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Myn Bala: Warriors of the Steppe

Regia di Akan Satayev vedi scheda film

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La recensione su Myn Bala: Warriors of the Steppe

di braddock
8 stelle

Recente kolossal kazako, inedito in Italia, diretto dal Akan Satayev del THE LQUIDATOR con Vinnie Jones. Il film è interpretato quasi intermamente da giovani attori esordienti, e riprende alle atmosfere del MONGOL di Sergey Bodrov pur non disponendo del budget necessario per eguagliarne la spettacolarità nelle sequenze epiche. La storia vede lo sconosciuto Tlektes Meiramov nel ruolo del giovane Sartai, un ragazzo che vive in uno dei paesi locali del Kazakhstan. Questi devono affrontare l'avanzata dell'esrcito mongolo, ma i sultani che si spartiscono il potere tra i vari villaggi decidono di lasciare i loro popoli in balia dei nemici. Alcuni degli abitanti, tra i quali il giovane Sartai, trovano rifugio presso le montagne dove si riorganizzano in una loro comunità. Sartai diventa presto il loro leader, causando l'invidia del suo ex migliore amico che tenta di ucciderlo per prendere il suo posto come guida carismatica. Il ragazzo viene però trovato ferito e curato da uno dei capi dei villaggi circostanti e dalla sua figlia Zere. Sartai e Zere finiscono ben presto per innamorarsi a vicenda, ma prima di sposarsi il giovane guerrero sente di dover di far ritorno tra la sua gente per guidarla in una storica battaglia contro le truppe invasori. Discreto titolo che, pur non eguagliando le simili produzioni orientali asiatiche, riesce comunque a mostrare un certo interesse senza mai annoiare malgrado le oltre due ore di durata. Il film non è perfetto, il cast è infatti composto da attori non profesisonisti e non sempre totalmente in parte, la storia non è del tutto lineare e le sequenze di battaglia si rivelano passabili ma nulla di speciale. Malgrado queste pecche, è un film che si guarda molto volentieri e che lascia un senso di serenità malgrado la dramamticità delle situazioni e un epilogo non tanto a lieto fine. Le scenografie paesaggistiche valgono da sole la visione e sono semplicemente meravigliose, senza nulla da invidiare ad un possibile documentario su questi posti. Inoltre la trama è sviluppata in maniera piuttosto calma, con dialoghi lenti quasi sussurrati e una pacatezza nei rumori che permette una totale immersione nelle atmosfere. Ben caratterizzati inoltre i personaggi, con le classiche storie di amicizia e tradimenti tipiche di questo cinema. Un titolo nel complesso consigliato anche se attualmente non visibile in lingua italiana, con mezzi maggiori non avrebbe avuto nulla da invidiare a lavori più imponenti quali BATTLE OF THE WARRIORS o THE WARLDORS.    

Su Akan Satayev

Ottima

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