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L'ha fatto una signora

Regia di Mario Mattòli vedi scheda film

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La recensione su L'ha fatto una signora

di mm40
4 stelle

Un conducente di taxi trova un neonato nella sua vettura: l'ha abbandonato una donna disperata, lasciata dall'amante. Prima che la madre torni a riprendersi il pupo, il tassista passa un brutto quarto d'ora cercando di spiegare alla moglie da dove provenga il piccolo. Fortunatamente tutto si risolve, e il tassista ne ricava pure una quaterna vincente al lotto.


Pur non essendo il protagonista centrale della storia, Nino Taranto è il vero mattatore di questa pellicola, all'interno peraltro di un cast che vede sulla scena fior fiore di nomi: dalla giovanissima Alida Valli a una Tina Pica alle prime armi su un set cinematografico (entrambi già capaci di lasciare un segno, ciascuna naturalmente a modo proprio), da Virgilio Riento a Michele Abruzzo e Rosina Anselmi. Dietro la macchina da presa c'è Mario Mattoli, garanzia di buon ritmo e confezione sobria; Il trovatello – noto anche con il titolo meno incisivo L'ha fatto una signora – è una commediola senza tante pretese, ma scritta, diretta e recitata con indubbio gusto, frutto di tanto mestiere. La base di partenza è un testo teatrale firmato da Maria Ermolli e Pio De Flaviis, tramutato in sceneggiatura dal regista insieme a Guglielmo Giannini; una settantina di minuti circa la durata complessiva, con una sorta di suddivisione abbastanza netta in due metà: la prima parte del film è quella più espressamente attinente al titolo, la seconda racconta le disavventure dei personaggi per ritrovare la ricevuta dei numeri vincenti giocati al lotto. Forse la seconda parte è meglio riuscita – più rocambolesca, più coinvolgente – della prima. 4/10.

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