Regia di Agnès B. vedi scheda film
La biennale 2013 ci regala questo delicato film che ha l'abilità di parlare dell'innominabile. E lo fa con degli scarti linguistici: al racconto classico si intervallano still frame e filmati b/n di video sorveglianza, nel montaggio tradizionale si inseriscono scarti e ridondanze e a momenti privi della rassicurante voice over si susseguono i pensieri udibili dei personaggi quasi a spezzare momenti di aliena oggettività ad altri di onirica estraniazione, per avvicinarsi il più possibile a una materia così difficile da narrare e da accettare e soprattutto a una mente infantile così vulnerabile, incapace di comprendere, ma magicamente ricca di risorse.
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