Regia di Hana Makhmalbaf vedi scheda film
La Makhmalbaf Film House presenta la sorellina Hana, 15 anni, che filma la sorella Samira e papà Mohsen mentre cercano persone che diventino attori nella Kabul liberata dai talebani ma sempre sotto la paura e l’incubo di vendette e rivalse. Il film da girare è Alle cinque del pomeriggio, presentato a Cannes in maggio. La piccola troupe familiare incontra un vecchio predicatore, un mullah, che dovrebbe diventare nel film una specie di postiglione e che ha bisogno di qualche giorno di lezioni per imparare il mestiere. Il vecchio è indeciso e alla fine decide che non vuole più fare il film perché è cosa indecorosa. Si parte allora alla ricerca di quella che dovrà essere la protagonista, si trova una maestra con la faccia giusta, anche lei indecisa, attratta ma impaurita, però bella, troppo bella per esser lasciata da parte. E Samira e Mohsen insistono, spingono, esercitano pressioni assillanti. Il piccolo documentario della giovanissima Hana è più bello del film della sorella Samira di cui documenta le peripezie realizzative. E’ un film indiscreto, che non molla la presa, che mostra scena e retroscena, che trasforma papà produttore e sorella regista in due (quasi) perfidi demiurghi, disposti a (quasi) tutto pur di arrivare in fondo. Intorno alla troupe, una Kabul libera e disperata, dove il cinema è un lusso e insieme una necessità: per mostrare, tornare a vivere, a sperare. Documentario che non ha nulla di infantile. Non lo sguardo, non la grinta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta