Il poliziotto sotto copertura Sean Archer è all’ultimo scontro con la sua decennale nemesi, il terrorista Castor Troy, e riesce con fatica ad ucciderlo. Ma ciò che materialmente vede è la morte di se stesso. Troy ha infatti il suo aspetto (cioè quello di John Travolta) così come lui ha le sembianze del criminale (Nicolas Cage). Deve quindi uccidere la sua immagine per riappropriarsene e Castor lo sa, tanto è vero che il suo ultimo gesto è un tentativo di sfigurarsi, sfigurando così anche il rivale. I due si sono scambiati la faccia, la vita, i ruoli ma anche gli oneri e quindi gli amori: Castor con l’intento di impalmare la moglie del poliziotto ne ha rivitalizzato il matrimonio, Sean ha involontariamente ridato speranza all’amante di Troy, la quale ha tenuto lontano il figlio illegittimo per anni dal pericoloso padre.

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Face/Off

Il tema della vendetta percorre Face/Off – Due facce di un assassino (1997) e percorre tutto il cinema di John Woo (compreso Silent Night, in sala dal 30 novembre) ma uno strano karma riequilibra i rapporti tra i due nemici Cage/Travolta. Castor ha causato la morte, sei anni prima, del piccolo figlio di Sean, che si dedica alla cattura del mostro più per questioni personali che altro. Ma Castor coi suoi metodi criminali ha fatto per un momento da padre (tossico) alla figlia di Sean, avendole donato un’arma da usare verso qualunque maschio l’avesse aggredita, poi impiegata contro il falso padre nel momento della rivelazione; l’ha insomma aiutata a liberarsi di un uomo violento senza accorgersi che sarebbe stato lui stesso il candidato perfetto.

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Face/Off

Sean dal canto suo uccide in uno scontro il sociopatico fratello di Castor, Pollux Troy (Alessandro Nivola), ma si prenderà cura del figlio del terrorista una volta morti entrambi i genitori. L’urlo raggelante di Nicolas Cage quando vede nello specchio il volto dell’omicida di suo figlio al posto del suo è l’acme del film, peggiore del Joker di Nicholson/Burton che si scopre deformato in un perenne ghigno. Sean porta il peso ontologico di essere l’Altro, colui che rappresenta il Male in generale e la morte di suo figlio in particolare. Vestire i panni altrui non fa empatizzare o immedesimare, in Woo, provoca orrore, un orrore dal quale si può uscire solo in qualche modo uscendo da se stessi, rinnegandosi fino all’annullamento.

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Face/Off

Quando Sean uccide Troy finalmente viene riconosciuto dai suoi colleghi e può tirare un sospiro di sollievo. Ma l’identificazione tra i due corpi attoriali è incancellabile: una volta ristabilita la normalità vediamo Sean tornare a casa dalla moglie, ma come spettatori non possiamo che sobbalzare: il buono ha il volto di John Travolta, che abbiamo imparato a odiare per gran parte del film.

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Face/Off

Avvolto da una luce bianca che lo configura irreale, angelico, rarefatto (e che rende l’happy end imposto dalla produzione velatamente parodistico) il protagonista torna dalla tomba (in fondo lo abbiamo visto morire, anche se sotto la sua pelle c’era qualcun altro) e porta alla famiglia un nuovo membro. Castor ha quindi sottratto un figlio a Sean e morendo lo ha risarcito, una buona azione involontaria. Il karma risponde restituendo un’altra buona azione: un figlio cresciuto dall’acerrimo nemico con tutto l’amore di cui avrà bisogno.

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Face/Off

Face/Off è una delle riflessioni più visivamente efficaci sulla doppiezza umana e la figura del döppelganger, ma è al contempo privo di eccessivi filosofemi e sembra procedere spedito senza evidenziare in modo esplicito il susseguirsi di “ironie della sorte”, forse perché effettivamente manchevole di una superiore ironia che le contempli, fino al culmine di una violenza cieca che si tramuta in fin troppo programmatica rinascita. Quello che avviene però, a conti fatti, analizzando brutalmente il dato narrativo, è chiaro: assumendo una legittima paternità Sean si trascina per sempre il trauma di essere stato la sua nemesi, e non può più separarsi da questa. Il nodo gordiano rimane irrisolto, il trauma assume aspetti sinistri, e John Woo distilla ineliminabile inquietudine dal fondo di una luce troppo bianca.

Autore

Dario Denta

Nato a Bari nel 1994, ha studiato Matematica e Filosofia tra Perugia e Firenze, caporedattore de Lo Specchio Scuro, è uno dei conduttori del podcast di cinema Salotto Monogatari. Ha scritto su Shiva Produzioni, L’inutile, Ghinea, La Chiave di Sophia, agit-porn e Immoderati e ha dato un piccolo contribuito al Dizionario Mereghetti 2022. Si interessa di estetica del cinema e della videoarte.

Il film

locandina Face/Off

Face/Off

Azione - USA 1997 - durata 137’

Titolo originale: Face/Off

Regia: John Woo

Con John Travolta, Nicolas Cage, Joan Allen, Gina Gershon, Dominique Swain, Alessandro Nivola

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