Narvel Roth (Edgerton) è il meticoloso giardiniere che si prende cura dei Gracewood Gardens e si dedica tanto alla cura dei giardini di questa bellissima e storica tenuta, quanto ad assecondare il suo datore di lavoro, la ricca signora Haverhill (Weaver). Quando la signora Haverhill gli chiede di assumere come apprendista la sua bisnipote Maya (Swindell), ribelle e problematica, il caos entra nella spartana esistenza di Narvel, svelando oscuri segreti di un passato violento e sepolto che li minaccia tutti.
Pur non proponendo nulla di inedito rispetto al passato, Schrader chiude, con impeccabile coerenza, un'ideale trilogia sul perdono e la redenzione iniziata con First Reformed, armato come sempre di uno script pregno di metafore e di una regia che valorizza al meglio l'ambiente del giardino, simbolo di (ri)nascita e riscatto. Voto 7,5
VENEZIA 79 – FUORI CONCORSO
Narvel Roth è un giardiniere esperto e colto che ha saputo trovare la propria dimensione all’interno della gestione di uno splendido parco privato in capo ad una ricca vedova, che almeno una volta all’anno diviene oggetto di una nota manifestazione espositiva,.
Quando l’austera padrona di casa, che ha instaurato con il suo fidato… leggi tutto
1, 2, 3! O meglio: 1, 4, 9! Ovvero: la Compagnia dei Numeri Primi (al quadrato).
Vale a dire: in "attesa" del "Goncharov" - qui & qui - di Martin Scorsese & Matteo JWHJ0715, eccovi un'altra inutile lista …
Ovvero: Il Festival di Venezia 79 ...per tacer del gatto. No, diciamolo subito. Il gran regista filippino Brillante Mendoza non ha partecipato alla… segue
VENEZIA 79 – FUORI CONCORSO
Narvel Roth è un giardiniere esperto e colto che ha saputo trovare la propria dimensione all’interno della gestione di uno splendido parco privato in capo ad una ricca vedova, che almeno una volta all’anno diviene oggetto di una nota manifestazione espositiva,.
Quando l’austera padrona di casa, che ha instaurato con il suo fidato…
Paul Schrader produce un’altra variazione sul tema dell’uomo dall’oscuro passato, che si rifà una vita ma non riesce a perdonarsi. Un modello di uomo (di recente Hawke e Isaacs, ora Edgerton) che tende pericolosamente all’autodistruzione pur di infliggersi un “meritato” Inferno sulla terra. Se regge l’idea che Master Gardener chiuda…
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Pur non proponendo nulla di inedito rispetto al passato, Schrader chiude, con impeccabile coerenza, un'ideale trilogia sul perdono e la redenzione iniziata con First Reformed, armato come sempre di uno script pregno di metafore e di una regia che valorizza al meglio l'ambiente del giardino, simbolo di (ri)nascita e riscatto. Voto 7,5
commento di rickdeckard