici senza meta ed affamati, aumenta sino a rendere palpabile l'esigenza di trovare una soluzione più sicura dell'appartamento, sempre più in balia e vulnerabile. 
Grazie alla collaborazione di una efficiente e dinamica dirimpettaia, il ragazzo troverà la forza e l'orgoglio di raggiungere la cima dell'edificio, peraltro tutt'altro che rifugio sicuro, e sarò beneficiata di quel pizzico di fortuna in grado di salvarli in extremis.
Ambire oggi a raccontare qualcosa di insolito in materia di zombies appare una missione impossibile. E' pertanto consigliabile ritenersi fortunati quando capita di imbattersi in una efficace rappresentazione di ciò che si è già visto mille altre volte. 

Questo film coreano, che non arriva emotivamente alla soglia di adrenalina provocata dal buon connazionale coreano piuttosto recente Train to Busan, ricorda clamorosamente un altro horror inquietante e decoroso recente, ambientato a Parigi, dal titolo bellissimo: La nuit à dévoré le monde, di Dominique Roquer.
Ma questo non arriva a sminuirlo, restando un discreto film di genere, avvalorato dalla presenza, in qualità di protagonista assoluto, dell'ottimo Ah-in Yoo, che molti ricorderanno nello straordinario ed enigmatico Burning di Lee Chang-dong: altri pianeti, anzi probabilmente altre galassie, ma comunanza garantita che giova al più debole.
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