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Hair Wolf

Regia di Mariama Diallo vedi scheda film

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La recensione su Hair Wolf

di undying
3 stelle

Un cortometraggio che dovrebbe far sorridere, nell'ottica di una ironia sostanzialmente a favore del "black power".

 

locandina

Hair Wolf (2018): locandina

 

All'interno di un centro d'acconciature per capelli, riservato a uomini e donne di colore, i parrucchieri Cami, Eve e Janice - paladini e guardiani della cultura e della moda "black" - si trovano come cliente una strana ragazza bianca, di nome Rebecca (Madeline Weinstein), che chiede un trattamento di messa in piega con trecce. Guardando fuori dalla finestra del salone, diventa evidente che Rebecca è solo la prima di una lunga serie: i bianchi, di un pallore mortale e con atteggiamenti meccanici da zombi, vagano per le strade, bussano alla porta e chiedono che i loro desideri, per un'acconciatura di stile afroamericano, vengano soddisfatti.

 

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Hair wolf: scena 

 

È doveroso riconoscere le ingiustizie che in passato (e purtroppo ancora nel presente) la popolazione afroamericana ha dovuto subire. Le idiozie sulle razze, è giusto che vengano confinate nel ristretto circolo degli esaltati reazionari, inascoltabili in quanto tali. Detto questo, non sarà un cortometraggio con una vaga e incomprensibile ironia verso i "visi pallidi", e un finale che rimanda alla risata del video musicale Thriller (Michael Jackson), a riscattare l'intelligenza e i sacrosanti diritti di questa gente. Le pari opportunità, in questo caso a doppio spettro (quote rosa e di appartenenza), non sempre sono sinonimo di pari qualità. Mariama Diallo avrà certamente mille altre doti, ma come sceneggiatrice e regista farebbe bene a cedere il posto a qualcun'altra. Il problema è che - in virtù di questa ondata di emancipazione, solo virtuale - fioccano i riconoscimenti, al di là dei meriti. E può succedere, come in questo caso è successo, che da un brutto cortometraggio come Hair wolf l'autrice possa poi arrivare alla direzione di un film tipo Master (2022), un lungo e poco comprensibile dramma, con derive horror, che prosegue un discorso cinematografico (al di là dei contenuti, come già detto condivisibili) di scarsa qualità.

 

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Hair wolf: scena 

 

"La parola 'nero' fa parte dello spirito del nostro tempo. Stiamo assecondando le esigenze dell'uomo afroamericano della strada che dice che il negro è morto e l'uomo nero è vivo."

(Jim Brown)

 

 

F.P. 04/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 12'14")

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